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agevolazione imu comodato d'uso gratuito
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Il 18 dicembre 2023 è fissata la scadenza della seconda rata dell'Imu 2023. Vediamo cosa prevede la legge per le abitazioni in comodato d'uso gratuito. Perché sarà in sede di versamento del saldo Imu che bisognerà effettuare il calcolo dell’imposta dovuta al netto della riduzione spettante.

Riduzione Imu comodato 2023

Secondo l'articolo 1, comma 1092 della legge di Bilancio 2019, l'agevolazione Imu per le case concesse in comodato d'uso gratuito ai parenti in linea retta di primo grado si estende, in caso di morte del comodatario, anche al coniuge di quest'ultimo, ma solo se sono presenti figli minori. La norma che disciplina l'Imu prevede una riduzione del 50% della base imponibile per gli immobili concessi in comodato d'uso gratuito.

Riduzione Imu canone concordato

Gli immobili locati hanno invece una riduzione del 25% della base Imu imponibile. Anche in questo caso è previsto l'obbligo di registrazione del contratto per usufruire dello sgravio fiscale. Per questo l'invio della dichiarazione Imu (contendo informazioni già note all'amministrazione) è un adempimento superabile.

Per quanto riguarda la comunicazione al Comune, i giudici tributari danno diverse interpretazioni. Mentre la Ctr di Palermo, sezione XIV, con la sentenza 2804 del 9 luglio 2018 ha stabilito che il contribuente non ha diritto a fruire dei benefici senza di essa, in senso contrario è stata la pronuncia della Ctp di Reggio Emilia.

Ma tra le novità del decreto crescita, in materia di semplificazione fiscale, ce n'è anche una che riguarda gli esoneri Imu. A partire dal 1º gennaio 2020, infatti, verrà introdotto l'esonero dalla dichiarazione Imu per le case in comodato d'uso e le locazioni a canone concordato. 

Comodato d'uso Imu 2023

Per usufruire dell'agevolazione, come previsto dall'articolo 13 del dl 201/2011, è necessario rispettare determinate condizioni:

  • il contratto di comodato deve essere registrato;
  • il comodante oltre all'immobile adibito ad abitazione principale deve possedere un solo immobile in Italia;
  • il comodante deve risiedere anagraficamente e dimorare abitualmente nello stesso comune in cui è situato l'immobile concesso in comodato.

La riduzione Imu non si applica, però, sulle case classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, concesse in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado (genitori-figli) che le utilizzano come abitazione principale

La riduzione Imu, invece, si applica anche se il comodante oltre all'immobile concesso in comodato è in possesso di un altro immobile adibito ad abitazione principale nello stesso Comune (ad eccesione, ovviamente, delle categorie catastali A/1, A/8 e A/9).

 
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1 Commenti:

caremi.luigia
28 Maggio 2019, 14:58

X quanto riguarda l'imu x capannoni sfitti che nn rendono nulla,quando si decidono a diminuirla o toglierla del tutto? Perché tra un po'nn potrò più pagare. Grazie

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