Ecco come aumentano le buste paga nel 2025 per effetto dell’applicazione dei bonus fiscali ai lavoratori dipendenti
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Nel 2025 sono previste diverse misure per i lavoratori dipendenti, tra cui il bonus Irpef, altrimenti conosciuto come trattamento integrativo, il nuovo taglio del cuneo fiscale e possibili fringe benefit. Per ottenere le agevolazioni fiscali, in genere i lavoratori subordinati non devono presentare alcuna domanda. 

Per esempio l’importo dello sgravio derivante dal taglio del cuneo fiscale viene accreditato direttamente al lavoratore dal datore di lavoro. Per il 2025, l’erogazione avviene nel mese di giugno o nelle successive mensilità, ma non oltre il conguaglio. Ecco, dunque, quali sono gli elementi per fruire del bonus dipendenti 2025

Che bonus ci sono nel 2025 per i dipendenti

Nel 2025 sono a disposizione varie agevolazioni fiscali a favore dei lavoratori dipendenti. In primis, il taglio del cuneo fiscale che, nello scorso anno consisteva in una misura di sgravio dei contributi previdenziali, è stato del tutto rivisto per quest’anno dalla nuova legge di Bilancio. 

Alla misura, si aggiunge la conferma delle tre aliquote dell’Imposta dei Redditi delle Persone Fisiche (Irpef) e qualche novità in tema di trattamenti integrativi per chi ha redditi fino a 28.000 euro. 

Di continua evoluzione è il sistema dei premi aziendali, per i quali il governo ha confermato la riduzione percentuale dell’aliquota sostitutiva da 10 a 5 punti, e le soglie differenziate per l’esenzione fiscale dei beni in natura erogati dal datore di lavoro a titolo di fringe benefit. 

Cosa cambia in busta paga nel 2025  

Concentrando l’attenzione sulle novità per i dipendenti in tema di Irpef, prosegue nel 2025 il lavoro del governo per rimodulare gli scaglioni di reddito mediante la riduzione delle aliquote al: 

  • 23% per i redditi fino a 28.000 euro;
  • 35% per i redditi da 28.001 a 50.000 euro;
  • 43% per i redditi superiori a 50.000 euro. 

Pertanto, il governo conferma la riduzione da quattro a tre degli scaglioni di reddito ai quali corrispondono altrettante aliquote fiscali. Di conseguenza, cambia anche la busta paga considerando che il primo grande scaglione ha accorpato anche il precedente secondo scaglione, mentre è stata soppressa la seconda l’aliquota del 25%, spettante in precedenza ai redditi da 15.001 a 28.000 euro. 

Foglio di calcolo e documento finanziario
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Bonus dipendenti, come si calcola l'Irpef 2025

Il secondo e terzo scaglione, inoltre, sono rimasti invariati rispetto alla precedente formulazione delle aliquote Irpef. Per effetto della modifica, l’Irpef corrisponde:

  • al 23% del reddito fino a 28.000 euro per i contribuenti del primo scaglione;
  • a 6.440 euro più il 35% della quota di reddito che supera la soglia di 28.000 euro del reddito prodotto per i contribuenti del secondo scaglione;
  • a 14.140 euro più il 43% del reddito che eccede i 50.000 euro per chi rientri nel terzo scaglione. 

Quali sono le novità per gli IRPEF dipendenti nel 2025

Per effetto del nuovo sistema di aliquote e scaglioni ai fini del versamento dell’Irpef, i lavoratori dipendenti possono fare affidamento su un mutato quadro anche delle detrazioni fiscali, considerando che la no tax area ha raggiungo la soglia di 8.500 euro. Da questo punto di vista, il bonus ai lavoratori dipendenti del 2025 deriva dall’applicazione delle detrazioni fiscali, per il cui calcolo è utile considerare che: 

  • fino a 15.000 euro di reddito, l’importo della detrazione fiscale è stato aumentato a 1.955 euro rispetto ai 1.800 euro del 2024;
  • da 15.001 a 28.000 euro di reddito, l’importo della detrazione deriva dall’operazione 1.910 + 1.190 x [(28.000 - reddito) / (28.000 - 15.000)];
  • da 28.001 a 50.000 euro di reddito, l’importo della detrazione deriva dalla formula 1.910 x [(50.000 - reddito) / (50.000 - 28.000)];
  • oltre 50.000 euro non spetta alcuna detrazione fiscale. 

Detrazioni fiscali sulla prima casa 2025, come funzionano

È bene ricordare che, ai sensi del comma 6 bis dell’articolo 13 del DPR 917 del 1986 (TUIR), per la determinazione dell’ammontare delle detrazioni, il reddito complessivo deve essere considerato al netto del reddito derivante dall’unità immobiliare considerata come abitazione principale, comprese le relative pertinenze. 

Trattamento integrativo bonus dipendenti, cos'è

L’innalzamento della soglia di no tax area insieme al nuovo sistema delle detrazioni fiscali, determinano anche una nuova disciplina in merito al trattamento integrativo di cui al primo periodo, comma 1, dell’articolo 1, del decreto legge n. 3 del 2020, convertito nella legge 21 del 2020. Il provvedimento fornisce una nuova disciplina e apporta novità al Bonus Renzi

Per i dipendenti con redditi da 8.501 a 15.000 euro, il riconoscimento del trattamento integrativo è subordinato al fatto che l’imposta lorda dovuta ai fini dell’Irpef sia inferiore al totale delle detrazioni fiscali spettanti, diminuita di un importo pari a 75 euro. 

Calcolo trattamento integrativo 2025: la riduzione

La riduzione serve a neutralizzare l’incremento dell’importo della detrazione fiscale per i redditi da lavoro alle dipendenze e assimilati, in modo da ricomprendere dipendenti che, altrimenti, sarebbero rimasti esclusi dalla fruizione del trattamento integrativo. 

Questa formula di bonus spetta anche ai dipendenti con redditi da 15.001 a 28.000 euro, purché la somma delle detrazioni fiscali sia di importo superiore all’imposta lorda. 

L'importo del trattamento integrativo spetta per intero, a 1.200 euro all’anno, corrispondente a circa 100 euro al mese, a chi percepisce redditi tra 9.000 e 15.000 euro, riducendosi proporzionalmente per importi di reddito superiori e non eccedenti i 28.000 euro. 

bonus dipendenti 2025
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Bonus dipendenti, come funziona l’esonero contributivo 2025

Il comma 4 della legge di Bilancio 2025 ha rivisto totalmente il meccanismo del cuneo fiscale, introducendone uno nuovo a favore dei lavoratori dipendenti. Infatti, al posto del bonus Inps ai dipendenti nella formula dell’esonero contributivo come avveniva nei precedenti anni (0,8% e 2% del governo Draghi, 6% e 7% del governo Meloni come taglio dei contributi a carico dei lavoratori dipendenti), per il 2025 si prevede uno sconto fiscale modellato sui redditi: 

  • da 0 a 20.000 euro;
  • da 20.001 a 32.000 euro;
  • da 32.001 a 40.000 euro, con soglia innalzata rispetto ai 35.000 euro del 2024. 

Bonus dipendenti 2025, redditi da 0 a 40.000: come funziona

L’effetto del nuovo corso del cuneo fiscale per aumentare il reddito netto consiste in un importo riconosciuto a seconda del reddito di lavoro alle dipendenze percepito. In particolare, riguardo alla prima fascia di reddito da 0 a 20.000 euro, i lavoratori fruiscono di un contributo da determinare alla percentuale del: 

  • 7,1% per redditi non superiori a 8.500 euro;
  • 5,3% per redditi da 8.501 a 15.000 euro;
  • 4,8% per redditi da 15.001 a 20.000 euro. 

Gli importi dei contributi destinati a questa fascia di reddito variano da circa 40 euro al mese (480 euro all’anno) a 80 euro al mese, pari a poco più di 950 euro all’anno. Per i redditi superiori a 20.000 euro, la legge di Bilancio 2025 non riconosce un contributo, ma una detrazione di imposta di importo fisso, pari a 1.000 euro all’anno, a prescindere dall’ammontare esatto di reddito all’interno del range. 

Bonus dipendenti con figli, dal 2025 detrazione di 950 euro

Per i dipendenti con redditi da 32.001 a 40.000 euro il bonus 2025 consiste sempre in una detrazione di imposta, ma non più di importo fisso. Infatti, la detrazione decresce al crescere della soglia di reddito fino ad annullarsi per redditi superiori a 40.000 euro. Quantificando il beneficio fiscale si può stimare che, in prossimità della soglia di 36.000 euro, l’importo della detrazione è di circa 460 euro. 

Attenzione a un’altra novità del 2025 contenuta nella legge di Bilancio. Infatti, il comma 11, lettera c) prevede il riconoscimento al lavoratore dipendente di una detrazione d’imposta fissa e pari a 950 euro per ogni figlio da 21 a 30 anni non compiuti (o compiuti se disabile), compresi i figli:

  • nati fuori dal matrimonio purché riconosciuti;
  • adottivi, affiliati o affidati;
  • conviventi del coniuge deceduto. 

Mancato esonero contributivo 2025, chi ci perde

Peraltro, è da osservarsi che la mancata riproposizione nel 2025 dell’esonero contributivo IVS per i lavoratori dipendenti nelle stesse modalità degli ultimi due anni, ovvero di uno sgravio dei contributi previdenziali da versare all'Inps a carico del lavoratore simile a quello del c.d. Bonus Maroni, ha determinato un gap a chi percepisce redditi alle dipendenze e assimilati tra 8.500 euro (soglia di no tax area) e i 9.000 euro. 

Infatti, per questi lavoratori la riduzione dell’aliquota contributiva del 2024 aveva determinato dei vantaggi in termini di redditi imponibili ai fini Irpef e la perdita, per il 2025, del contributo integrativo di 1.200 euro annuo. Per questi lavoratori, il ministero delle Finanze prevede un’attenta valutazione per risolvere la situazione. 

Bonus dipendenti 2025, come richiederlo

È utile conoscere le modalità di fruizione di questo bonus fiscale per i dipendenti. Infatti, il datore di lavoro, nel caso in cui conosca la situazione del dipendente, applica in automatico il taglio del cuneo fiscale in busta paga senza aspettare le attestazioni del lavoratore. 

La procedura è simile a quella per la corresponsione del bonus dipendenti 2025 nella formula del taglio del cuneo fiscale. È, infatti, il datore di lavoro che accredita in automatico l’importo spettante senza che ci sia bisogno della presentazione di un’apposita domanda da parte del lavoratore per la richiesta espressa del taglio fiscale. 

La procedura è differente rispetto a quella relativa al trattamento integrativo in merito al bonus dipendenti del 2025 e a come richiederlo. Il dipendente, infatti, può non accettare l’applicazione del vantaggio fiscale in busta paga.

Come vedere in busta paga il bonus dipendenti 2025

La circolare numero 4/2025 dell’Agenzia delle Entrate ha emanato le istruzioni operative del bonus dipendenti del 2025 e di come richiederlo. La procedura riguarda, in particolare, i datori di lavoro in qualità di sostituti d’imposta, chiamati ad adeguare le buste paga alla normativa sul bonus dipendenti. 

A tal proposito, si legge ancora nella circolare, chi non avesse provveduto all’adeguamento è tenuto a farlo nel primo periodo di paga utile, corrispondente al cedolino della mensilità di giugno 2025. La non corretta applicazione del bonus dipendenti privati nelle buste paga del 2025 rispetto a quanto prevede la legge di Bilancio comporterebbe il pagamento degli arretrati spettanti. 

Imprenditore che lavora con le bollette
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Bonus 2025 ai dipendenti pubblici, quando arriva

Per quanto concerne i dipendenti pubblici, nel cedolino NoiPa di giugno 2025 sono stati riconosciuti i benefici fiscali spettanti per le mensilità da gennaio a maggio 2025. I relativi rimborsi riportano i codici: 

  • E11 - Credito articolo 1, comma 4, legge 207/2024, corrispondente al bonus;
  • E12 - Ulteriore detrazione articolo 1, comma 6, legge 207/2025 per l’ulteriore detrazione. 

Il bonus dipendenti pubblici delle restanti mensilità può essere letto sul cedolino NoiPa nella sezione "Altri assegni", con la dicitura "Bonus articolo 1, comma 4, legge 207/24", insieme alla dicitura "Ulteriore Detrazione Articolo 1, comma 6, Legge 207/24". 

Tassazione bonus dipendenti 2025, in cosa consiste

La legge di Bilancio di quest’anno proroga fino a tutto il 2027 la riduzione dei punti percentuali di imposta sostitutiva dei premi di risultato e delle formule di partecipazione agli utili di impresa dei dipendenti. Pertanto, l’aliquota si riduce temporaneamente dal 10 al 5%. 

Si confermano le soglie differenziate per l’esenzione fiscale di beni in natura erogati dai datori di lavoro come fringe benefit. I limiti da rispettare sono pari a: 

  • 2.000 euro a titolo di bonus per i dipendenti con figli per il 2025;
  • 1.000 euro per i dipendenti senza figli. 

Bonus bollette dipendenti 2025, quando si applica

Tra le novità di quest’anno, la legge di Bilancio introduce l’esenzione fino a 5.000 euro all’anno a titolo di rimborso dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione per i lavoratori che spostino la propria residenza a più di 100 km di distanza dalla precedente. 

Per richiedere l’incentivo è necessario avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato e un reddito inferiore a 35.000 euro. Si prevede, infine, un rimborso sulle spese del 2025 per le bollette dei dipendenti, quale misura straordinaria già inserita nella legge di Bilancio dello scorso anno e confermata in quella di quest’anno. 

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