Da anni gli organismi internazionali, dall'ocse all'fmi, avvertono: in Italia è troppo complicato investire. Per incentivare gli investimenti, il ministero dell'economia ha lanciato un'idea: le imprese europee che vogliano aprire una sede in Italia, pagheranno a scelta le tasse di un altro paese europeo, anche sugli stipendi dei dipendenti. Una manovra coraggiosa o una discriminazione per le imprese italiane?
Si chiama regime fiscale di attrazione europea e da ieri il ministero delle finanze ha pubblicato sul sito il regolamento attuativo. Prevede per le imprese la facoltà di scegliere, invece della tassazione italiana, un sistema impositivo di favore tra quelli a disposizione nella comunità europea. L'opzione si applica alle "nuove attivita' economiche, nonchè ai loro dipendenti e collaboratori
Scarica il l'art. 41 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78
Secondo il decreto legge, le imprese europee sorte in Italia dopo il 10 maggio 2010 e quelle che, nelle intenzioni di tremonti, nasceranno adesso attratte da questo piano, dovranno interpellare l'agenzia delle entrate tramite istanza di ruling internazionale
Secondo quanto anticipato dal sole 24 ore, il decreto del ministro potrebbe stabilire che la possibilità vale per tre anni ai soli fini delle imposte dirette (irpef e ires) per le stabili organizzazioni del sogetto non residente e per le sue controllate. Resta il nodo del vantaggio competitivo delle aziende che godono del regime fiscale di attrazione europea rispetto a quelle sottoposte al sistema fiscale italiano
In pratica, se un'impresa irlandese in Italia aderirà, pagherà meno della metà delle tasse di una normale impresa italiana. È facile immaginare inoltre che la maggior parte sceglieranno il sistema irlandese, anche se fossero tedesche o francesi, dato che il sistema di dublino è il meno impositivo in europa
Il ministero si dichiara aperto a suggerimenti e contributi. Le proposte possono essere inviate a contributo@tesoro.it
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5 Commenti:
CORAGGIO!!
Coraggio dott Tremonti, sei sulla buona strada. E' da tempo che vedi centinaia di disoccupati con laureee rare ed eccellenti, curriculum DOC, master e specializzazione ma senza un lavoro.
La colpa è di far parte del paese più costoso del mondo. Siamo a ridosso del Canton ticino, che ha intelligentemente applicato una logica simile.
Così noi italiani che viviamo vicino alla frontiera non possiamo lavorare in aziende italiane che si stanno stabilendo a Bioggio, mendrisio, lugano, perchè è ovvio che debbano impiegare personale locale, localissimo (svizzero) .
E' ora di dare una svolta e finalmente creare qualcosa di nuovo per utilizzare l'unico capitale che noi abbiamo, creatività ed intelligenza.
Tagli le tasse, favorisca l'occupazione di donne, over 50 e giovanissimi e vedrà che l'Italia riparte.
Una concittadina valtellinese
Bella idea...!
Ci siamo inventati come distruggere definitivamente in termini di competitività le piccole imprese italiane.
Ogni buona iniziativa finisce subito nel dimenticatoio.
Non sarà più utile portarla subito in parlamento e farla approvare?
Siamo un paese di ritardatari.Forza tremonti.
I giovani stanno aspettando.
Ogni buona iniziativa finisce subito nel dimenticatoio.
Non sarà più utile portarla subito in parlamento e farla approvare?
Siamo un paese di ritardatari.Forza tremonti.
I giovani stanno aspettando.
E così le aziende italiane oltre ad avere la concorrenza delle aziende estere, avranno anche quella delle aziende estere in Italia!
Certo, verranno nuove aziende estere (o, meglio, estero vestite!) ma chiuderanno quelle italiane.
Il fatto che in irlanda e in svizzera abbia funzionato non significa molto: la prima aveva un'economia sostanzialmente primaria la seconda e una nazione di 4 gatti che non aveva problemi occupazionali.
In Italia chiuderanno migliaia di aziende italiane che non potranno reggere la concorrenza con le aziende estere che pagheranno tasse agevolate.
Demetrio
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