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La Cina inizia il più grande esperimento immobiliare della storia
Vista aerea dello skyline di Hong Kong Fuente: Pixabay

Il presidente cinese Xi Jinping ha avviato il più grande esperimento immobiliare al mondo con l’obiettivo di controllare i prezzi delle case, fino ad ora fuori controllo e tra le più grandi bolle immobiliari del pianeta.

Xi ha promosso un nuovo modello di abitazione durante il Congresso del Partito Comunista che si è tenuto nell’ottobre del 2017, che vede ricadere il costo dell’affitto su sviluppatori, costruttori, banche, governi locali e persino sulla più grande Borsa del Paese. Questa misura è la prima di un pacchetto di riforme, tra cui spicca una tassa sugli immobili.

“Il mercato immobiliare cinese è sull’orlo di un tremendo cambiamento”, ha affermato Shen Jianguang, capo economista dell’Asia presso Mizuho Securities Asia Ltd a Hong Kong. “La spinta alle proprietà in affitto dimostra che sta cominciando ad emergere un nuovo modello”.

Il presidente cinese sta approfittando della sua posizione per cercare di risolvere uno dei grandi problemi che affliggono il Paese e unìaltra vasta parte del mondo: il continuo aumento dei prezzi degli immobili nelle principali aree metropolitane, che aumenta anche la disuguaglianza tra gli abitanti. L’obiettivo è quello di trovare una via di mezzo tra la frenesia capitalista, che ha spinto i prezzi delle case a Shanghai e Pechino, e il tradizionale sistema comunista cinese, in cui ai lavoratori veniva assegnato un alloggio.

“Lo sviluppo del settore dell’affitto contribuirà a stabilizzare i prezzi molto elevati degli immobili”, ha spiegato Deng Yongheng dell’Università del Wisconsin. Per quanto riguarda gli effetti a lungo termine, questi potrebbero variare, aumentando la concentrazione tra i costruttori o la spesa dei consumatori, poiché gli attuali proprietari hanno a malapena le spese per la casa, ha affermato Wang Tao, economista di Ubs.

In tutta la Cina, sono in fase di completamento grandi complessi dedicati proprio all’affitto. I cambiamenti potrebbero alterare gli affari dei costruttori, scuotere le entrate del governo e causare la proliferazione dei cosiddetti “inquilini per tutta la vita”, come sta già accadendo in Germania.

Una bolla di 13 anni

In teoria, un fiorente mercato dell’affitto contribuirebbe a stabilizzare i prezzi dopo un “rally immobiliare” di 13 anni. Il vecchio modello che metteva al primo posto la proprietà ha incoraggiato “la speculazione e aumenti dei prezzi, ma quel modello sta volgendo al termine”, ha detto Rosealea Yao, analista di GaveKal Dragonomics a Pechino.

I governi municipali di Pechino e Shanghai hanno messo all’asta terreni pubblici con l’obiettivo di farli acquistare da società immobiliari che sviluppano progetti di solo affitto. Country Garden Holdings Co., il principale promotore cinese di vendite, ha annunciato piani per far sì che 1 milione di immobili siano disponibili per tre anni.

Da parte loro, le banche stanno offrendo linee di credito rivolte alle società costruttrici per finanziare i progetti di affitto e la Borsa di Shanghai sta incoraggiando la creazione di prodotti di investimento garantiti da entrate da canoni di locazione. I tassi di proprietà della casa in Cina sono tra i più alti al mondo, quasi il 90% della popolazione cinese possiede una casa, secondo Cushman e Wakefield Inc.

Un fatturato di 658 miliardi di dollari nel 2030

La scommessa delle autorità cinesi non è priva di rischi, tenendo conto che la bolla può scoppiare in qualsiasi momento. Lo scopo è evitarlo stimolando la domanda di alloggi con un emergente mercato delle locazioni.

Se la creazione di questo mercato funzionerà, entro il 2030 verrà registrato un fatturato di 658 miliardi di dollari l’anno, vale a dire la metà del valore del business immobiliare cinese di compravendite, secondo i dati della società di analisi Orient Securities.

Per avviare il piano, la società immobiliare China Vanke ha lanciato a Shanghai 395 case in affitto, di cui il 95% è stato affittato da persone sotto i 32 anni, come riportato da Yan Yong, a capo del business sulle locazioni a Vanke. La rendita media per queste case varia tra i 407 dollari e i 532 dollari al mese. Non male per una città in cui il prezzo delle case è a livelli che rivaleggiano con il mercato più costoso del mondo, quello di Hong Kong.

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