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Mutui, a febbraio le richieste schizzano a +38,7%
GTRES

Novità sul fronte mutui. A febbraio il numero delle richieste presentate dalle famiglie italiane è cresciuto del 38,7% rispetto allo stesso mese del 2014. Lo testimoniano i dati del crif, che evidenziano come si tratti dell'incremento più consistente dal 2008 ad oggi.

Secondo quanto rilevato dal crif, il mese scorso le domande di mutuo sono tornate in termini assoluti su volumi che non si registravano dal 2011, prima del crollo registrato nella seconda metà del 2011 e nel 2012.

Nonostante, però, da oltre un anno e mezzo si continua a registrare una dinamica positiva del numero di finanziamenti per l'acquisto della casa, il crif ha evidenziato il fatto che permane una cautela di fondo sull'importo medio richiesto, che a febbraio si è attestato a 124.175 euro, sostanzialmente in linea con i 124.088 euro dello stesso mese 2014, ma assai lontano dai 140.877 euro del 2010 e dai valori medi degli anni precedenti.

In merito alla distribuzione in funzione dell'importo, la classe prevalente in cui si sono maggiormente concentrate le richieste degli italiani è quella compresa tra 100 e 150.000 euro, con una quota pari al 29,8% sul totale, seguita da quella inferiore ai 75.000 euro, con il 26,6%.

In relazione alla distribuzione della domanda di mutui per durata, la classe compresa tra i 15 e i 20 anni e quella tra i 25 e i 30 registrano il maggior numero delle richieste delle famiglie italiane, rispettivamente con il 23,5% e il 23,6% del totale. È, tuttavia, marcata la contrazione della classe tra i 25 e i 30 anni rispetto alla quota pari al 28,2% del totale registrata a febbraio 2014

Il crif ha sottolineato che "nel complesso la riduzione degli importi medi richiesti riflette sia la propensione delle famiglie verso soluzioni in cui il peso della rata incida il meno possibile sul reddito disponibile sia il calo dei prezzi immobiliari"

E ancora: "dall'analisi dell'importo medio e delle classi di durata emerge una tendenza delle famiglie, in questa fase del ciclo economico ancora caratterizzata dall'incertezza circa i tempi di uscita dalla crisi, a privilegiare soluzioni di indebitamento a più breve termine e per importi più contenuti nel timore di non riuscire a ripagare regolarmente gli impegni assunti"

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