I codici tributo per l'imposta di registro sulla locazione vanno da 1500 a 1511: ecco come usarli nel modello F24 Elide.
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Codici tributo per l'imposta di registro sulla locazione
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Quali sono i codici tributo per versare l’imposta di registro sulla locazione? Quando si stringe un contratto d’affitto, è necessario pagare la relativa imposta di registro, oltre all’imposta di bollo. Si tratta di una tassa obbligatoria, pari al 2% del canone annuo concordato con il proprio inquilino. Ma come si procede al pagamento?

Valevole sia per i nuovi contratti che per quelli rinnovati tacitamente, l’imposta di registro sulla locazione può essere pagata per via telematica o, ancora, tramite modello F24 Elide. I relativi codici tributo sono quelli numerati da 1500 a 1511. La tassa può però variare a seconda della tipologia di locazione: per questa ragione, prima di stringere l’accordo con l’affittuario, è utile avvalersi di strumenti online per scegliere il contratto d’affitto più adatto alle proprie esigenze.

La tabella dei codici tributo per l’imposta di registro sulla locazione

Così come già accennato, per poter versare l’obbligatoria imposta di registro sulla locazione, è necessario conoscere il relativo codice tributo. Questo dovrà essere inserito sul modello F24, di cui si spiegherà la compilazione nei paragrafi successivi. In alternativa, la tassa può essere versata approfittando dei Servizi Telematici dell’Agenzia delle Entrate.

Poiché l’imposta deve essere versata sia alla prima registrazione della locazione - e, a questo scopo, può essere utile avvalersi di modelli precompilati del contratto d’affitto - che per le successive annualità, il codice tributo può variare. Per identificarlo, è sufficiente seguire la tabella messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate:

Codice TributoTipo di Tributo
1500Imposta di Registro per prima registrazione
1501Imposta di Registro per annualità successive
1502Imposta di Registro per cessioni del contratto
1503Imposta di Registro per risoluzioni del contratto
1504Imposta di Registro per proroghe del contatto
1507Sanzioni da ravvedimento per tardiva prima registrazione
1508Interessi da ravvedimento per tardiva prima registrazione
1509Sanzioni da ravvedimento per tardivo versamento di annualità e adempimenti successivi
1510Interessi da ravvedimento per tardivo versamento di annualità e adempimenti successivi
1511Sanzione per mancata comunicazione di proroga o risoluzione del contratto soggetto a cedolare secca


Poiché i codici sono molteplici, e il rischio di confondersi elevato, vale la pena di concentrarsi su alcuni dei dubbi più comuni fra i proprietari di immobili che si apprestano a pagare l’imposta.

Cos’è il codice tributo 1501?

Come specificato in tabella, il codice tributo 1501 identifica l’Imposta di Registro per annualità successive. Ma cosa si intende, con questa definizione? Si tratta, in altre parole, della tassa da versare per gli anni successivi alla prima registrazione del contratto di locazione, fatta però eccezione alle proroghe, alle risoluzioni e alle cessioni del contratto, che prevedono altri specifici codice.

Tasse, imposta di registro
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Di conseguenza, il codice 1501 dovrà essere utilizzato per tutti gli anni di locazione successivi al primo, fino alla proroga dello stesso contratto.

Quando si usa il codice tributo 1502?

Il codice 1502, invece, deve essere utilizzato quando si verifica una cessione del contratto. Ma quando effettivamente deve essere usato? A specificarlo è la stessa Agenzia delle Entrate:

  • la cessione avviene quando il locatore, oppure il conduttore, viene sostituito nel contratto da un nuovo soggetto;
  • se l’accordo tra le parti non prevede il pagamento di un corrispettivo, l’imposta di registro avrà l’importo fisso di 67 euro. Al contrario, rimane la consueta misura del 2% sull’importo concordato dalle parti.

Quando si usa il codice tributo 1505?

Il codice tributo 1505 non riguarda l’imposta di registro sulla locazione, bensì la contestuale e obbligatoria imposta di bollo.

Quest’ultima prevede il pagamento di un obolo da 16 euro ogni quattro facciate scritte del contratto d’affitto o, ancora, ogni 100 righe.

Quale F24 usare per l’imposta di registro sul contratto di locazione

Identificati i necessari codici tributo, ad esempio per la prima registrazione del contratto oppure per il pagamento delle annualità successive, in quale F24 devono essere inseriti? Per il pagamento dell’imposta di registro, vi sono sostanzialmente due modalità:

  • il modello F24 Elide, noto anche come F24 Elementi Identificativi, che rappresenta la modalità ordinaria per il versamento dell’imposta di registro per i contratti di locazione;
  • i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, con i software RLI o RLI-Web che, per gli anni di locazione successivo al primo, prevedono l’addebito sul conto corrente dell’intestatario della locazione.

Prima della compilazione del modulo, è utile ricordare che l’imposta di registro sulla locazione è una tassa pari al 2% del canone annuo. Tuttavia, per i contratti a canone concordato è prevista una riduzione del 30% dell’importo, mentre per le locazioni a cedolare secca la tassa non è dovuta. Ancora, l’imposta di registro non può essere inferiore a 67 euro e deve essere versata entro 30 giorni dall’apertura del contratto o, ancora, entro 30 giorni dalla scadenza della precedente annualità.

Come si compila l’F24 per l’imposta di registro

Ma come si procede nella compilazione del modello F24 Elide? Oltre agli indispensabili codici tributo, è necessario essere in possesso dei dati anagrafici sia del proprietario dell’immobile che dell’inquilino, nonché del codice identificativo del contratto di locazione.

Compilazione F24
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Il primo passo della compilazione del modello F24, prevede l’inserimento di alcune informazioni nella “Sezione Contribuente”:

  • codice fiscale, dati anagrafici e domicilio fiscale di chi effettua il versamento, solitamente il proprietario dell’immobile;
  • codice fiscale e codice identificativo della controparte, di norma l’inquilino, inserendo il numero “63”.

Per la successiva “Sezione Erario e altro”, invece, si dovrà così procedere:

  • Codice ufficio e codice atto: non serve la compilazione;
  • Tipo: “F”;
  • Elementi Identificativi: il codice di 17 cifre relativo al contratto di locazione, riportato nella ricevuta di registrazione per i contratti presentati telematicamente o sul modello di richiesta ricevuto presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate;
  • Codice: il relativo codice tributo;
  • Anno di riferimento: quello relativo alla registrazione o all’annualità di rinnovo della locazione;
  • Importi a debito versati: l’importo che si deve pagare.

Poiché la compilazione può essere complessa, e il rischio di imbattersi in errori elevato, il consiglio è di affidarsi all’aiuto del proprio commercialista di fiducia o, ancora, ad altro professionista esperto di tributi.

Il titolare può registrare presso l’Agenzia delle Entrate un contratto che sia già stato firmato in maniera digitale. Idealista offre ai proprietari e agli agenti immobiliari un servizio gratuito per la creazione di contratti di affitto con firma online.

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