L’analisi più recente di Bankitalia, aggiornata a settembre 2025, conferma un trend ormai consolidato: i tassi di interesse sui nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni continuano a crescere, segnalando un ulteriore irrigidimento delle condizioni di credito per le famiglie italiane. I dati mostrano un TAEG che tocca il 3,71%. Le famiglie italiane si trovano così a fronteggiare rate più pesanti e minore accessibilità al credito.
Tassi dei mutui, i dati di Bankitalia
Secondo i dati ufficiali, i tassi d’interesse armonizzati sui prestiti per l’acquisto di abitazioni si sono attestati a 3,2846%, mentre per quelli a tasso variabile entro un anno la media è del 3,1024%. Leggermente più elevato il valore dei tassi variabili oltre l’anno, fissato al 3,3084%. Il TAEG (tasso annuo effettivo globale), indicatore che comprende anche costi accessori come spese e commissioni, raggiunge quota 3,7131%, mentre i tassi effettivi di erogazione alle famiglie si collocano al 3,2698%.
Codacons, i mutui costano fino a 216 euro in più
Rispetto all’inizio dell’anno, la crescita è evidente. Come sottolinea il Codacons, l’incremento medio del TAEG di 0,21 punti percentuali da gennaio (quando si attestava intorno al 3,50%) a settembre comporta un aggravio economico tangibile: per un mutuo da 150.000 euro a 30 anni, l’aumento equivale a 216 euro in più all’anno, ovvero 18 euro in più a rata mensile. Anche un finanziamento più contenuto, da 120.000 euro su 25 anni, risente del rialzo, con un costo aggiuntivo di circa 168 euro l’anno.
L’effetto del contesto BCE
Il Codacons attribuisce il proseguimento del rialzo dei tassi all’atteggiamento attendista della Banca Centrale Europea, che nelle ultime quattro riunioni ha mantenuto invariati i tassi di riferimento, senza avviare la fase di allentamento monetario che molti analisti si aspettavano. L’assenza di un taglio, unita alla persistente inflazione di fondo e all’aumento del costo del denaro interbancario, si riflette direttamente sui tassi dei mutui, rendendo più oneroso l’accesso al credito per l’acquisto della casa.
Implicazioni per il mercato immobiliare
Questa dinamica rischia di avere ripercussioni significative sul mercato immobiliare. Con un TAEG medio che si avvicina al 3,7%, l’interesse effettivo sui nuovi mutui raggiunge livelli che riducono la capacità d’acquisto delle famiglie e scoraggiano la domanda. Inoltre, l’aumento dei costi di finanziamento potrebbe raffreddare ulteriormente le compravendite residenziali, già in rallentamento nel primo semestre dell’anno.
Prospettive per l’offerta bancaria
Gli operatori del settore bancario e immobiliare guardano ora con attenzione alle prossime mosse della BCE. Una riduzione dei tassi di riferimento nel primo trimestre 2026 potrebbe offrire sollievo, ma al momento — sottolineano gli esperti — la curva dei tassi rimane tendenzialmente alta, riflettendo la prudenza delle istituzioni monetarie di fronte all’incertezza macroeconomica europea.
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