Nuove ricerche hanno scoperto che l'Artico potrebbe essere quasi privo di ghiaccio marino galleggiante durante l'estate entro gli anni '30, circa dieci anni prima di quanto si pensasse in precedenza. Gli scienziati affermano che fino al 90 percento del processo di fusione è il risultato del riscaldamento globale causato dall'uomo e che anche se fossero intraprese misure estreme per ridurre le emissioni, ormai è troppo tardi per salvare il ghiaccio estivo della regione.
Il professor Dirk Notz dell'Università di Amburgo, in Germania, che faceva parte del team di ricerca, ha detto al The Guardian: "Come scienziati, abbiamo avvertito del perdita del ghiaccio estivo nell'Artico da decenni. Questa è la prima grande componente del sistema terrestre che perderemo a causa del riscaldamento globale. Le persone non hanno ascoltato i nostri avvertimenti. Questo suona un'altra campana di allarme, che le previsioni che abbiamo fatto per altre componenti del sistema terrestre si realizzeranno nei decenni a venire."
L'infografica utilizza dati del National Snow and Ice Data Center per mostrare come il ghiaccio marino estivo dell'Artico abbia seguito una tendenza a diminuire la sua estensione di quasi il 13 percento per decennio. Il 2020 ha registrato la maggiore fusione del ghiaccio marino dalla sua registrazione nel 1979, raggiungendo solo 4 milioni di km² di copertura ghiacciata a settembre, dopo i mesi più caldi dell'estate. Ma come mostra il nostro grafico, anche il ghiaccio invernale si sta ritirando nell'emisfero settentrionale, con gennaio e febbraio di quest'anno che hanno registrato minimi storici di copertura.
L'Artico si sta riscaldando più velocemente rispetto al resto del mondo. Ciò è dovuto principalmente all'amplificazione artica, un processo mediante il quale il ghiaccio bianco (che riflette bene la luce solare) si scioglie, lasciando acqua marina scura sotto, che assorbe meglio la radiazione e si riscalda più rapidamente. In effetti, l'Artico si è riscaldato quattro volte più velocemente rispetto al resto del mondo negli ultimi 40 anni, il che è il doppio di quanto previsto dal IPCC.
Gli analisti di Statista nel rapporto "State of the oceans 2023" spiegano che questa perdita di ghiaccio marino accelererà non solo l'erosione delle coste dell'Artico, ma influenzerà anche i modelli meteorologici globali. Allo stesso tempo, ci si può aspettare un aumento dell'attività umana con il nuovo accesso all'Artico, noto per essere ricco di risorse naturali, il che disturberà ulteriormente gli ecosistemi artici.
Per ulteriori informazioni sull'argomento, scarica gratuitamente il nostro rapporto "State of the oceans 2023", realizzato in collaborazione con la German Ocean Foundation.
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