La Banca Centrale Europea ha effettuato il suo secondo intervento dell'anno sul taglio dei tassi di interesse, confermando un percorso di allentamento monetario avviato nei mesi precedenti. I cinque tagli consecutivi operati dalla Banca Centrale Europea tra giugno 2024 e gennaio 2025 avevano già generato una ripresa della domanda di mutui, un trend che ora sembra rafforzarsi ulteriormente. Secondo WeUnit.it, ciò sta favorendo la ripresa della domanda di mutui, trainata dalle surroghe.
Tassi Bce e domanda di mutui
Secondo i dati, le principali società di mediazione creditizia stanno già beneficiando di questo scenario. Nel corso dell'ultimo quinquennio, solo in un’occasione – ottobre 2024 – era stata superata la soglia delle 1.000 pratiche mensili di richiesta di mutuo. Da allora, sebbene i numeri fossero rimasti elevati rispetto agli anni precedenti, non si era più registrato un superamento di quel limite.
Tuttavia, il mese di febbraio ha segnato un incremento significativo: le richieste di mutuo hanno registrato un +33,26% rispetto allo stesso mese del 2024, con oltre 460 pratiche in più elaborate dai consulenti di WeUnit.it. Complessivamente, tra il 1° gennaio e il 28 febbraio 2025 sono state ricevute 1.859 richieste di finanziamento, a fronte delle 1.395 dello stesso periodo del 2024.
L’andamento del mercato del credito
Analizzando la destinazione dei finanziamenti richiesti, emerge un quadro piuttosto chiaro. La stragrande maggioranza delle pratiche presentate nel mese di febbraio è stata finalizzata all'acquisto di un immobile, con una percentuale dell’82,13%. In netto calo, invece, la quota di richieste per ristrutturazioni, che si attesta a un modesto 1,80%. Cresce, invece, il ricorso alla surroga, che ha raggiunto l’8,2% e mostra un trend in costante ascesa.
A commentare questi dati è Andrea Cobianchi, Direttore Commerciale di WeUnit.it, che sottolinea come il settore dei mutui stia attraversando una fase di grande dinamismo: “Come già osservato nel secondo semestre del 2024, grazie soprattutto alla riduzione progressiva dei tassi di interesse, ci aspettiamo un ulteriore incremento delle richieste di finanziamento. In particolare, prevediamo che la surroga continui a crescere fino a toccare la doppia cifra percentuale a partire dal mese di aprile”.
Inflazione e prospettive economiche
Parallelamente, si registra una ripresa dell’inflazione in Italia. A febbraio, il tasso d’inflazione è salito all’1,70%, rispetto all’1,50% registrato a gennaio, e secondo le stime degli analisti potrebbe raggiungere l’1,90% entro la fine del trimestre. Il rialzo è principalmente attribuibile all’aumento dei prezzi dell’energia, un fattore che incide direttamente sulle dinamiche inflattive nel Paese.
Gli economisti avvertono che un processo di disinflazione stabile in Italia sarà possibile solo con un calo strutturale dei costi dell’energia, il quale dipende a sua volta da equilibri geopolitici globali ancora molto incerti. La BCE, con il suo approccio graduale alla riduzione dei tassi, sembra intenzionata a bilanciare il sostegno alla crescita economica con il controllo dell’inflazione, nella speranza di stabilizzare il mercato finanziario nei prossimi mesi.
Con la prossima riunione della Banca Centrale Europea già all’orizzonte, resta da vedere se la politica monetaria proseguirà con nuovi tagli, oppure se la BCE adotterà un atteggiamento di maggiore cautela in attesa di ulteriori sviluppi economici e geopolitici.
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