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Province, spunta la soppressione totale. Con 2 miliardi di risparmio

Il presidente del consiglio silvio berlusconi vuole presentarsi davanti agli italiani con un colpo a sorpresa. In pieno accordo con napolitano, la sua intenzione e quella del suo partito è di eliminare del tutto le province, con un risparmio di 2 miliardi di euro per i conti pubblici. Adesso dovrà convincere la lega

Il calcolo è stato fatto dall' Istituto bruno leoni E condotto dal docente della bicocca, Andrea giuricin. Attualmente la manovra di ferragosto prevede di cancellare solo quelle con meno di 300mila abitanti e una superficie inferiore ai 3mila chilometri quadrati. Da questa prima stesura, sempre secondo lo stesso studio, si risparmierebbero solo 300 milioni di euro

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4 Commenti:

26 Agosto 2011, 10:29

Che bella notizia, speriamo che ci riescano.

26 Agosto 2011, 12:20

Condivido perfettamente quanto dichiarato dall’On. Ceroni, e non perché sono Fermano, ma perchè è molto sensato, contro tutte le demagogie qualunquistiche e populiste indimostrate di risparmio, cancellando una manciata di piccoli enti provinciali. Buona comunque la decisione politica riguardo allo stralcio dell’art. 15 del decreto legge n. 138/2011, presa dalla Commissione parlamentare bicamerale, e grazie a Dio, su stimolo ed iniziativa dell’on. Ceroni, che è anche sindaco di Rapagnano, un comune della provincia di Fermo. E’ bene stralciare l’art. 15 e riportarlo, com’è più consono, per evidenti profili d’incostituzionalità, nella sede propria della revisione o riforma complessiva dell’assetto istituzionale dello Stato, la cui legge o statuto delle autonomie locali, già approvato dalla Camera dei Deputati, è ora in discussione proprio al Senato della Repubbblica. In ogni caso la soppressione delle cosiddette provincette o provincine non fa risparmiare praticamente nulla, a dispetto della mortificazione dell’ identità dei territori che si vorrebbero sopprimere. Di tutto si può discutere, dell’abolizione delle province molto più costose nelle aree metroplitane; della cancellazione di tutte le province, che forse costituirebbe un risparmio più consistente; della soppressione della miriade di enti intermedi non elettivi, assai più onerosi finaziariamente, come consorzi, comunità varie, persino dell’abolizione dei consigli provinciali così come sono attualmente, a fronte di una diversa rappresentanza meno costosa degli enti, ma non cancellare alcune piccole province, come quella di Fermo, che ha superato di recente il vaglio di legge all’atto della sua istituzione, soprattutto senz’alcun criterio logico ed economico, creando così squilibri territoriali maggiori di quelli già esistenti.

26 Agosto 2011, 12:22

Condivido perfettamente quanto dichiarato dall’On. Ceroni, e non perché sono Fermano, ma perchè è molto sensato, contro tutte le demagogie qualunquistiche e populiste indimostrate di risparmio, cancellando una manciata di piccoli enti provinciali. Buona comunque la decisione politica riguardo allo stralcio dell’art. 15 del decreto legge n. 138/2011, presa dalla Commissione parlamentare bicamerale, e grazie a Dio, su stimolo ed iniziativa dell’on. Ceroni, che è anche sindaco di Rapagnano, un comune della provincia di Fermo. E’ bene stralciare l’art. 15 e riportarlo, com’è più consono, per evidenti profili d’incostituzionalità, nella sede propria della revisione o riforma complessiva dell’assetto istituzionale dello Stato, la cui legge o statuto delle autonomie locali, già approvato dalla Camera dei Deputati, è ora in discussione proprio al Senato della Repubbblica. In ogni caso la soppressione delle cosiddette provincette o provincine non fa risparmiare praticamente nulla, a dispetto della mortificazione dell’ identità dei territori che si vorrebbero sopprimere. Di tutto si può discutere, dell’abolizione delle province molto più costose nelle aree metroplitane; della cancellazione di tutte le province, che forse costituirebbe un risparmio più consistente; della soppressione della miriade di enti intermedi non elettivi, assai più onerosi finaziariamente, come consorzi, comunità varie, persino dell’abolizione dei consigli provinciali così come sono attualmente, a fronte di una diversa rappresentanza meno costosa degli enti, ma non cancellare alcune piccole province, come quella di Fermo, che ha superato di recente il vaglio di legge all’atto della sua istituzione, soprattutto senz’alcun criterio logico ed economico, creando così squilibri territoriali maggiori di quelli già esistenti.

2 Settembre 2011, 8:34

Abbastanza sciagurata l'idea di sopprimere le province: la suddivisione in regioni, province e comuni va bene, forse se ne potrebbero accorpare alcune invece fino a ieri se ne son create di nuove!
Io poi accorperei qualche regione: il Molise innanzitutto, c'è l'emilia - romagna e il friuli - Venezia Giulia si può fare l'Abruzzo - Molise. Forse anche la Basilicata e l'Umbria. Ma le province non sono enti inutili! molto meno utili sono le comunità montane allora.

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