L'Italia arriva al 2011 senza macchia: le grandi banche italiane all'estero hanno collocato nel 2010 il rischio-Italia al di fuori del club degli stati europei in seria difficoltà. Il tasso di crescita salirà, anche se di poco, e la disoccupazione tenderà a calare. Ma il rischio per l'Italia viene da fuori
Tra le belle notizie, c'è che secondo le valutazioni delle grandi banche, l'Italia ce la può fare da sola, nonostante la bassa crescita, un alto debito pubblico e l'incerto scenario politico
A pesare di più sono le debolezze croniche dell'Italia, che resteranno in piedi anche nel 2011. L'elevato rapporto debito/pil, il basso potenziale di crescita e di produttività, la scarsa competitività, il mercato del lavoro basato su una disoccupazione che stenta a calare anche per mancanza di innovazione ed investimenti
Nonostante tutto, però, l'Italia si sta comportando bene di fronte alla crisi europea. Ma il maggior rischio per il nostro paese, viene da fuori: uno shock proveniente dall'estero - la necessità di un maxi piano di salvataggio a favore della spagna da parte dell'unione europea e del fondo monetario oppure un brusco rallentamento della crescita globale - può destabilizzare un paese che si tiene in equilibrio con difficoltà a causa delle note carenze strutturali
L'invito alla classe dirigente è quello di risanare i conti pubblici e di realizzare le riforme strutturali quali che siano i risvolti della crisi politica
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