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Milano, accordo per la riqualificazione di sette scali ferroviari dismessi
GTRES

Comune di Milano, Regione e Ferrovie dello Stato hanno firmato un accordo per la riqualificazione di sette scali ferroviari dismessi. Il 30% delle volumetrie complessive sarà destinato all’housing sociale e all’edilizia convenzionata.

Serve ora la ratifica del Consiglio comunale, che ha trenta giorni di tempo per approvare o respingere il documento.

L’intesa è stata siglata dal sindaco Beppe Sala, dal governatore Roberto Maroni e dall’amministratore delegato di Ferrovie, Renato Mazzoncini. Sala ha affermato: “Un ottimo accordo per tutti. Oggi si sana una ferita storica. Grazie anche al Consiglio comunale”. Maroni ha detto: “Qui gli investimenti si fanno perché c’è una forte e leale collaborazione tra istituzioni”. E Mazzoncini ha sottolineato: “E’ un accordo storico, che stavamo perseguendo dal 2005, e porterà alla più grande riqualificazione urbanistica in Italia e in Europa dei prossimi anni”.

L’accordo riguarda la riqualificazione delle aree di sette ex scali ferroviari per 1,250 milioni di metri quadrati, in buona parte abbandonati da anni. Verranno restituiti alla città 1 milione di metri quadri e il 65% diventerà verde pubblico.

In particolare, il 32% delle volumetrie sarà destinato a funzioni non residenziali; il 30% del costruito sarà destinato all’housing sociale (23) e all’edilizia convenzionata (7), di questo 30%, il 40 sarà destinato all’affitto.

I due terzi degli alloggi di housing sociale si concentreranno negli scali di Farini, Romana e Genova.

Del milione e 250mila metri quadrati degli scali, 200mila resteranno di competenza delle Ferrovie. Fs investirà, per un totale di 97 milioni, per la costruzione e l’ammodernamento delle stazioni della Circle Line.

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