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riscaldamento globale
Statista

L'anno scorso è stato il più caldo mai registrato, con una temperatura media globale superiore di oltre 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali nell'arco di un intero anno solare per la prima volta. Gli scienziati hanno ripetutamente affermato che il mondo deve rimanere al di sotto di questa soglia per evitare gli impatti più gravi dei cambiamenti climatici. Mentre un numero crescente di Paesi si sta ponendo obiettivi ambiziosi per ridurre la produzione di gas serra, nuovi dati mostrano che molti sono in ritardo nell'attuazione di diverse politiche climatiche.

Secondo il REN21 Global Status Report 2025, lo scorso anno 90 Paesi avevano fissato obiettivi di emissioni nette pari a zero, e 68 di questi avevano fissato il 2050 come anno obiettivo. Capo Verde aveva l'obiettivo più ambizioso (2025), seguito da Dominica, Liechtenstein, Maldive e Uzbekistan (tutti con il 2030 come anno obiettivo). 

All'altro estremo, l'India ha fissato il suo anno obiettivo al 2070. Nel frattempo, altri 43 Paesi avevano proposto un obiettivo di emissioni nette pari a zero, ma non ancora pienamente attuato. Gli analisti scrivono che, nonostante il continuo impegno globale, alcuni Paesi hanno anche subito battute d'arresto. Ad esempio, la Scozia ha posticipato i suoi obiettivi climatici del 2030 al 2045 perché ritenuti irraggiungibili.

Decine di Paesi hanno fissato obiettivi di emissioni nette pari a zero e politiche di carbon pricing, come le tasse sul carbonio e i sistemi di scambio delle quote di emissione (ETS). Diversi Paesi europei, tra cui Germania, Francia, Svezia e Olanda, nonché i grandi emettitori Cina, India e Brasile, sono tra coloro che combinano entrambi gli approcci. 

Al contrario, Stati Uniti e Russia sono tra i 45 Paesi ad aver fissato obiettivi di emissioni nette pari a zero, ma non politiche di carbon pricing. Sudafrica, Indonesia e Messico sono tra gli 8 Paesi che hanno introdotto il carbon pricing, ma non si sono ancora impegnati a raggiungere obiettivi di emissioni nette pari a zero.

Gli analisti osservano, tuttavia, che molte delle attuali politiche di fissazione del prezzo del carbonio coprono solo una piccola parte delle emissioni nazionali o un solo settore di utilizzo finale. Ad esempio, 51 Paesi hanno incluso le emissioni dell'industria e 45 paesi quelle dei trasporti (inclusa l'aviazione), mentre solo 23 nazioni hanno incluso le emissioni degli edifici e solo 17 nazioni quelle del settore agricolo.

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