Il “Vecchio Mulino di Roma” è uno dei progetti living citati dal sindaco Roberto Gualtieri al Mipim di Cannes e presentato proprio all'interno della kermesse. Un intervento destinato a riqualificare un’area di oltre 47.000 metri quadri nella zona nord della città salvaguardando il patrimonio storico della Tomba dei Nasoni e puntando sulla sostenibilità. Vediamo esattamente di cosa si tratta.
Anche quest'anno l'amministrazione capitolina ha partecipato al grande evento dedicato all’immobiliare, durante il quale il primo cittadino ha illustrato le opportunità di partenariato pubblico-privato nella Capitale e ha parlato delle prospettive di crescita della città, menzionando i principali interventi di riqualificazione. E tra questi c'è il “Vecchio Mulino di Roma”.
La storia del progetto
A occuparsi di questo importante progetto di rigenerazione urbana è la Vecchio Mulino di Roma Srl, società facente parte di Casillo Group. Come spiegato da una nota, nel 2016 la Vecchio Mulino di Roma srl ha acquistato un’area di oltre 47.000 metri quadri situata nella zona nord della città, sulla via Flaminia, all’interno del Grande Raccordo Anulare, che vedeva la presenza di una vecchia struttura molitoria realizzata a partire dagli Anni ’70 su terreni derivanti dall’esaurimento di una cava ottocentesca.
Sempre secondo quanto precisato dalla nota, da subito è apparso evidente il fatto che l’insediamento non era più adatto all’attività industriale e necessitava di un profondo intervento di riqualificazione. Ma non solo. Proprio in quell’area si trova una tomba romana di grande valore storico e culturale, la Tomba dei Nasoni, la cui presenza era incompatibile con un sito industriale. Il sito poi presenta un notevole contesto naturalistico, che - come evidenziato nella nota - richiede la messa in sicurezza di una maestosa parete rocciosa tufacea ricca di vegetazione tipicamente mediterranea anche al fine della relativa valorizzazione. Si è deciso così di valorizzare l’area attraverso un’operazione di rigenerazione urbana di valore culturale, paesaggistico e sociale.
Un nuovo contesto residenziale, tutti i dettagli
Al posto della vecchia struttura molitoria prenderà così vita il progetto “Vecchio Mulino di Roma”, che comprenderà oltre 360 unità abitative e circa 400 box, ci saranno poi spazi dedicati alla realizzazione di servizi commerciali per le persone.
L’obiettivo dell’intervento sarà quello di riconnettere l’area al centro città – anche attraverso la realizzazione di importanti opere pubbliche, come ad esempio un ponte pedonale sulla via Flaminia che collegherà le residenze alla vicina stazione Due Ponti – e rigenerare il sito dal punto di vista architettonico, ambientale e creando servizi di comunità.
Nel sottolineato l’orgoglio di partecipare al Mipim con il Comune di Roma “e di avere l’opportunità di valorizzare questo importante progetto in un contesto di spiccata importanza internazionale”, Pasquale Casillo, presidente della holding Casillo Partecipazioni Spa, ha affermato: “Il nostro intervento non è volto a creare una mera sequenza di edifici, perché riteniamo che quest’area abbia le potenzialità di far nascere un vero e proprio nuovo quartiere nella città di Roma con tanto verde e possibilità di interazioni sociali negli spazi comuni”.
E Antonio Mongelli, amministratore unico della Vecchio Mulino di Roma Srl, ha spiegato: “Attualmente siamo fortemente impegnati nel completamento del complesso iter di approvazioni, ma crediamo che in pochi anni questo progetto possa incidere positivamente su un intero comparto della città trasformando edifici degradati o dismessi attraverso la promozione di interventi di elevata qualità architettonica ed edilizia, che miglioreranno anche la sostenibilità ambientale”.
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