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"Tasse sugli immobili: serve una rivoluzione per far ripartire l'economia"

La crisi economica esplosa nel 2008 in tutto il mondo si è abbattuta sull'Italia con delle prospettive inquietanti: crescita zero, occupazione stagnante, un sistema impresariale bloccato. Per ripartire ci vogliono delle soluzioni forti, forse anche scioccanti. Ne abbiamo parlato in un'intervista con l'economista Filippo taddei, la cui proposta non lascerà indifferenti: rivoluzionare le tasse suoi patrimoni immobiliari, per far ripartire l'economia

Filippo taddei è un economista appartenente allo european economic association, è dottore in economia alla columbia university, professore associato presso il prestigioso collegio carlo Alberto

Domanda. In un articolo da lei scritto per l’espresso si legge questa proposta: meno tasse sul lavoro, sulle attività economiche e più tasse sulle rendite. Tra cui gli immobili. Ci spieghi perché
 
Risposta. In realtà la mia è una semplice proposta di tassazione dei patrimoni immobiliari. Proprio due giorni fa l’ocse ricordava quanto scrivevo nel mio articolo su l’espresso la settimana scorsa: l’Italia è il paese con le tasse più alte di tutte le principali economie del mondo

Vorrei allora chiarire il fine di questa mia  proposta: la situazione economica di questo paese è molto grave. Siamo fermi. Seppure rimangono aree di eccellenza e stiamo attraversando la più grave crisi economica dal dopoguerra in avanti, i nostri problemi sono radicati e precedenti. Anzi, il nostro problema è unico: si chiama crescita economica, o meglio assenza di crescita economica. Allora la vera e unica priorità di questo paese è ricominciare a crescere. Se non ripartiamo, chiudiamo. Non sto drammatizzando. Voglio fare un esempio significativo: spesso i migliori laureati di questo paese cominciano a lavorare con stage a 600 euro al mese. Ma non per un mese, per 6 mesi, per un anno. Parlo delle migliori persone di questo paese.
C’è qualcosa che non funziona più, c’è qualcosa che si è rotto. Chi lavora, chi fa impresa sa benissimo quanto è difficile farlo in questo paese. Il mio fine è aiutarli, alleggerirli, far loro pagare meno tasse con una proposta che metta il sistema fiscale veramente al servizio di questo paese

Voglio però fare una cosa “rivoluzionaria”, non voglio mentire: nella mia proposta dico perciò chi paga di meno e chi paga di più. E sono maledettamente serio, abbiamo il dovere di non prendere in giro nessuno

D. Attraverso quale meccanismo si potrebbe fare?

 
R. Penso ad una cosa semplice: un aggiornamento dei valori catastali e una tassazione progressiva sul valore degli immobili, di tutti gli immobili ad uso residenziale presenti in Italia. Chi ha un immobile di maggior pregio paga più che proporzionalmente. Un parcheggio non paga come un monolocale, un monolocale non paga come un attico. Su un appartamento di medie dimensioni questo significa 450 euro all’anno, 38 euro al mese

Tutto il gettito, tutte le risorse che raccogliamo così - 15 miliardi ovvero circa 1% di prodotto interno lordo - le vincoliamo. Tutte vanno a ridurre le tasse su chi lavora e chi fa impresa. Quindi, con la mia proposta, ogni lavoratore, dipendente o autonomo, porta a casa uno sconto fiscale di 650 euro all’anno, 54 euro al mese. In conclusione, chi lavora e possiede una casa ci guadagna.
Tutto a saldo zero, senza emettere un euro in più di debito pubblico
 
D. Come garantire che il sistema di tributi sia equo, se già oggi, col sistema attuale, le grandi concentrazioni immobiliari pagano di meno, in proporzione, di un piccolo proprietario?

R. La mia imposta sugli immobili va esattamente in questo senso: rende il sistema esistente più equo perché si presta facilmente ad avere una struttura progressiva, sia nel valore che nel numero di immobili posseduti
 
D. Secondo l’associazione dei piccoli proprietari italiani, essere proprietari di un alloggio in Italia, da mettere in affitto, è un incubo fatto di tasse e mancati pagamenti da parte degli inquilini. Come fare per convincerli?

R. Hanno perfettamente ragione. Bisogna semplificare, semplificare, semplificare. Vivo in un appartamento in locazione, ho pagato la tassa di registrazione il primo anno, ogni anno c’è un altro balzello. Ho fatto lo slalom con il mio proprietario tra canone concordato e canone di mercato. Ci è mancato poco che, prima di affittarmi casa, il proprietario chiedesse referenze anche ai miei cugini. E tutto perché, se io non pago e non me ne vado, non c’è quasi nulla che il proprietario possa fare per tutelarsi

Chiaramente questo deve cambiare. Voglio offrire a tutti i proprietari immobiliari un compromesso alto: cambiamo il sistema, semplifichiamo, proteggiamoli dagli inquilini morosi e possiamo perfino offrire una riduzione della mia tassa se affittano il loro immobile. In cambio però loro pagano una tassa progressiva sul valore del loro immobile. E noi tagliamo le tasse a tutti quelli che  producono per rimettere il paese in movimento
 
D. Ritiene che la cedolare secca sull’affitto sia uno strumento efficace?

R. Sono favorevole a qualunque strumento di semplificazione della tassazione e, in particolare, di quella delle rendite immobiliari. Ma il fine della mia proposta è spostare carico fiscale su chi possiede immobili per diminuire le tasse a chi lavora o fa impresa, non voglio mentire

D. Come giudica l’esenzione ici sulla prima casa?

R. Sono contrario. E’ stato un grosso errore. Le tasse vanno tagliate a partire da chi lavora e fa impresa. Voglio un paese di produttori, non solo di costruttori. La mia proposta infatti tassa anche le prime case ma offre qualcosa in cambio: tagliare le tasse su chi lavora o fa impresa

D. Nella sua proposta cosa succederebbe alla prima casa? ci sarebbero differenze con le seconde, terze, quarte...(che tra l’altro spesso sono intestate a secondi, terzi, quarti...)
 
R. La struttura progressiva si applicherebbe anche nel numero degli immobili. La prima casa paga di meno, la seconda di più e così via. Ma non voglio mentire, sono favorevole a tassare anche la prima casa

Si tenga però presente che, con la mia proposta, se uno possiede l’appartamento dove vive e, allo stesso tempo, lavora - dipendente, autonomo o partita iva che sia – ci guadagna. Il motivo è semplice: ci sono molte più unità immobiliari residenziali (33 milioni) che lavoratori in questo paese (23 milioni). Forse anche questo dato ci dice qualcosa sul paese

La sfida è passare dal paese degli immobili a quello dei mobili.  Conviene a tutti. Anzi, non abbiamo scelta

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118 Commenti:

21 Dicembre 2010, 12:04

Finalmente una discussione in cui non ci si insulta!
Vorrei aggiungere un'altra considerazione. I mafiosi, i loro accoliti, prestanome e complici in colldetto bianco sapete come investono e ripuliscono il denaro delle loro sporche attività? principalmente con gli i-m-m-o-b-i-l-i: dato che non sono difficili da gestire e le tasse sono ridicole, se confrontate con quelle su impresa e lavoro, e soprattutto, nessuno ti chiede dove hai preso i soldi quando compri una casa. Quindi una più giusta imposizione fiscale renderebbe un pò difficoltoso il ricorso a questo canale di ripulitura del denaro.

21 Dicembre 2010, 15:59

In reply to by massimo, roma (not verified)

Finalmente una discussione in cui non ci si insulta! ah scusate, mi ero distratto: brutti str...! fetent..! puzzolen...! coglion...! okay... ora è a posto!

21 Dicembre 2010, 23:04

In reply to by massimo, roma (not verified)

Massimo, forse succederà ancora così da te a Roma, ma qui al nord il denaro non si ricicla più negli immobili ... le compravendite non possono venire effettuate in contanti, negli atti vengono registrati tutti gli assegni, e sì! certo che ti chiedono dove hai preso i soldi! se c'è un mutuo, viene registrato nell'atto di compravendita (e lì risulta che i soldi te li ha dati la banca), se la casa la paghi senza mutuo sei soggetto a verifica (e la verifica arriva..) e devi dire dove li hai presi. Aggiungo che lo spesometro calcola in base al reddito la capacità di pagare un mutuo, per impedire che venga pagato con contanti non giustificati. E aggiungo il progarmma antiriciclaggio che viene tenuto dalle agenzie immobiliari, con nominativi, importi e numeri degli assegni, tutti dati che vengono forniti direttamente ai controlli

21 Dicembre 2010, 12:14

"Ora, sono tutte belle le idee, ma quale tutela esiste per i proprietari di case? (ne esistono molti come me che hanno fatto tutton regolarmente e regolarmente hanno pagate le tsse). E quanti non si comportano come me ed hanno affitti in nero? senza avere problemi tipo il mio, chiaro..)" Ancora con queste storie su chi rimborsa!!!!!!!!!!!! e poi non volete essere insultati!!!!!!!!!!!! ma chi rimborsa, chi ha perso i soldi nella parmalat, chi rimborsa chi non ha ricevuto lo stipendio per qualche mese durante la crisi ed è stato licenziato? secondo quale bizzarro teorema, voi mattonari dovete avere garanzie sull'investimento? non si riesce piu' neanche a starvi a sentire.

21 Dicembre 2010, 12:16

Tassare non mi sembra 'sta gran rivoluzione! e dai tempi degli ittiti che così fanno i governi. Rivoluzionario, a mio avviso, sarebbe uscire dalla logica tappabuchistica.

21 Dicembre 2010, 12:19

"Negli ultimi 6 mesi è successo questo: negli ultimi 6 mesi l'inquilino non ci ha pagato il canone, per i primi tre mesi avevamo in mano il deposito cauzionale che li copriva, per i secondi 3 mesi, dopo lunghe peripezie, mki mè stato dato un assegnbo Bbaqncoposta di 1800 €. Da quel momento l'inquilino è sparito e l'assegno è risultato scoperto, a vuoto." Ringrazia il cielo che se ne' andato dopo solo 6 mesi , io non sarei stato cosi' magnanimo se mi fossi trovato in una situazione di degenza.

21 Dicembre 2010, 12:25

"...ancora con queste storie su chi rimborsa!!!!!!!!!!!!.." si sta parlando di tutela, e non di rimborsi. C'è un'abissale differenza!

21 Dicembre 2010, 12:28

"..Voi mattonari.." io sono una persona e non un mattonaro, pertanto si rivolga a chiunque col dovuto rispetto!

21 Dicembre 2010, 12:32

"Si sta parlando di tutela, e non di rimborsi. C'è un'abissale differenza!" state zitti, rispettate chi è veramente in difficolta', ma che tutele vuoi chi tutela i disoccupati, chi tutela i bisognosi. Ma i mattonari si vanno tutelati, provatevi a rivolgervi al wwf, tanto fra un po' sarete una razza in estinzione. Rimango sconcertato!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

21 Dicembre 2010, 12:36

"..Io sono una persona e non un mattonaro, pertanto si rivolga a chiunque col dovuto rispetto!.." i compratori sono polli o cretini. I venditori mattonatori speculatori. Gli agenti ladri! suggerisco di ingnorare tutti i posti che sia latori di questo linguaggio!

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