
Il 30 novembre è una data in rosso nel calendario delle scadenze fiscali. I contribuenti sono chiamati a pagare gli acconti Irpef, ires and Irap e i proprietari di immobili in affitto la cedolare secca.
Secondo la Cgia di Mestre quella di novembre è la più onerosa scadenza fiscale dell'anno e porterà nelle tasche dello Stato circa 27miliardi di euro.
Non è dovuto nessun pagamento per l'acconto della cedolare secca nel primo anno di esercizio perché manca la base imponibile di riferimento, cioè l'imposta dovuta per il periodo precedente.
Scadenza novembre 2021 Irpef, Irap e Ires
Analizzando gli importi che l’erario incasserà entro martedì 30 novembre, la scadenza economicamente più importante sarà quella riconducibile al pagamento dell’acconto Ires che, secondo le stime dell’Ufficio studi della CGIA, costerà alle imprese 12,2 miliardi di euro. L’acconto Irap, invece, preleverà dalle casse delle aziende 6,8 miliardi, mentre l’acconto Irpef sarà poco meno di 6,7 miliardi di euro. Per quest’ultima voce va segnalato che una parte del versamento sarà in capo ai soggetti Irpef non titolari di partita Iva (ovvero lavoratori dipendenti o pensionati) che hanno altre forme di reddito (affitti, redditi diversi etc.). Infine, dall’imposta sostitutiva in capo ai lavoratori autonomi in regime forfettario il fisco riceverà 1,2 miliardi di euro circa

Scadenza novembre 2021 cedolare secca
Il 30 novembre è la scadenza per il secondo o unico acconto della cedolare secca 2021. Infatti chi ha aderito al regime agevolato della cedolare secca paga l'imposta sostituitiva nelle stesse scadenze dell'Irpef. A giugno bisogna versare il saldo e la prima rata dell'acconto, mentre a novembre il secondo acconto.
L'acconto è dovuto se l'imposta dell'anno precedente supera i 51,65 euro. Inoltre se l'imposta è inferiore a 257,52 euro la cedolare si paga in un'unica soluzione con la scadenza del 30 novembre 2021, se invece l'importo è superiore si paga in due rate. La prima pari al 40% dell'acconto complessivo, insieme al saldo 2020, entro il 30 giugno 2021.
La seconda, con il restante 60% entro il termine di versamento del secono o unico acconto delle imposte sui redditi. Nel caso di soggetti ISA e forfettari le due rate sono uguali al 50% dell'importo.
La novità che riguarda il pagamento della cedolare secca del 30 novembre è che a partire dal 2021 si passa dal 95 al 100% dell'imposta relativa all'anno precedente.
Mancato pagamento imposte
Se qualcuno non rispetta la scadenza di pagamento prevista per martedì 30 novembre, cosa gli accade ? L’ordinamento tributario, ricorda l’Ufficio studi della CGIA, impone al contribuente una sanzione dell’1 per cento dell’importo da versare al fisco per ogni giorno di ritardo entro il 15° dalla scadenza.
La percentuale sale al 15 per cento se il pagamento viene effettuato entro il 90° giorno dalla scadenza. Per omesso pagamento o per versamento effettuato dopo 90 giorni dal termine previsto per legge, la sanzione sale al 30 per cento dell’importo da versare all’erario. Indipendentemente dal ritardo, sono altresì dovuti gli interessi legali pari allo 0,01 per cento dell’importo da pagare.
Va ricordato che le sanzioni possono essere fortemente ridimensionate usufruendo dell’istituto del “ravvedimento operoso”, a condizione che si versi sia l’importo omesso che la sanzione (opportunamente ridotta) e gli interessi. Le riduzioni, ovviamente, diminuiscono con il passare del tempo di pagamento
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