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Ance: servono 422mila case. Ma l'edilizia ha perso 210mila posti di lavoro

Il 2010 potrebbe essere l'anno nero dell'edilizia, con gli ordini che si stanno esaurendo, i mancati pagamenti alle imprese e la stretta creditizia. "La situzione è seria e per il nostro settore è proprio da adesso in poi che si vedranno gli effetti più devastanti della crisi". A dirlo è Paolo buzzetti, presidente dell'ance (associzione nazionale costruttori edili) nell'intervista che segue rilasciata ad idealista.it/news. Per buzzetti il 2010 rischia di essre davvero l'anno nero dell'edilizia, con 210 mila posti di lavoro persi in un anno nonostante il "ritardo infrastrutturale che soffre l'Italia" e "il fabbisogno insoddisfatto di case sia pari a 422 mila unità

D. Il 2010 rischia di essere l'anno più nero per l'edilizia. Perchè?

R.I segnali che provengono dalle nostre imprese associate vanno purtroppo in questo senso, per più di una ragione. Portafogli ordini che si stanno esaurendo, patto di stabilità degli enti locali che blocca i pagamenti alle imprese, stretta creditizia: la situazione è seria e per il nostro settore è proprio da adesso in poi che si vedranno gli effetti più devastanti della crisi. Crisi che ha causato una caduta degli investimenti che ci ha fatto tornare indietro di 15 anni, sui livelli della metà degli anni ’90. Non esagero quando dico che è a rischio la tenuta sociale del paese: l’edilizia infatti ha perso, solo nell’anno passato, 137.000 posti di lavoro, ma il numero sale a 210.000 se si considera tutto l’indotto. Posti che si perdono alla spicciolata, in maniera silenziosa, ma che incidono profondamente sul mercato del lavoro

D. In cosa consiste il patto di stabilità? quali sono le riforme del Patto che permetterebbero un miglioramento?

R. Quello del Patto di stabilità interno degli enti locali è un tema molto delicato, sul quale vorrei che non ci fossero fraintendimenti. In questa fase difficile del ciclo economico il patto rappresenta sicuramente una garanzia dell’equilibrio dei conti e quindi non deve essere eliminato. Ciononostante non si può ignorare che, sotto alcuni aspetti, necessiti di modifiche per rispondere a principi generali di correttezza nei rapporti tra pubblica amministrazione e imprese. Il patto infatti incide pesantemente sul settore edile, sia perchè non permette agli enti locali di investire in nuove infrastrutture sia perchè è causa dei continui ritardi nei pagamenti da parte della p.a. Per lavori già eseguiti. Non si può scaricare sulle sole imprese, già messe a dura prova dalla crisi, il peso dell’equilibrio finanziario delle amministrazioni, e questo è un principio su cui stiamo insistendo da tempo. Ed è proprio per questa ragione che ance e anci hanno firmato un protocollo d’intesa con l’obiettivo di trovare soluzioni comuni per sbloccare gli investimenti e i pagamenti delle opere. Una strada potrebbe essere quella indicata di recente dal presidente della cassa depositi e prestiti che, nel corso di un nostro recente convegno, ha manifestato la disponibilità della Cdp a pagare le imprese per conto della pubblica amministrazione. Sarebbe inoltre opportuno consentire alle imprese di compensare i propri crediti certi, liquidi ed esigibili con le imposte e i contributi dovuti

D. In che modo influisce l’attuale manovra economica sul settore delle costruzioni?

R. Sicuramente in questo momento, già molto delicato, la manovra rischia di aggravare la situazione. Come dicevo, siamo coscienti del fatto che oggi la priorità è quella di salvaguardare il bilancio dello stato, ma è altrettanto vero che il rigore deve essere accompagnato da politiche di rilancio dell’economia. Paesi come spagna e francia lo hanno capito e stanno puntando con decisione sul ruolo anticiclico dell’edilizia. In Italia, invece, con i tagli indiscriminati della manovra gli investimenti in infrastrutture subiranno un’ulteriore stangata. Molto preoccupante il quadro che si profila per gli enti locali, con la vigorosa riduzione dei trasferimenti a regioni (10 miliardi di euro in 2 anni), province e comuni nonché il peggioramento delle condizioni del patto di stabilità interno, che determinerà nel 2010 una riduzione di 1,3 miliardi della capacità di investimento degli enti locali rispetto al 2009, peggiorando la situazione dei ritardati pagamenti

D. A che punto è il dialogo tra ance e governo per le riforme?
In questo anno di crisi abbiamo cercato di non piangerci addosso, ma di cogliere l’opportunità per dare finalmente avvio a quelle riforme necessarie a far compiere a tutto il sistema quel salto di qualità da più parti auspicato. In particolare abbiamo lavorato, e continuiamo a farlo, con il governo e con tutti gli attori pubblici e privati del settore, per semplificare, snellire e rendere più efficiente il sistema degli appalti. Il regolamento di attuazione del codice dei contratti pubblici di lavori, approvato negli ultimi giorni dal ministro matteoli, rappresenta in questo senso un importante passo avanti, che va proprio nella direzione dei principi sui quali insistiamo da tempo: meno regole, più controlli, trasparenza e tutela del mercato. Anche dal punto di vista della legalità stiamo portando avanti una battaglia importante, che prevede l’istituzione di “white list” di fornitori. Sono soddisfatto che questa proposta abbia ispirato la direttiva varata dal ministro maroni il 24 giugno

D. C'è davvero bisogno di nuove costruzioni in Italia? Non è normale che dopo un nuovo boom edilizio, come negli anni '80, si torni ad un calo nelle costruzioni simile appunto a quello degli anni '90?

R. Rispetto ai principali paesi europei, l’Italia soffre sicuramente di un forte ritardo infrastrutturale, e non mi riferisco solo alle grandi opere, ma anche e soprattutto a quelle di piccole e medie dimensioni, carenti sia sotto il profilo della quantità che della qualità ed efficienza. Ci basti pensare alle scuole, i luoghi frequentati dai nostri figli, che dovrebbero essere i più sicuri in assoluto e che invece sono molto lontani dagli standard minimi europei. Ma vanno costruite, e in ogni caso migliorate, anche le reti idriche, le strade, e tutte quelle piccole e medie opere indispensabili per rilanciare i territori e sostenere un’immediata ripresa del settore. Il bisogno di nuove costruzioni è evidente anche dal punto di vista del residenziale: in Italia infatti non c’è stata la bolla immobiliare che ha investito molti altri paesi e secondo i più recenti dati che mettono a confronto abitazioni messe in cantiere e numero di famiglie, emerge un fabbisogno insoddisfatto di case pari a circa 422.000 unità 

D. L'ance si impegna nelle costruzioni sostenibili? cosa significa costruire in modo sostenibile?

R. L’attenzione agli aspetti qualitativi del costruire, e cioè efficienza energetica degli edifici, sicurezza e sostenibilità ambientale rappresenta da tempo un impegno forte dell’ance. Impegno ancora più importante oggi, perchè sicuramente, all’uscita da questa crisi economica, il mercato delle costruzioni avrà dimensioni quantitativamente ridotte rispetto agli anni passati e si fonderà su una maggiore selezione dei prodotti. Cambiare il modo di progettare, costruire, demolire e recuperare edifici all'insegna della qualità diventa quindi un imperativo per le imprese, che dovranno rendersi maggiormente competitive e allo stesso tempo capaci di determinare benefici in termini di miglioramento della qualità urbana e delle condizioni di vita e di  lavoro dei cittadini
 

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8 Commenti:

19 Luglio 2010, 11:09

Continuare a dire come fa questo signore che la bolla immobiliare non c'è mai stata e veramente devastante, sembrano struzzi che piantano la testa nella sabbia l'unico motivo per cui non se ne vedono le conseguenze sono i tempi lunghi delle aste immobiliari e la caparbietà dei venditori di non abbassare i prezzi, ma è solo una questione di tempo.

19 Luglio 2010, 12:06

L'unica spiegazione è da ricercari nel fatto che, anziché sviluppare un piano di edilizia popolare, i terreni sono stati regalati ai vari caltagirone i quali oltre a non adeguare le infrastutture, hanno avuto la pretesa di piazzarli sul mercato a 5000 euro al metro quadrato.....ora che l'invenduto ha raggiunto dimensioni inverosimili, gli operai sono senza lavoro e chi ha bisogno di una casa, che avrebbe avuto con un piano di edilizia popolare, come nei paesi civili, attualmente (ma io credo ancora per poco) non può permettersela poiché non è in grado di soddisfare le richieste di questi quattro speculatori che vivono per l'unico meschino obiettivo di riempirsi oltremodo la pancia a danno della comunità....in tutti i sensi

19 Luglio 2010, 13:55

Condivido pienamente con quanto avete hanno detto i primi due commenti!!!
Sembra veramente che certe persone vivano al di fuori del mondo (probabilmente il loro portafoglio sta talmente bene che....dov'è la crisi?).
Ma soprattutto condivido ed in parte sappiamo che è esattamente così che è stato e che funziona ancora oggi così....................con quegli speculatori senza fondo, che tutti conoscono, ma che nessuno tocca!
Lo fanno perchè gli è permesso di fare!!
Questa è l'Italia, non c'è ne destra ne sinitra (che è molto peggio, chi è in mezzo a queste cose lo sa!!) c'è talmente tanto di quello "sporco" che tutti hanno un po' le mani zozze, e per questo non se ne verrà più fuori!!

23 Luglio 2010, 13:28

Perdonate l'insolenza, ma non se ne può più di continue lamentele che non portano da nessuna parte.
A tutti quei rispettabilissimi signori che insistono col criticare continuamente qualsiasi cosa venga fatta, detta o proposta chiedo: ma voi, anzichè criticare e lamentarvi, cosa proponete costruttivamente per migliorare la situazione vostra e della nazione intera di cui fate parte?
È tanto troppo comodo accusare, accusare ed accusare e poi lamentarsi, lamentarsi ed ancora lamentarsi senza mai proporre niente di costruttivo od alternativo alle condizioni attuali... voi che tanto ce l'avete su coi "padroni" più ricchi di voi, ma avete mai pensato nelle vostre teste che tanti di quei padroni ricchi che ora odiate e metterete alla gogna altro non sono che persone semplici e normali investite di enormi responsabilità e venute su dal niente del dopoguerra, persone che hanno imparato a lavorare di duro lavoro e che ora godono del frutto di tanti anni di sacrifici? poi ci sono anche i farabutti, chiaro, come in tutti i luoghi del mondo, ma da questo a dare del delinquente per partito preso a chiunque stia un po' meglio e ricopra ruoli di rilievo... sant'iddio, basta con le polemiche!
Riuscite a vedere altro nelle vostre teste a parte tutto questo odio profondo che costantemente inquina in modo più o meno esplicito tutti i mezzi di comunicazione e che voi puntualmente provvedete ad alimentare con gran gusto senza accorgervi che non fate altro che peggiorare le cose?
E poi, ditemi: se siete tanto convinti che le cose stiano andando tutte a rotoli, perchè non pensate a rimboccarvi le maniche ed a promuovere civilmente alternative tangibili a partire dalle vostre amministrazioni comunali, anzi a partire addirittura dalle associazioni di quartiere, anziché insistere con la politica delle contraddizioni?
Queste parole vi arrivano da una persona semplice che è partita dal niente, che s'è messa in gioco per trovare un lavoro decente senza nulla pretendere, che ha una famiglia da aiutare, che gestisce i conti a fine mese contando la lira come tanti di voi, che ha visto a suo tempo i genitori vendersi l'auto per poterle pagare le tasse dell'iscrizione al primo anno di università... e che in ragione di questo gesto estremo pieno di fiducia e generosità, così come di tanti altri enormi sacrifici fatti per creare le solide basi di un futuro migliore s'è resa conto che il solo modo per migliorare il mondo in cui viviamo è iniziare a rimboccarsi le maniche da ciò che ci circonda con spirito buono e senza tanti lamenti inutili.
Coi lamenti non si va da nessuna parte.

23 Luglio 2010, 14:41

In reply to by ANONIMO (not verified)

Ha mai sentito parlare dei "re di Roma"? ha mai sentito parlare di un certo caltagirone la cui figlia è sposata con un certo casini dell'Udc e che quindi cura bene i suoi interessi in politica? ha mai sentito parlare di gente ammanicata con i partiti che cambia la destinazione delle aree da spazio verde a edificabile ha mai sentito quel truffatore che ha costruito le terrazze del presidente davanti la tenuta di castel porziano su terreni che non erano edificabili e la cosa è venuta fuori a distanza di tempo dopo che gli appartamenti sono stati venduti a 5000 euro al metro quadrato con la promessa della decentralizzazione dei servizi (che ad oggi non esistono)....quella persona ha anche costruito a Roma su verde pubblico(monteverde) con la compiacenza della giunta veltroni, le terrazze dei colli, inizialmente vendute a 10.000 euro al metro quadrato in un complesso di otto piani dove i palazzi intorno ne hanno al massimo quattro ed il cantiere da tre giorni è sottoposto a sequestro penale? ma lei ha idea di dove arrivino questi personaggi e le possibilità economiche che hanno grazie anche alle loro conoscenze politiche???? e lei quale suggerimento realistico da a chi vorrebbe fare qualcosa per conto suo (a parte.......beh, ci siamo capiti)

23 Luglio 2010, 21:03

In reply to by ANONIMO (not verified)

Caro signore venuto su dal nulla. Se in ogni settore, come dice, ci sono dei farabutti, ebbene credo che tra i costruttori si salvino in pochi (io ancora non ne trovo uno). Famiglia di 4 persone, due figli, esigenza di 3 camere cucina 2 bagni e sala. Nella cintura di Bologna (Castelmaggiore) mi propongono per 105 metri lordi 560mila euro (garage 40mila a parte). E' l'ennesimo sconfortante bollettino di una famiglia italiana media che una casa non se la potrà comprare mai.
Una proposta? cosa fare? legare ad esempio il prezzo delle case ai costi produttivi (terreno compreso), come nella maggioranza dei prodotti venduti.
Poi qualcuno mi spiega perchè lo stesso immobile propostomi a Foggia costa 1/4?

23 Luglio 2010, 21:23

In reply to by anonimo (not verified)

Lei ha fatto una proposta logica e sensata....come facciamo però realmente a farla approvare? la cosa sconfortante in questo paese è che si dice e si propone di tutto e di più, peccato però che al dunque, i fatti debbano essere vagliati sempre da coloro che hanno potere di decidere se approvare o meno, e la loro decisione è insindacabile.... come si sarebbe potuto per esempio non dare i terreni fuori il raccordo anulare ai vari costruttori oppure obbligarli ad attenersi ad un piano di edilizia popolare? in quest'ultimo caso anziché guadagnare il 300-400% avrebbero guadagnato il 20%....ma non sono neanche contenti così perché ora piangono perché non guadagnano più fiumi di denaro come quattro anni fa. A me sembra quasi che mentre io, lei e tante altre persone ci scambiamo idee su come si potrebbe fare, ci sono poche persone, per le quali noi non siamo assolutamente nulla, che ci lasciano sfogare (almeno quello), perché tanto decidono loro come devono andare le cose... per questo io spero che chi, come me, ha aspettato a comprarsi casa, abbia la pazienza di aspettare il più a lungo possibile per far sgonfiare a dovere questa scandalossissima bolla speculativa! buona sera

26 Luglio 2010, 23:22

Se lasceremo la casa al "mercato" non avremo mai un prezzo legato ai fattori produttivi. Si dimentica l'essenziale: prima di essere un bene di mercato la casa è un diritto e il suo valore deve essere frutto di norme e non di interessi. Lo so è fantasia. Aspettiamo la prossima rivoluzione...nel frattempo, come lei, non comprerò casa e alimenterò ben volentieri la crisi

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