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Antiriciclaggio per l'agenzia immobiliare
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L’industria europea dei servizi immobiliari mostra una crescita solida e diffusa, trainata dall’Italia e supportata da un contesto di progressiva innovazione tecnologica. Lo dice l’11esimo “Rapporto sulla filiera dei servizi immobiliari in Europa e in Italia” di Scenari Immobiliari, secondo cui la centralità dei criteri ESG, la transizione digitale e l’impatto dell’intelligenza artificiale sono crescenti. Per gli operatori, il 2025 si profila come un anno di ulteriore consolidamento: un mercato più maturo, competitivo e sempre più guidato da dati e tecnologia.

Il mercato dei servizi immobiliari

I servizi immobiliari in Europa si confermano un pilastro nell’economia del continente, trainata da un mercato in espansione e da un’evoluzione strutturale sempre più orientata all’innovazione. Secondo il report di Scenari Immobiliari, nel 2024 il comparto – che include gestione, consulenza, progettazione e servizi integrati – ha raggiunto quasi 450 miliardi di euro di fatturato, in crescita del 3,6% sul 2023, e le proiezioni indicano un ulteriore +2,5% nel 2025.

Europa: Germania leader, Italia in forte accelerazione

La Germania si conferma il mercato più esteso con 152 miliardi di euro di fatturato e un incremento del 2,3%. L’Italia, con 51,6 miliardi di euro, mostra una dinamica più robusta, con una previsione di crescita del 5,4% per il 2024, sostenuta da una filiera sempre più strutturata.

Il peso congiunto di costruzioni e attività immobiliari sul Pil nazionale raggiunge in Italia il 20,7%, con le sole attività immobiliari che rappresentano il 13,1%, livello superiore a quello della media europea. In confronto, Francia e Regno Unito si attestano attorno al 18,5%, mentre la Germania presenta una ripartizione diversa del Pil, con quote inferiori: attività immobiliari sotto il 10,5%, sviluppo immobiliare all’1,8% e costruzioni al 4,5%.

Occupazione: crescita generalizzata ma forte polarizzazione 

L’industria dei servizi immobiliari continua ad essere un importante motore occupazionale. La Germania, con 2,56 milioni di addetti e oltre 370 mila imprese, mantiene il primato europeo anche per dimensione media aziendale (6,9 addetti).

La Francia supera i 2,16 milioni di addetti nel 2024, con una crescita del 41,2% rispetto al 2015, mentre la Spagna continua un percorso di espansione con 450 mila imprese (+18% in nove anni) e 1,41 milioni di occupati (+33%).

In Italia gli occupati sono oltre 1,7 milioni, in aumento del 29% dal 2015, distribuiti su circa 560 mila imprese, caratterizzate però da una dimensione media ridotta: tre addetti per azienda, in linea con il modello spagnolo ma lontano dalle strutture d’impresa di Francia e Regno Unito.

Un ulteriore indicatore di frammentazione è rappresentato dalle attività a maggiore valore aggiunto: gli addetti diretti nel settore dei servizi immobiliari italiani sono 120 mila, cui si sommano 230 mila addetti indiretti, con una dimensione media di impresa stabilmente intorno allo 0,5.

Struttura delle imprese: Italia e Spagna dominate dalle microimprese

La composizione della filiera nei principali Paesi europei presenta modelli molto diversi:

  • Italia: le micro e piccole imprese rappresentano il 93,5% del valore aggiunto, un livello tornato sui valori pre-pandemia dopo il calo registrato nel 2020.
  • Spagna: quota in forte ripresa oltre l’88%, a seguito della spinta derivante dalla ripresa post-Covid.
  • Francia e Regno Unito: prevalenza di grandi imprese (oltre 250 addetti), con quote rispettivamente superiori al 40% e 45%.
  • Germania: equilibrio più marcato, con medie imprese intorno al 13,5% e grandi imprese oltre il 16%, in aumento.

Innovazione, digitalizzazione e AI: il nuovo trend di sviluppo

Il settore si trova oggi in una fase di profonda trasformazione, influenzata da tre vettori principali:

  1. Digitalizzazione dei processi
    L’adozione di soluzioni digitali sta ridisegnando l’intero ciclo di vita dell’immobile, dalla progettazione alla gestione.
  2. Pressione normativa e criteri ESG
    I sistemi di rating ambientale e di governance stanno diventando centrali nelle scelte di investimento, imponendo un’evoluzione nei modelli di gestione del rischio.
  3. Intelligenza artificiale
    L’AI sta diventando operativa sia nei processi di back-office sia nelle interazioni con gli utenti finali, soprattutto nel segmento residenziale, attraverso automazione, analisi predittiva e servizi digitali evoluti.

L’impatto più evidente riguarda le posizioni entry level e le attività ripetitive, con un miglioramento dell’efficienza dei team e una riorganizzazione dei ruoli.

Property management: fatturato in crescita e nuove competenze

Il comparto mostra un fatturato complessivo che sfiora i 310 milioni di euro, in crescita del 5,1%.
La produttività media per impresa supera i 215 mila euro, in aumento del 20% per il secondo anno consecutivo.

A livello occupazionale emergono alcuni trend:

  • incremento delle figure legate a asset management, due diligence e project management;
  • riduzione degli addetti nel property e facility management, pur mantenendo il 65% del totale.

Progettazione integrata: domanda crescente su asset emergenti

La progettazione ingegneristica e architettonica integrata supera i 145 milioni di euro, con quasi 1.400 addetti.
Retail, uffici, healthcare e hospitality guidano la domanda, mentre i data center emergono come nuova asset class strategica.

Intermediazione: domina il residenziale

Il settore dell’intermediazione immobiliare genera 14,3 miliardi di euro di fatturato, con quasi 22 mila addetti diretti e oltre 71 mila considerando anche gli indiretti.

Il segmento residenziale è il principale driver, seguito da uffici e retail; logistica sotto il 20%.

Project management: stabilità dei ricavi 

Il project management si conferma il secondo servizio più rilevante della filiera dopo il property management, con fatturati complessivi prossimi ai 60 milioni di euro. L’attività pesa per quasi il 24% del fatturato nelle principali società, in forte aumento rispetto al 17,7% dell’anno precedente.

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