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Libere professioni, arriva la riforma? ecco gli 11 punti

Riparte la già discussa riforma delle libere professioni con un incontro a porte chiuse tra il ministro della giustizia angelino alfano e una delegazione di presidenti di ordini. Il documento (sole 24 ore) presentato dai rappresentanti del comitato unitario delle professioni (cup) e proffessionisti dell'area tecnica (pat) nelle mani del guardasigilli è una riforma in 11 punti: dalla definizione di professione intellettuale, ai costi e gli onorari correlati all'entetità e alla qualità della prestazione, passando per la distinzione da forme di lavoro autonomo e non, al tema della pubblicità e la trasparenza

In sintesi-si legge nel testo presentato - la legge dovrebbe: tutelare gli interessi generali e collettivi connessi con l'esercizio professionale, favorire l'iniziativa dei professionisti e delle relative organizzazioni per lo svolgimento di attività di interesse generale sulla base del principio di sussidiarietà e valorizzare la funzione economica e sociale della professione, quale risorsa prioritaria del settore dell'economia della conoscenza

In concreto al punto 1) si chiede di definire la professione intellettuale che non si limiti alla distinzione di "intellettualità" della professione, quanto al fatto di essere regolata da una serie di norme, da un percorso di studi predeterminato, un tirocinio e in alcuni casi anche dal superamento dell'esame di stato, nonchè l'obbligo della formazione professionale continua e assoggettamento alle norme deontologiche

Al punto 2) la distinzione da forme di impresa e di lavoro autonomo che tale caratteristica non rivestono. Se mancano gli elementi perchè un lavoro possa definirsi tale si parlerà di prestatori d'opera intellettuale, le cui prestazioni rientraranno nel computo delle attività di servizi

3) il ruolo ed il sistema degli ordini e collegi
"Nella disciplina di qualsivoglia attività non professionale - si legge ancora nel testo - che per sua natura non è regolamentata nè nel momento dell'accesso (perchè priva dell'esame di stato), nè nel suo esercizio, è assente il complesso sistema di controlli tipico dell'attività degli ordini e collegi

4)percorso relativo al tirocinio e all'accesso
Secondo la rappresentanza degli ordini, "la tutela della clientela/committenza e, ancor di più, quella della collettività impongono la definizione di garanzie in merito al fatto che le prestazioni professionali provengano da soggetti competenti ed indipendenti, sottoposti a rigorose regole di controllo sia nella fase d'accesso alla professione, sia in quella successiva di svolgimento dell'attività professionale e che - chiedono ancora i liberi professionisti - tali valutazioni sulle competenze e sulla condotta, siano assicurate da elementi di terziarietà

5)la formazione professionale continua
Gli iscritti devono avere la garanzia e garantire a loro volto la formazione nelle materie inerenti alla professione per promuovere e garantire uno sviluppo professionale continuo

6)le norme deontologiche ed il sistema disciplinare
Oltre alle norme già vigenti nel caso di comportamento scorretto da parte del professionista che leda la dignità e il decoro della professione, quali le sanzioni, la sospensione e la radiazione dall'ordine o dal collegio, nel testo si chiede che gli ordini e i collegi professionali abbiano un sistema disciplinare nel quale il potere di avvio del procedimento sia distinto dal potere di giudicare

7)garanzie patrimoniali relative alla responsabilità civile nei confronti dei cittadini
Nella riforma, secondo la rappresentanza degli ordini, va affrontato il tema della copertura assicurativa obbligatoria del professionista per la responsabilità civile, commisurata alla natura del rapporto con il cliente/committente o con il datore di lavoro rapportata al rischio

8)pubblicità e trasparenza
Questo è uno dei punti più dibattuti. Ciò che si chiede nel testo è di affrontare il tema e regolarlo in via di principio, lasciando poi ai singoli ordinamenti la disciplina delle singole caratteristiche

9) forme organizzative
Condiviso il principio che vadano rafforzate le forme organizzative associate tra professionisti formate da iscritti all'albo, e che consentano l'esercizio delle professioni in forma aggregata e multidisciplinare

10)i costi e gli onorari collegati alla professione
Gli ordini chiedono che venga introdotto nella riforma un principio uniformante del valore delle tariffe professionali, fissate dal ministero di riferimento su proposta dell'ordine/collegio

11) misure di promozione e sostegno nei confronti dei professionisti, in particolare dei giovani
In particolare si chiede la riforma organica dei contratti di lavoro che hanno come oggetto le prestazioni professionali e il riordino della legislazione che dispone finanziamenti, agevolazioni e incentivi di qualsiasi natura per le imprese, estendendoli con particolare riferimento ai giovani secondo i dettami dell'ordinamento europeo

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2 Commenti:

13 Gennaio 2012, 12:08

Che Una professione regolamentata debba dare conto allo stato e fuori discussione anche attraverso il potere di controllo di enti pubblici,ma quando a svolgere un'attività professionale Odontoiatrica non sia un laureato in medicina e chirurgia allora c'è da arrabbiarsi! perchè gli Odontoiatri non sono dei Medici!!!!
Se si pone la condizione che un professionista debba eserciatre la professione verso cui è abilitato, c'è da chiedersi perchè medici immatricolati al relativo corso di laurea in medicina e chirurgia entro il 1984 ,pur non avendo la laurea in odontoiatria,possono esercitarla e medici immatricolati nell'anno 1985 vengono proscritti dall'essere dei dentisti?
Questo limite temporale restrittivo imposto dalla legge 471/1988 o viene abrogato o è meglio non parlare più di Liberalizzazioni!!!!

12 Giugno 2012, 21:02

Sono stufo come tutti gli italiani per questa politica che sono sempre contro la povera gente e politici si mangiano la ricchezza degli italiani e potano miliardi in svizzera

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