La procedura di ravvedimento operoso offre l'opportunità ai cittadini di correggere errori, ritardi od omissioni tributarie.
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ravvedimento operoso
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Claudia Mastrorilli
Claudia Mastrorilli (Collaboratore di idealista news)

Il ravvedimento operoso è un istituto che permette ai contribuenti di regolarizzare volontariamente la propria posizione fiscale, sanando errori, ritardi od omissioni nonché di beneficiare di una riduzione delle sanzioni previste per tali irregolarità. Al fine di incentivare alla regolarizzazione spontanea e tempestiva delle situazioni fiscali, il ravvedimento operoso garantisce maggiori vantaggi se attuato il prima possibile, in quanto la riduzione delle sanzioni diminuisce progressivamente con il trascorrere del tempo.

Vediamo, nello specifico, come funziona questo istituto, qual è la normativa di riferimento e gli altri dettagli importanti che consentono al contribuente di ricorrere al ravvedimento operoso.

Come funziona il ravvedimento operoso?

L’istituto del ravvedimento operoso trova la sua base normativa nell'articolo 13 del Decreto legislativo n.472/1997, relativo alle sanzioni amministrative per le violazioni delle norme fiscali. Grazie alla procedura di ravvedimento operoso, il contribuente può rettificare la propria situazione tributaria nel caso in cui abbia commesso delle irregolarità. Ciò può avvenire tramite:

  • dichiarazione di ulteriori redditi non precedentemente segnalati;
  • pagamento delle imposte mancanti o pagate in misura insufficiente;
  • adempimento di altre obbligazioni che erano state trascurate.

In cambio del versamento spontaneo delle somme dovute e degli interessi accumulati, il contribuente gode di un beneficio consistente nella riduzione delle sanzioni previste.

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Chi può fare il ravvedimento operoso?

Tutti i contribuenti, indipendentemente che si tratti di persone fisiche, imprese od enti, possono usufruire del ravvedimento operoso per porre rimedio al mancato versamento dei tributi nonché di portare a termine i relativi adempimenti.

A seguito delle modifiche apportate dalla legge di Stabilità per il 2015, i contribuenti possono utilizzare il ravvedimento operoso anche nei seguenti casi:

  • la violazione sia stata già rilevata e comunicata al contribuente;
  • qualora siano in corso controlli, ispezioni o verifiche;
  • qualora siano state avviate altre procedure di accertamento regolarmente comunicate al contribuente.

Ciò vale, tuttavia, solo per i tributi gestiti dall'Agenzia delle Entrate, come nel caso del ravvedimento operoso dell’IVA, dell'Irpef, l'Ires, l'Irap, l’imposta sulle successioni ed altre ancora.

Quando è precluso

Resta preclusa al contribuente la facoltà di utilizzare il ravvedimento operoso quando sono stati notificati atti di liquidazione o di accertamento, inclusi i controlli automatici ed i controlli formali delle dichiarazioni (di cui al D.P.R. 600/1973 e D.P.R. 633/1972).

Per i tributi amministrati da enti diversi, invece, il ravvedimento deve avvenire prima di qualsiasi azione di contestazione o di controllo avviata dagli organi competenti e ufficialmente comunicata al contribuente.

A seconda delle modalità previste per il versamento del tributo per il quale si è commessa la violazione, sarà necessario utilizzare modello F24 per il ravvedimento operoso (si usa, ad esempio, per le imposte sui redditi, l’IVA, l’IRAP, tributi e sanzioni relativi alla registrazione dei contratti di locazione od anche per tasse e imposte ipotecarie, l’imposta di bollo ed altro ancora) od il modello F23 (da utilizzare, ad esempio, per il ravvedimento dell’imposta di registro e gli altri tributi indiretti).

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Come si calcola il ravvedimento operoso?

Il legislatore ha stabilito diversi intervalli temporali entro i quali poter procedere con il ravvedimento operoso, ciascuno dei quali corrisponde a una percentuale di riduzione della sanzione, sempre meno favorevole man mano che passa il tempo. Dunque, per calcolare l’entità delle riduzioni, è necessario fare riferimento al tempo intercorso tra violazione dell’obbligo fiscale e ravvedimento operoso. Le tipologie di ravvedimento, dunque, sono state delineate secondo quanto riportato nella seguente tabella.

 

Applicazione

Arco temporale entro cui si effettua il ravvedimento

Riduzione della sanzione prevista

Ravvedimento sprint

Mancato pagamento di tutte le tipologie di tributi o di un acconto di esse

14 giorni dalla data di scadenza del pagamento

1/15 del minimo per ogni giorni di ritardo poi ridotta di 1/10

Ravvedimento breve

Versamenti tardivi di tributi o acconti di tributi

30 giorni dalla data di scadenza del pagamento

1/10 del minimo

Ravvedimento intermedio o trimestrale

Mancato pagamento di tributo o dell’acconto o, ancora, errori od omissioni nelle dichiarazioni

90 giorni dall’omissione o, in alternativa, 90 giorni dal termine previsto per la dichiarazione

1/9 del minimo

Ravvedimento lungo o annuale

Mancato pagamento di tributo o dell’acconto o, ancora, errori od omissioni nelle dichiarazioni

Entro il termine per la presentazione della dichiarazione annuale o entro 1 anno dall'omissione o dall'errore

1/8 del minimo

Ravvedimento lunghissimo o biennale

Mancato pagamento di tributo o dell’acconto o, ancora, errori od omissioni nelle dichiarazioni

Entro il termine per la presentazione della dichiarazione annuale successiva o entro 2 anni dall'omissione o dall'errore

1/7 del minimo

Ravvedimento ultra-biennale

Mancato pagamento di tributo o dell’acconto o, ancora, errori od omissioni nelle dichiarazioni

Oltre il termine per la presentazione della dichiarazione annuale successiva o oltre 2 anni dall'omissione o dall'errore

1/6 del minimo

Ravvedimento a seguito di omessa dichiarazione

Omessa dichiarazione

Entro 90 giorni dalla scadenza della presentazione della dichiarazione omessa o entro 30 giorni dalla scadenza della presentazione di dichiarazione periodica IVA

1/10 del minimo

Ravvedimento su p.v.c.

Mancato pagamento di tributo o dell’acconto o, ancora, errori od omissioni nelle dichiarazioni.
Valido solo per tributi amministrati dall’AdE.

Dopo la constatazione della violazione e prima della notifica dell'avviso di accertamento

1/5 del minimo

Una volta identificato il periodo temporale in cui si colloca l'atto di ravvedimento, il contribuente riuscirà ad assegnare la giusta percentuale di riduzione delle sanzioni previste per ciascun tributo specifico. Inoltre, per determinare in modo accurato l'importo del ravvedimento operoso, nel caso in cui il periodo considerato per il calcolo degli interessi si estenda su più anni, sarà necessario considerare le eventuali fluttuazioni del tasso di interesse legale pubblicato, di volta in volta, sulla Gazzetta Ufficiale.

Da notare, infine, che la Legge di bilancio 2023 ha introdotto il cosiddetto ravvedimento speciale per i tributi gestiti dall’AdE.

Quanto tempo ho per fare il ravvedimento operoso?

Quanti anni si possono ravvedere? La procedura di ravvedimento operoso più lunga prevista è l’ultra-biennale, con la quale il contribuente può provvedere alla regolarizzazione delle sue posizioni anche oltre due anni dall’omissione. Tuttavia, ciò comporta una riduzione meno importante delle sanzioni applicabili come accade, ad esempio, nel caso del ravvedimento operoso IMU.

La ragione di tale metodo è rinvenibile, per logica, nell’individuazione di un “premio” (riduzione maggiore delle sanzioni applicabili) più consistente riservato a coloro che regolarizzano la propria situazione in tempi più brevi.

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