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E’ stata pubblicata dall’Inps la circolare che attua la nuova “garanzia giovani”, incentivo per le assunzioni effettuate in Italia (esclusa la Provincia Autonoma di Bolzano) “al fine di favorire il miglioramento dei livelli occupazionali dei giovani dai 16 ai 29 anni che non siano inseriti in un percorso di studio o formazione”. Il bonus è destinato ai privati che assumono personale senza esservi tenuti e spetta per l’assunzione di giovani che si registrano al “Programma Operativo Nazionale Iniziativa Occupazione Giovani”.

Possono registrarsi al Programma garanzia giovani coloro che hanno un’età compresa tra i 16 e i 29 anni cosiddetti Neet (Not (engaged in) Education, Employment or Training), ossia non inseriti in un percorso di studi o formazione. Devono risultare disoccupati e dare la propria disponibilità al sistema informativo per svolgere subito un lavoro o partecipare alle misure di politiche attive del lavoro concordate con il centro per l'impiego.

L’incentivo vale per le assunzioni, anche in somministrazione, a tempo determinato di almeno sei mesi, e per quelle a tempo indeterminato, inclusi i rapporti di apprendistato.

Il bonus deve essere distribuito in 12 quote mensili a partire dalla data di assunzione del lavoratore e riguarda: il 50% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro nella misura massima di 4.030 euro annuali per ogni lavoratore assunto con contratto a tempo determinato (comprese le proroghe); la contribuzione previdenziale a carico dei datori di lavoro nella misura massima di 8.060 euro annuali per ogni lavoratore assunto con contratto a tempo indeterminato.

Con una differente circolare, l’Inps ha anche dato il via libera all’incentivo per il Sud, che premia le assunzioni nelle Regioni “meno sviluppate” (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) o “in transizione” (Abruzzo, Molise e Sardegna).

Tale incentivo può essere richiesto per le assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel 2017. Ci sono a disposizione 500 milioni di euro nelle regioni meno sviluppate e 30 milioni in quelle in transizione, in quest’ultimo caso riguarda lo sgravio da 8.060 euro annui per i contributi previdenziali.

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