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rottamazione quater
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Una delle principali novità contenute tra gli emendamenti del decreto Anticipi, collegato alla Manovra 2024, riguarda la fiscalità e, più nel dettaglio, le cartelle esattoriali. Durante il percorso in Senato, infatti, alla fine è passata la proroga per aderire alla rottamazione quater. Anche chi non ha ancora pagato le prime due rate entro le rispettive scadenze potrà aderirvi. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere al riguardo.

Le prime due scadenze della rottamazione quater

Nel dettaglio, per fruire dei benefici riguardanti la rottamazione quater, i contribuenti dovevano rispettare le prime due rate del piano di pagamento dilazionato, in scadenza rispettivamente e fine ottobre e fine novembre. Chi non ha rispettato i termini (erano previsti 5 giorni di tolleranza), quindi, è automaticamente decaduto dalla possibilità di beneficiare delle agevolazioni.

Come funziona la rottamazione quater

La rottamazione quater si riferisce ai carichi affidati alla riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, consente ai contribuenti di versare solo l’importo del debito residuo senza corrispondere le sanzioni, gli interessi, compresi quelli di mora, e l’aggio, mentre le multe stradali possono essere definite senza il pagamento degli interessi, comunque denominati, e dell’aggio.

Chi aderisce alla rottamazione quater può scegliere se versare le somme dovute in un’unica soluzione o seguendo un piano rateale fino a un massimo di 18 rate. Nel secondo caso, dopo la prima rata del 31 ottobre scorso e la prossima di fine novembre, le restanti rate previste dal piano dei pagamenti andranno versate entro il 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre di ciascun anno a partire dal 2024.

Cosa cambia con la proroga

Un emendamento al decreto Anticipi, proposto dai senatori di maggioranza, stabilisce che i contribuenti che intendono aderire alla rottamazione quater, ma non hanno rispettato le prime due scadenze, potranno mettersi in regola con i versamenti senza perdere i benefici entro il 18 dicembre 2023. Come? Versando insieme il totale complessivo delle prime due rate.

Aderendo alla rottamazione quater, ai contribuenti, vengono stornati gli interessi maturati nel corso degli anni, rispetto alla somma complessiva del debito maturato nei confronti delle casse dello Stato.  Secondo le stime diffuse dall’Agenzia delle Entrate e dal ministero dell’Economia, sono ben 3 milioni i lavoratori e gli imprenditori che hanno scelto questa strada per regolamentare la propria posizione.

Come pagare la rate della rottamazione quater

Una nota diffusa dall’Agenzia delle Entrate Riscossione ha ricordato le modalità con cui è possibile pagare:

  • direttamente in banca;
  • agli sportelli bancomat (Atm) abilitati ai servizi di pagamento Cbill;
  • con l’internet banking;
  • presso gli uffici postali;
  • presso i tabaccai aderenti a Banca 5 Spa e tramite i circuiti Sisal e Lottomatica;
  • sul portale www.agenziaentrateriscossione.gov.it;
  • con l’App Equiclick tramite la piattaforma pagoPa.

Ovviamente, si può pagare anche direttamente agli sportelli dell’Agenzia delle Entrate Riscossione dove l’accesso è consentito esclusivamente su appuntamento da prenotare sul sito nella sezione “Sportello territoriale” oppure tramite il contact center al numero 060101.

È possibile anche richiedere l’attivazione dell’addebito diretto delle rate della definizione agevolata sul conto corrente, oltre che allo sportello, anche dall’area riservata del sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it utilizzando il servizio “Attiva/revoca mandato Sdd piani di Definizione agevolata” nella sezione definizione agevolata. Basta selezionare il piano di definizione agevolata su cui si vuole attivare la domiciliazione bancaria e inserire i dati richiesti.

Alla fine della compilazione, il sistema invia una e-mail di presa in carico all’indirizzo di posta elettronica indicato e successivamente una seconda comunicazione con la conferma dell’attivazione del servizio e l’indicazione della rata che sarà addebitata.

Qualora il contribuente non riceva tale conferma entro 10 giorni lavorativi antecedenti la scadenza della rata (ad esempio, per la rata del 31 ottobre 2023 l’addebito diretto è attivo per le richieste confermate entro il 17 ottobre) il pagamento dovrà essere effettuato mediante le altre modalità previste, mentre l’addebito sul conto, nel caso sia confermata l’attivazione, sarà operativo a partire dalla rata successiva.

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