Dal DLA Piper Real Estate Summit 2025 emerge un mercato resiliente, sostenuto da stabilità politica e attrattività internazionale. Living, retail e data center i settori più dinamici
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CityLife, completata a Milano la Torre Libeskind di Pwc Italia
Alberto Fanelli

Il mercato immobiliare europeo conferma la propria capacità di resistere agli shock macroeconomici e di farsi locomotiva per l’area euro. È quanto emerso dall’undicesima edizione del DLA Piper Real Estate Summit 2025 – “Quo Vadis Italia?”, che analizza le prospettive e le nuove direttrici di crescita del comparto.

Lo stato di salute del real estate europeo

Secondo i dati presentati, nel primo semestre del 2025 il Real Estate europeo ha attirato investimenti per circa 90 miliardi di euro, in aumento dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2024. A trainare la crescita sono state le asset class residenziale (+35%, 20 miliardi di euro), retail (+23%, 17,8 miliardi) e logistica (18 miliardi, -3%), mentre gli uffici si mantengono stabili con circa 17,5 miliardi investiti (-1%).

Il contesto continentale, nonostante le incertezze geopolitiche e la volatilità economica globale, mostra segnali di solidità strutturale. L’aumento degli investimenti in energie rinnovabili e nella difesa domestica ha stimolato la domanda di spazi e progetti immobiliari, consolidando il Real Estate come volano per la crescita dell’Eurozona.

In Italia +42% di investimenti immobiliari nel primo semestre

Nel panorama europeo, l’Italia si distingue per performance superiori alla media. Nel primo semestre del 2025 gli investimenti immobiliari hanno superato i 5 miliardi di euro, segnando un incremento del 42% rispetto all’anno precedente. A sostenere questa crescita sono la stabilità economica e politica del Paese e l’interesse crescente degli investitori internazionali, che continuano a considerare l’Italia una destinazione sicura e redditizia.

Il comparto alberghiero si conferma protagonista, con 1,3 miliardi di euro investiti, pari a un incremento del 54% e in netta controtendenza rispetto alla media europea, che registra invece una flessione dell’1% (9,2 miliardi complessivi).

Anche il retail vive un momento di forte dinamismo, con volumi che hanno raggiunto 1,1 miliardi di euro, in crescita del 134%, mentre il settore living registra investimenti per 700 milioni di euro, in aumento del 118%. Quest’ultimo segmento è spinto sia dai mutamenti demografici che dall’attrattività esercitata dal mercato italiano sugli studenti internazionali e sui nuovi modelli di co-living urbano.

Data center, Italia hub strategico nel Mediterraneo

Un capitolo a parte riguarda il settore dei data center, tra i comparti più promettenti e strategici per il futuro del Real Estate. L’Italia, oggi classificata come mercato Tier 2, sta assumendo un ruolo sempre più centrale all’interno della rete europea del cloud e dell’intelligenza artificiale.

Milano resta il polo più attrattivo, ma inizia a mostrare segnali di saturazione, spingendo gli operatori a individuare nuove aree secondarie per la localizzazione di infrastrutture digitali. Le opportunità di sviluppo si accompagnano però a sfide strutturali: disponibilità energetica, adeguatezza delle reti di connessione, snellimento dei processi autorizzativi e formazione di competenze tecniche specializzate rappresentano i principali nodi da affrontare per sostenere la crescita del settore.

“L’Italia, insieme al Sud Europa, sta attraversando una fase particolarmente positiva”, ha commentato Olaf Schmidt, Head of Real Estate di DLA Piper Italia. “Il mercato sta diventando sempre più strutturato e maturo, con la sostenibilità ormai integrata nei processi decisionali e con un crescente interesse verso forme alternative di finanziamento come le cartolarizzazioni. Anche la componente infrastrutturale si sta affermando come naturale estensione del Real Estate, aprendo nuove opportunità di investimento.”

Cartolarizzazioni e strumenti alternativi per il capitale immobiliare

Tra le innovazioni più significative segnalate durante il summit, cresce il ricorso alle cartolarizzazioni immobiliari, introdotte in Italia con la Legge di Bilancio 2019. Si tratta di strumenti che consentono di trasformare asset illiquidi – come immobili o diritti reali – in strumenti finanziari negoziabili, con segregazione patrimoniale e maggiore protezione per gli investitori.

Le cartolarizzazioni stanno emergendo come una via strategica per convogliare capitali domestici e internazionali verso progetti di sviluppo, contribuendo così a rafforzare la capacità del settore immobiliare di finanziare la transizione verde, la digitalizzazione e le infrastrutture.

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