Commenti: 0

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è tornato a parlare di pensioni anticipate. In particolare, dal salotto della trasmissione televisiva “Porta a Porta”, ha acceso i riflettori sull’Ape (Anticipo pensionistico), sottolineando che chi decidesse di lasciare il lavoro prima del previsto non perderebbe più dell’1-3% l’anno sulla pensione, eccezion fatta per gli assegni pensionistici più elevati, per i quali la riduzione massima sarà del 4%.

Davanti alle telecamere, Renzi ha confermato che di fatto la riduzione della pensione sarà variabile sulla base del numero di anni dell’anticipo e dell’entità dell’assegno percepibile al momento del raggiungimento della soglia di vecchiaia.

Il presidente del Consiglio ha affermato: “Il meccanismo deve prevedere che per andare in pensione devi essere disposto a rinunciare a una piccola percentuale l’anno, che vada dall’1% al 3%. Solo per quelli che son messi male, hanno pensione bassa e hanno 65 anni puoi togliere l’1%, per gli altri puoi magari arrivare al 4%”. Renzi ha quindi fatto sapere che l’intervento sulle pensioni sarà nella legge di Stabilità per il 2017, non escludendo la possibilità di farlo scattare già quest’anno.

Il finanziamento dell’operazione sarà garantito in gran parte da banche e assicurazioni, le quali provvederanno ad erogare attraverso l’Inps quella parte di pensioni anticipate per effetto del “prestito”, che verrà poi restituito dal pensionato a rate con un percorso pluriennale dal momento in cui sarà raggiunto il requisito di vecchiaia. Gli interessi da garantire a banche e assicurazioni saranno invece a carico dello Stato.

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account