Cosa c’è da sapere sull’IRPEF: chi la paga, quanto, quando e perché. Una guida completa e aggiornata per tutti i contribuenti.
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Nel complesso mondo del sistema fiscale italiano, c’è davvero una molteplicità di tasse e imposte e tra le tante troviamo anche l’IRPEF, una delle principali. Cos’è l’IRPEF in concreto? Anche se riguarda milioni di italiani, non tutti sanno con precisione come funziona. 

Per offrire una guida completa e comprensibile su tutto ciò che riguarda l’IRPEF, è importante sapere chi paga l’IRPEF, quando e in quale misura. Inoltre, come si effettua il calcolo di questa imposta e come funzionano detrazione e rimborso IRPEF?

Cos’è l’IRPEF e come funziona

Una delle imposte più rilevanti del sistema tributario italiano è senza dubbio l’IRPEF, acronimo di “Imposta sul reddito delle persone fisiche”. Disciplinata dal D.P.R. n. 917 del 22-12-1986, meglio conosciuto come TUIR, ossia “testo unico delle imposte sui redditi”, l’IRPEF è stata oggetto di recente di importanti modifiche, le ultime delle quali risalgono alla legge di bilancio 2025, che ha cambiato il sistema delle aliquote e delle detrazioni

L’IREF grava sul reddito complessivo delle persone fisiche ed è un’imposta diretta, perchè riguarda la ricchezza in quanto esiste, ossia il patrimonio, o quando viene conseguita, vale a dire il reddito. È un’imposta personale perché nella sua determinazione si tiene conto di condizioni soggettive del contribuente, quali ad esempio la presenza di familiari a carico. 

L’IRPEF è altresì un’imposta progressiva, visto che l’aliquota applicata cresce in maniera più che proporzionale all’aumentare del reddito e in generale della ricchezza imponibile, seguendo degli scaglioni stabiliti per legge, a ognuno dei quali corrisponde un’aliquota differente. 

Per quale motivo si paga l’IRPEF?

L’IRPEF è un’imposta che si paga per il possesso dei redditi che rientrano in una delle categorie individuate dal TUIR. È una delle fonti di entrata più importanti per lo Stato e si paga per contribuire al finanziamento dei servizi pubblici come sanità, istruzione, sicurezza, infrastrutture, previdenza sociale e amministrazione statale. In altre parole, attraverso questa imposta lo Stato raccoglie le risorse necessarie per svolgere le sue funzioni e garantire i diritti fondamentali dei cittadini.

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Chi paga l’IRPEF?

I soggetti passivi dell’IRPEF, ossia coloro che sono tenuti a pagarla, sono le persone fisiche residenti e non residenti nel territorio dello Stato, in possesso dei seguenti redditi, a patto che questi non siano inferiori alla no tax area attualmente fissata a 8.500 euro: 

  • fondiari;
  • di capitale; di lavoro dipendente;
  • di lavoro autonomo;
  • di impresa;
  • diversi. 

È doveroso precisare che ai fini dell’IRPEF si considerano residenti in Italia le persone che per la maggior parte del periodo di imposta, hanno la residenza o il domicilio nel territorio dello Stato. L’imposta si applica sul reddito complessivo dei soggetti residenti, mentre per i non residenti solo su quelli prodotti in Italia. In generale, sono tenuti a pagare l’IRPEF: 

  • lavoratori autonomi;
  • lavoratori dipendenti;
  • liberi professionisti;
  • pensionati;
  • proprietari di immobili;
  • ditte individuali e società di persone;
  • chiunque percepisca redditi rientranti nelle categorie individuate dal TUIR.

Quando si paga l’IRPEF? In busta paga e non solo

La tempistica relativa al pagamento dell’IRPEF è differente a seconda della tipologia del soggetto passivo e in particolare alla presenza o meno di un sostituto di imposta, che provvede a trattenere quanto dovuto e a girare la somma all’Erario. Nel caso dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, il sostituto di imposta, vale a dire il datore di lavoro nel primo caso e l’ente previdenziale nel secondo, opera la ritenuta alla fonte. 

In altre parole, mensilmente l’IRPEF è trattenuta direttamente in busta paga o nel cedolino della pensione, mentre a fine anno c’è il conguaglio che permette di determinare definitivamente l’imposta dovuta, con conseguente saldo positivo o negativo per il contribuente. 

Per chi non ha sostituto di imposta, per il pagamento dell’IRPEF si segue il sistema di saldo e acconto, con scadenze differenti. Cos’è l’acconto IRPEF? È un pagamento anticipato dell’imposta che i contribuenti devono versare all’Erario, basandosi sul reddito dell’anno precedente.

L’acconto, se inferiore a 257,52 euro, si deve versare in un’unica rata entro il 30 novembre, oppure, se superiore all’importo indicato, si può pagare in due rate, rispettivamente entro il 30 giugno e il 30 novembre. Il saldo viene effettuato entro il 30 giugno dell’anno di presentazione della dichiarazione, o entro il 30 luglio, ma in questo caso con una maggiorazione dello 0,4% annuo. 

Quanto si paga di IRPEF al mese?

Non è semplice riuscire a dire quanto si paga di IRPEF al mese, perché ci sono diverse componenti di cui tenere conto. In primis l’entità del reddito mensile e in secondo luogo lo scaglione di riferimento, senza dimenticare le detrazioni e le deduzioni a cui ciascuno può avere diritto.

Per conoscere l’IRPEF mensile da pagare, si può effettuare il calcolo dell’imposta dovuta per l’intero anno e dividere il risultato ottenuto per 12. 

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Come si calcola l’IRPEF? Gli scaglioni di reddito

Per calcolare l’IRPEF da pagare bisogna seguire un procedimento che si articola attraverso varie fasi. Innanzitutto bisogna determinare il reddito complessivo lordo, che si ottiene sommando i redditi delle singole categorie che concorrono a formarlo. 

Dal dato ottenuto si devono poi sottrarre gli oneri deducibili, come i contributi previdenziali, le spese mediche e le donazioni agli enti no profit, al netto dei quali si definisce la base imponibile. Quest’ultima corrisponde al reddito complessivo netto, al quale si applicano le aliquote in base ai 3 scaglioni definiti dalla legge di bilancio 2025:

SCAGLIONI DI REDDITOALIQUOTE
Fino a 28.000 euro23%
Oltre 28.000 e fino a 50.000 euro35%
Oltre 50.000 euro43%

 

Dall’imposta lorda così determinata, bisogna sottrarre le detrazioni per carichi di famiglia, per il lavoro prestato e per oneri sostenuti, arrivando così all’IRPEF netta che il contribuente deve versare all’Erario.

Cos’è la detrazione IRPEF

Diamo uno sguardo più approfondito alla detrazione IRPEF, che è un abbattimento dell’imposta lorda dovuta, riconosciuto per determinate situazioni personali o familiari. Le detrazioni più comuni sono per lavoro dipendente o pensione, per carichi di famiglia, quali figli e coniuge, e per spese sostenute: mediche, scolastiche, affitto, mutuo prima casa.

Questo permette di ridurre l’importo effettivo dell’IRPEF da versare e in alcuni casi, si può azzerare del tutto l’imposta dovuta, ricordando che è importante sapere cosa cambia per le detrazioni con la riforma IRPEF 2025.

Rimborso IRPEF: cos'è e come funziona

A volte può capitare di aver pagato più imposta del dovuto e in casi come questi scatta il rimborso IRPEF, vale a dire la restituzione da parte dell’Agenzia delle Entrate delle somme versate in eccesso. Questo avviene generalmente dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi, quando emergono maggiori detrazioni o deduzioni rispetto a quanto calcolato durante l’anno.

Il rimborso IRPEF può essere accreditato direttamente sul conto corrente bancario, e ciò di solito avviene per chi presenta il modello Redditi o il modello 730 senza sostituto di imposta, oppure essere erogato tramite il sostituto d’imposta nella busta paga o nel cedolino di luglio o agosto.

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