Commenti: 7

Nomisma, nel rapporto semestrale sugli immobili rileva una pressione ribassista sui valori residenziali. Milano, Roma, Napoli e Torino, le maggiori cittá italiane vedono una discesa dei prezzi, ma ancora non così forte da far rimbalzare le transazioni

Secondo nomisma, nell'ultimo semestre sembra essersi leggermente attenuata la capacità di tenuta dei prezzi, ma si tratta di un'entità ancora inadeguata, se posta in relazione alla contestuale flessione delle capacità reddituali e di un indebitamento delle famiglie

Nomisma sostiene che sia difficile ipotizzare quanto tempo occorra per l'approdo ad un livello di valori sostenibili da cui il mercato possa finalmente ripartire, ma "è comunque possibile - si legge nel rapporto - individuare alcuni elementi che possano accelerare la transizione, consentendo al fabbisogno compresso, rappresentato prevalentemente da giovani nuclei e da domanda di sostituzione, di accedere al mercato abitativo

Milano
Il mercato immobiliare milanese continua ad essere caratterizzato dalla persistente debolezza della domanda in tutti i comparti. Da un parte le notevoli difficoltà di accesso al credito per famiglie ed imprese e dall'altro il freno di gran parte delle iniziative di investimento, hanno indotto ad un autoselezione della domanda. D'altra parte la capacità di tenuta dei prezzi, contribuisce a mantenere le distanze tra disponibilità dei potenziali acquirenti e aspettative dell'offerta, su posizioni in molti casi inconciliabili

Debole la domanda di immobili. Ma nelle maggiori città i prezzi tengono (tabelle)


Roma
Anche sul mercato immobiliare capitolino la persistente debolezza della domanda, sia nel comparto residenziale che in quello corporate, oltre che uno scarso grado di liquidità, fa in modo che permangano le criticità. L'elevato valore di ingresso e la modesta redditivitá attesa hanno spinto gli investitori ad un atteggiamento attendista o a dirottare la propria liquidità verso altre aree considerate emergenti. A scendere infatti, sono soprattutto i prezzi degli immobili, più pregiati,del centro città, che segnano un -3,6%

Debole la domanda di immobili. Ma nelle maggiori città i prezzi tengono (tabelle)

Torino
Il mercato immobiliare torinese continua a presentare criticità dovute anche in questo caso dalla debolezza della domanda. Nel corso del secondo semestre, secondo nomisma, non emergono eclatanti segnali di flessione, ma non si manifestano neppure le condizioni per presagire la ripresa di un nuovo ciclo positivo l'anno prossimo. Il mercato risulta essere caratterizzato da un'offerta consistente, a cui non corrisponde una domanda dinamica. L'andamento dei prezzi non evidenzia contrazioni evidenti che abbiano potuto aggravare l'attuale fase critica. Secondo nomisma, per il prossimo semestre non pare ci siano le premesse per una ripresa del mercato, quindi una stasi sui livelli attuali con possibili flessioni dei valori di compravendita

Debole la domanda di immobili. Ma nelle maggiori città i prezzi tengono (tabelle)

Napoli
Sul mercato napoletano le criticità sono più alte e le performance registrate non sono particolarmente soddisfacenti, connotate da una contrazione della domanda in tutti i comparti. Nomisma, inoltre, segnala il forte incremento dello sconto immediatamente ottenuto dalla domanda sul prezzo richiesto dall'offerta, che ha raggiunto valori decisamente elevati per tutti i segmenti d'uso analizzati. Per quanto riguarda i prezzi gli operatori non vedono trend significativamente diversi per i prossimi sei mesi

Debole la domanda di immobili. Ma nelle maggiori città i prezzi tengono (tabelle)
Vedi i commenti (7) / Commento

7 Commenti:

25 Novembre 2011, 10:25

La difficoltà di acceso al credito, le riforme fiscali che saranno ben presto introdotte, la debolezza dell'economia del nostro paese ed i prezzi delle case raddoppiati in dieci anni costituiscono attualmente e lo saranno ancora maggiormente, 4 deterrenti enormi ad acquistare, sia con un mutuo, sia senza.
Una domanda alla redazione: come è calcolata la percentuale di rendita da locazione?
Se per esempio consideriamo un appartamento da 100 mq nel semicentro a Roma (prezzo, tutto da verificare, 380.600 euro), la rendita da locazione corrispondente è 5%, ossia 19.030 euro/anno = 1.586 euro al mese.
Se questo valore fosse al netto delle tasse e delle spese, non sarebbe sufficiente affittare l'appartamento a oltre 2.000 euro al mese.
Mi domando quindi:
1) se è verosimile che, mediamente, un appartamento da 380.000 euro possa essere affittato a 2.000 euro al mese (ma anche 1586, sinceramente non l'ho mai sentito)
2) sulla base di quale criterio sono tirati fuori questi numeri, visto che mi sembrano molto, ma molto lontani dalla realtà e forse scritti per far cambiare idea, nei confronti dell'investimento immobiliare, a chi dispone di liquidità?

25 Novembre 2011, 13:30

Come sempre un mercato anmalo quello italiano: nessuno abbassa e nessuno compra....ma come è possibile che con la fame di liquidità nessuno abbia necessità di vendere???

Come vorrei che le banche iniziassero a svalutare gli immobili :(

Che schifo falliremo per questa mentalità da borghesucci con le braghe rattoppate...

25 Novembre 2011, 13:45

Siamo già falliti, ci hanno fatto fallire. Siamo morti e non vogliamo crederlo! ma la colpa pensi che sia della signora cesira o del sor aldo che non vogliono calare il prezzo della bicocca perchè ci devono rimettere su quello che pensano di ricavarci?
La colpa non può essere tutta della base, è della nomenklatura, dei cervelli (?) che comandano , fanno e disfanno

25 Novembre 2011, 14:05

Secondo me è solo questione di tempo.
Di fronte alla mancanza di liquidità e quindi all'impossibilità di pagare prezzi alti, chi dovrà vendere, non potendo più prolungare la vana attesa di una ripresa del mercato, calerà le sue pretese. Ma probabilmente, nonostante ciò, non riuscirà comunque a vendere per una mancanza di interesse dovuta sia all'aumento dei costi di gestione sia all'inutilità della cosa (vedi l'articolo : "italiani all'estero, in 10 anni raddoppia l'acquisto di case. Di moda l'europa")

25 Novembre 2011, 14:36

O poveri ridicoli venditori, ancora non vi rendete conto che il settore immobiliare è morto. Aspetterete 80 anni prima di vendere al vostro disumano e folle prezzo. Ormai chi vende cale le pretese, gli altri follemente si illudono che le cose si riprenderanno a breve ma il cambiomento in atto se ancora non ve ne siete accorti è strutturale, non si arriverà per interi decenni al benessere di anche solo di 4 o 5 anni fa.

25 Novembre 2011, 14:42

Dall'alto dei miei 75 anni me la sto godendo come un pazzo, vedere tutti questi giovani uomini senza speranze che lavorano per garantire il mio benessere (4k di pensione mensile percepita ormai da 25 anni) mi fa sentire quasi un baronetto d'altri tempi. Grazie ai diritti acquisiti io me la sto godendo di brutto, e scommetto che me la godro' ancora per molti anni, con in piu' il sottile piacere di sapere di essere un privilegiato in una terra di disperati.... giovanotti datevi da fare, la mia pensione deve arrivare ogni mese per almeno altri 30 anni.

25 Novembre 2011, 15:25

Non so da dove avete tirato fuori questi dati ma ho appena affittato in Torino 110mq a 600 €/mese in cit turin quartiere molto centrale e chic dove un appartamento analogo costa 400.000€ il rapporto non mi sembra di 4,3%vma di 1,8% lordo non mi sembra conveniente acquista ma bensi affittare per delle valide ragioni a parte quella appena pubblicata: 70% del mutuo e non di più quindi bisognerebbe avere da parte almeno 120000€ ed inoltre pagare min. 1400 €mese di mutuo

per commentare devi effettuare il login con il tuo account