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Il Senato ha approvato il decreto pensioni, che sblocca i rimborsi per i pensionati privati della rivalutazione negli anni scorsi. Il testo è ora legge. Gli arretrati scattano dal 1° agosto. A partire da quella data, infatti, potranno essere erogate le quote una tantum annunciate dal governo, per un totale di 2,18 miliardi di euro.

Il decreto pensioni, adottato dal governo dopo la sentenza della Consulta che ha dichiarato illegittimo il blocco della perequazione deciso nel 2011 dal governo Monti, è stato convertito in legge senza modifiche rispetto al testo già approvato dalla Camera.

Secondo quanto previsto dal governo, la restituzione sarà parziale, con quote variabili a seconda del livello della pensione rispetto al minimo. Per quest’anno sono stati stanziati 2,18 miliardi di euro, per il 2016 sono previsti oneri per circa 500 milioni di euro.

La rivalutazione

Per il 2012 e il 2013 saranno rivalutate al 100% le pensioni fino a tre volte il minimo, al 40% quelle tra tre e quattro volte il minimo, al 20% quelle tra quattro e cinque volte il minimo, al 10% infine quelle tra cinque e sei volte il minimo. Per gli assegni complessivamente superiori a sei volte il minimo non ci sarà alcun adeguamento. Per il 2014 e il 2015 la rivalutazione è stabilita invece al 20% e, a decorrere dall'anno 2016, al 50%.

Data unica

Tra le altre novità introdotte dal decreto c’è il pagamento di tutte le pensioni il primo del mese. Pensioni, rendite vitalizie, indennità saranno posti in pagamento il primo giorno di ciascun mese o il giorno successivo se festivo o “non bancabile”, con un unico mandato di pagamento. Dal 2017, i pagamenti avverranno invece il secondo giorno “bancabile” di ciascun mese.

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