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Il quantitative easing lanciato dal presidente della bce, mario draghi, prevede 60 miliardi di euro al mese di nuova moneta per rilanciare l'economia, con acquisti condotti fino a settembre 2016. Ma quali saranno le conseguenze per le famiglie e le imprese? andiamo a scoprirlo

- Conti deposito: è possibile che nei prossimi mesi i tassi si riducano ulteriormente. In seguito all'intervento della bce, potrebbe esserci da un lato il mercato delle banche che devono lanciare nuovi prodotti, creare un portafoglio clienti o che per ragioni particolari pagano il denaro più della media dei propri competitor e che garantiranno ancora tassi di circa 2 punti percentuali superiori a quelli dei titoli di stato perché sono interessate a mantenere prodotti a queste condizioni; e dall'altro il mercato delle banche che invece offriranno rendimenti inferiori all'1,5% e che - almeno per il momento - usciranno dal mercato dei conti deposito

- Bot people: addio ai bot people, ovvero a tutti quei risparmiatori che mettono in portafoglio prevalentemente titoli di stato con una predilezione per i bot. Investire su un titolo di stato italiano con scadenza da 3 a 12 mesi è diventato poco profittevole. I bot sono ormai diventati uno strumento monetario utilizzato dalle banche per parcheggiare la liquidità a condizioni migliori del tasso negativo sui depositi "pagato" dalla bce

- Export: la decisione della bce di varare un piano di quantitative easing offre un positivo contributo per le aziende che esportano o a quelle che vorrebbero conquistare nuovi mercati. Questo perché una politica monetaria ultraespansiva ha l'effetto di svalutare l'euro, con conseguenze positive per le imprese che vendono fuori dall'area euro

- Ripresa del credito: la speranza è che con l'acquisto di titoli di stato, le banche possano ricavare liquidità da impiegare fornendo credito a famiglie e imprese. In questo contesto rientra anche la decisione di ridurre di 10 punti base il costo del denaro nelle aste tltro, i finanziamenti agevolati al settore bancario finalizzati al credito alle imprese

- Investimenti e domanda di famiglie: secondo il ministro dell'economia, pier carlo padoan, la manovra della bce avrà una ricaduta positiva sugli investimenti, di conseguenza "ci sono buone ragioni per aumentare la fiducia quindi l'invito a famiglie e imprese è che si può iniziare a spendere di più"

- Spread: con il quantitative easing della bce gli spread tra i titoli di stato dell'area euro sono destinati a ridursi ulteriormente e questo dovrebbe tradursi in minor costo di rifinanziamento per le banche, resta comunque da vedere se questo si tradurrà in benefici per l'economia reale

- Redditività delle banche: secondo l'associazione bancaria italiana, il roe (return on equity) delle banche italiane, cioè il rapporto tra utile e patrimonio netto, dovrebbe risalire all'1,1% nel 2015 e all'1,7% nel 2016. Le prospettive di ritorno della profittabilità sono ancora fragili, ma il quantitative easing della bce potrebbe arrivare in sostegno. La vendita di btp in portafoglio potrebbe spingere in alto i margini, andando a migliorare il rapporto tra utile e patrimonio netto

- Dai btp agli impieghi: con l'acquisto dal prossimo marzo da parte della bce dei titoli di stato con scadenze da 2 a 30 anni, le banche avranno l'occasione di vendere molti btp e portare a casa i profitti accumulati dall'apprezzamento che gli stessi titoli hanno registrato negli ultimi anni. L'obiettivo della bce è che poi gli istituti girino la liquidità derivante dal trading sui titoli di stato all'economia reale, aumentando la fetta di impieghi a imprese e famiglie per risollevare il lato della domanda

- Mutui: il quantitative easing della bce dovrebbe spingere ulteriormente al ribasso i tassi sui mutui ipotecari

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