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Affitti brevi, le richieste dei property manager al governo
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Gli operatori del settore degli affitti brevi del Centro e Sud Italia valutano i rischi della situazione presente e chiedono maggiori tutele al governo. Ecco quali sono le loro richieste.

Il Comitato dei Property Manager del Centro e Sud Italia, con il supporto della Federazione Italiana del Turismo in Appartamento (Rescasa), ha presentato alla 5a Commissione Bilancio del Senato degli emendamenti al decreto Cura Italia (DL 18/2020), a tutela degli operatori del settore. Cosa si richiede in concreto?  

  • Riconoscimento della figura del property manager di professione nel Dl. Si tratta di una figura rilevante per il turismo italiano, con molte aziende attive, un cospicuo numero di addetti ed un’importante fetta di PIL, ma che purtroppo è stata trascurata nella prima versione del Dl, ora in fase di conversione.  
  • Definizione giuridica di alcuni aspetti essenziali dell’attività, come il codice Ateco e il ruolo di sostituto d’imposta.  
  • Uno dei punti più critici del Cura Italia, di cui si è parlato molto poco, è l’esclusione delle ritenute per cedolare secca dai tributi sospesi dal decreto: il comitato sta chiedendo di estendere la sospensione alla cedolare secca, in un’ottica di riconoscimento del ruolo.
  • Promuovere la legalità del settore sotto gli aspetti fiscali e non solo.

“In questi giorni abbiamo lavorato in team con un numero importante di aziende di property management, promuovendo la costituzione di un Comitato di Property Manager rappresentativi delle principali località del Centro e Sud Italia, e mettendo a punto molte proposte alla politica” sottolinea Francesco Zorgno, responsabile per l’organizzazione e lo sviluppo della Federazione Italiana del Turismo in Appartamento (Rescasa) e Presidente di CleanBnB.

Secondo Agostino Ingenito, presidente di Abbac, l’Associazione B&B e affittacamere della Campania, “Il turismo è crollato ma non la consapevolezza dei nostri operatori di essere un riferimento fondamentale per l’ospitalità del nostro Paese. In questo momento di crisi molte nostre famiglie e imprese non hanno alcun sostegno economico ma l’auspicio è ritornare presto a offrire l’eccezionale accoglienza diffusa italiana, non appena l’emergenza covid-19 sarà terminata. L’Italia è il terzo mercato al mondo nel turismo residenziale ed è il momento di dialogare in modo propositivo con le piattaforme online, per far valere questo ruolo. Dopo questi primi emendamenti, il passo successivo di questa coalizione sarà di porre delle proposte ai portali, e per questo stiamo coinvolgendo e coinvolgeremo ancora di più tutti i property managers italiani, ascoltando i loro spunti e critiche sull’attuale modello di servizio delle OTA. Fra i punti più sentiti, quelli delle commissioni, del reverse charge, delle condizioni di cancellazione e dei nuovi voucher”.

Sergio Lombardi di Taxbnb afferma: “La riforma inattuata del codice identificativo va completata e preoccupa il bassissimo numero di operatori extra-alberghieri iscritti ad Alloggiati Web, il portale della Questura. Questo è anche un problema di sicurezza nazionale,” evidenzia Lombardi, “di cui non si è più parlato da agosto, quando sono stati pubblicati i dati con solo 200mila iscritti al portale per la comunicazione dei dati degli ospiti. Noi abbiamo un progetto per la legalità e per la compliance che comprende anche questo aspetto, ed è pronto per essere proposto alle istituzioni”. 

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