Gli avvocati entrano in trattativa con il ministero dell'economia e in cambio di un contributo di 4 miliardi per dare un aiuto al patrimonio immobiliare italiano, chiedono meno tasse. Questo il principio alla base delle linee guida che il presidente Marco umbertini ha stilato in vista della conferenza nazionale della cassa forense che si terrà a stresa dal 15 al 18 aprile: ridisegnare il ruolo dell'ente previdenziale per strutturarlo sul modello delle fondazioni bancarie
Merito anche degli effetti della riforma previndenziale entrata in vigore da gennaio che ha permesso di mettere in sicurezza i conti, e dei sacrifici chiesti alla categoria - come l'innalzamento dell'età pensionabile a 70 anni con 35 anni di versamenti, l'incremento dal 12 al 14% dell'aliquota contributiva e l'aumento dei contributi minimi - la cassa potrà ragionare sugli investimenti
Primo fra tutti riavvicinarsi al territorio attraverso gli investimenti: partecipando ad esempio all'housing sociale, vecchio pallino del ministro dell'economia Giulio tremonti cui gli avvocati stanno facendo la corte. Obiettivo: ottenere l'estensione delle agevolazioni come fossero un'impresa, come la moratoria sugli studi di settore, la costituzione di fondi di garanzia e il rafforzamento del sistema dei confidi. In più gli avvocati, come le imprese, sono interessati a sciogliere il nodo dei pagamenti delle pa
Oggetto di scambio la costituzione di un fondo immobiliare con una dotazione di 2,5 miliardi che consentirebbe di realizzare 50mila alloggi nei prossimi 5 anni. Magari qualcuno destinato anche ai giovani avvocati
1 Commenti:
O meno avvocati in cambio di un po' di pace
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