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È un interrogativo all'ordine del giorno negli usa così come nei paesi europei danneggiati dalla crisi economica. È lecito ed utile dare aiuti di stato alle grandi banche e ai giganti dell'economia che hanno provocato la crisi? a rispondere è zygmunt bauman, il sociologo polacco capofila degli studi sulla glabalizzazione

"Ancora è da vedere se il fatto che i giganti dell'economia si siano rivolti alla criticatissima "burocrazia dello stato" per essere salvati, apparirà nei libri di storia come un atto contraddittorio o un atto di pentimento del capitalismo globale, o come un'altra mossa astuta per accedere a zone che precedentemente non erano riusciti a conquistare, né a rovinare", scrive bauman nel suo libro: "il tempo premia. Conversazioni con citlali rovirosa-madrazo"

Il dubbio sembra persistere, dunque. Se le dichiarazioni del sociologo non fossero seguite da un'altra più pesante valutazione che incombe sul futuro: "come sempre, ora ci si aspetta che la gente comune riempia le arche vuote delle imprese multinazionali; come se non avessimo voluto raschiare dal fondo del portafogli tutto quello che avremmo potuto quando ci tentavano e ci seducevano perchè lo facessimo", continua bauman nel libro

"Forse lo faremo ora se lo stato ci obbliga a ipotecarci il nostro futuro e quello dei nostri figli a livelli che non avremmo accettato anche se avesse provato a sedurci l'agenzia pubblicitaria più astuta"

Un giudizio negativo, dunque, quello del sociologo della globalizzazione rispetto agli aiuti di stato per rianimare le economie, che bauman crede sia necessaria solo se la si vede come "una battaglia" senza aver chiaro quale sia l'orizzonte, "il fine della lotta"

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10 Maggio 2012, 13:32

Non bisogna aitarli bisogna metterli nelle prigioni dello stato o farli vivere con 1200 euro al mese compreso pure i politici

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