Da tempo si sente ripetere che il mercato degli affitti in Italia è strangolato dalle tasse. Le conseguenze sono case sfitte o contratti in nero. Ma cosa succede nel resto d'europa? tre stati, olanda, finalndia e ungheria, applicano l'aliquota fissa, rispettivamente del 30%, del 28% e del 25%. Qui da noi è stata proposta al 20%, la famosa cedolare secca, che non diventa mai legge, ma rimane sempre proposta
Un dossier di solo affitti, una rete di agenzie specializzate nella locazione, ha confrontato tutti i sistemi di tassazione dei vari paesi europei. La conclusione è che il fisco italiano è il più severo, per il momento. In molti paesi europei infatti i redditti da affitto si sommano a quelli personali, e sul totale si pagano le aliquote fiscali. Ma è il sistema fiscale generale che è assai esoso e soprattutto le deduzioni sono poche
Silvia spronelli, presidente di solo affitti, spiega infatti come all'estero si possano dedurre le spese di gestione dell'immobile, le tasse municipali o l'ammortamento. In spagna si può persino dedurre la provvigione dell'agente immobiliare. Per incentivare i propritari ad affittare ai minori di 35 anni, le imposte sono notevolmente ridotte
In francia la deduzione è pari al 50% per gli immobili arredati e cespiti fino a 80mila euro l'anno. In gran bretagna si deducono integralmente tutte le spese documentabili. Tutti esempi che potrebbero essere applicati, nel caso in cui la cedolare secca rimanga lettera morta
3 Commenti:
Bando alle chiacchiere, oggi il primo e unico problema è la riforma elettorale.
Se le tassa sugli affitti fosse con cedolare secca molti proprietari onesti tenderebbero a chiedere all' inquilino un canone più basso costringendo il mercato ad adeguarsi a vantaggio sia del locatario che dell' affittuario
Il problema sta nelle spese esagerate dei comuni
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