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Un pacchetto di misure per dare nuovo slancio al mattone e far ripartire il credito

Per dare nuova linfa a un settore che ammonta a quasi 6.400 miliardi di euro, circa 4,2 volte il pil nazionale, abi, assoimmobiliare e fondazionale italiana per il notariato stanno portando avanti dei tavoli di trattative. Le linee guida di un piano generale sono state rese note nel corso della presentazione del rapporto "il risparmio immobiliare privato" dell'international university college di Torino

Temi in agenda

Il ministero dello sviluppo economico sta portando avanti un pacchetto di misure per agire positivamente sia del lato della domanda che dell'offerta. A questo proposito Paolo crisafi, direttore generale di assoimmobiliare, ha spiegato che l'associazione "ha attivato rapporti con abi per la definizione delle principali linee guida metodologiche per sostenere il credito al real estate, con la finalità di individuare una serie di parametri che favoriscano gli istituti bancari nel finanziare progetti immobiliari meritori. È attivo il confronto con ance in materia"

Tra i temi in agenda - ha spiegato crisafi anche "un'analisi del mercato immobiliare e del mercato dei finanziamenti al comparto (andamento transazioni, analisi dell'andamento della ricchezza delle famiglie e delle imprese, analisi andamento del mercato dei finanziamenti alle imprese e alle famiglie nel mercato e un'analisi delle cause della riduzione del mercato"

Risparmio immobiliare italiano

Lo studio sul risparmio immobiliare si articola in un confronto tra il sistema americano e quello italiano. Quest'ultimo è caratterizzato da: certezza del diritto di proprietà, corretto trasferimento dei beni con un contenzioso molto basso davanti all'autorità giudiziaria, tempi di trasmissione e pubblicità accelerati e sicuri. Secondo l'ultimo rapporto dell'agenzia delle entrate, il patrimonio immobiliare italiano rappresenta tre volte il debito pubblico nazionale (circa 2000miliardi circa

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17 Commenti:

14 Marzo 2013, 14:43

Non è assolutamente il momento di vendere !!! l'euro è a rischio e potremmo vendere in euro e ritrovarci lire svalutate in mano !!!

14 Marzo 2013, 14:53

Se i tuoi risparmi sono in lire....

14 Marzo 2013, 14:53

Volevo dire in Italia...

14 Marzo 2013, 18:54

Se uno può, in questo momento non è il caso di mettere in vendita un immobile.

Primo, perché troppi immobili sul mercato lo inflazionano facendo crollare i prezzi.

Secondo, perché in questo momento se ne ricaverebbe meno del reale valore e quindi, se non si è proprio alla canna del gas, meglio mantenere.

Terzo, perché la ripresa che probabilmente inizierà nel 2014 porterà una stabilità nei prezzi che ora sono al ribasso in balia degli speculatori.

Quarto, se dovessimo uscire dall'euro, (cosa improbabile ma non impossibile) è meglio avere i risparmi investiti nella casa che in un mucchio di carta.

Quinto, perché prima o poi si dovrà rimodulare l'imu che così com'è è assolutamente iniqua. Sono d'accordo tutti i partiti compreso monti che l'ha istituita, quindi quando le tasse sulla casa saranno più ragionevoli, l'immobile tornerà ad essere un bene rifugio per i risparmiatori che non si fidano delle banche e della finanza. (Cioé i più avveduti).

Buona serata a tutti, come ha detto ieri il nostro pontefice...

14 Marzo 2013, 23:29

In reply to by io ci credo! (not verified)

Secondo, perché in questo momento se ne ricaverebbe meno del reale valore e quindi, se non si è proprio alla canna del gas, meglio mantenere. Il valore reale oggi corrisponde a quanto oggi riesci a vendere il tuo immobile. Tra due anni forse riuscirai ad ottenere di più, ma nulla esclude che potresti rimpiangere la migliore offerta che potresti avere oggi. Non c'è alcuna sicurezza che nel 2014 ci sarà una ripresa. Di cosa poi? dell'economia o dei prezzi degli immobili? io spero solo che ci sia un minimo di ripresa economica. Quella dei prezzi degli immobili seguirà con qualche decennio di ritardo visto e considerato che i mutui che hanno portato ai prezzi ancora chiesti oggi e le sicurezze che erano una realtà di quasi dieci anni fa non esistono più. personalmente non credo che l'Italia uscirà dall'euro. Questi giorni i mercati hanno un andamento totalmente scollegato dai timori dell'economia le aste dei titoli di stato vanno a gonfie vele e coloro che seguono in prima persona i loro investimenti possono liquidarli, ritirare soldi e, quantomeno, portarseli a casa (chi di soldi ne ha tanti se li è già portati in svizzera da qualche tempo). La situazione tornerebbe a vantaggio di chi deve vendere se l'Italia uscisse dall'euro. Questa diventerebbe una specie di paese sottosviluppato con una moneta debole dove qualche altro paese avrebbe la convenienza ad investire favorendo una debole ripresa economica come avvenuto nei paesi dell'est in cui gli imprenditori nostrani hanno delocalizzato le attività produttive. Si è ripetuto fino alla nausea e fino a poco tempo fa, che l'imu non sarebbe stata la causa del crollo del mercato immobiliare. Ora a fronte di qualche centinaio di euro l'anno chi avrebbe la possibilità di spendere centinaia di migliaia di euro cash perché non è più convinto come prima? semplicemente perché chi ha sostenuto che l'imu non influenzava il mercato aveva ragione: il mercato è influenzato dal lavoro che non c'è, dai contratti a tempo indeterminato che le aziende stanno cercando di eliminare con licenziamenti, mobilità, chiusure e spostamento della produzione, dalle prospettive di un futuro che non esiste se non per i soliti raccomandati, dalle tasse che bisogna pagare per non avere nulla in cambio e dal degrado ed inefficienze di un paese in che ha un costo della vita come la svezia e dalle banche che non prestano più soldi. Quasi sicuramente l'Italia verrà mantenuta nell'euro; non cambierà molto rispetto ad oggi: chi avrà preparazione e poco da lasciare andrà a farsi una vita in un paese molto migliore (facile trovarne). L'Italia intanto ha già intrapreso da tempo il cammino che porterà la sua popolazione ad un livello culturale medio più basso di un paese del terzo mondo e la stragrande maggioranza dei poveri illusi, fiduciosi in una ripresa dei prezzi del mercato immobiliare continueranno a vivere barcamenandosi tra le tasse (bellissime da pagare, come diceva padoa schioppa) votando questo o quel partito che, con al prospettiva di fargli rispamiare 100 euro l'anno, fa passare l'ennesima porcata che costerà alla gente sia in termini economici, sia di prospettive e brinderà alla risalita del mattone alla posizione di bene rifugio da tassare nuovamente quando non saprà più come far quadrare i conti.

15 Marzo 2013, 8:22

@#5
Analisi lucidissima.....altro che fantomatiche riprese dell'italico mattone....e pensare che ci sono ancora dei beoti che credono che il 2014 sarà l'anno della ripresa....qui non hanno capito che anche se facessero tutte le riforme (che non sono indolori) necessarie al paese ci vorrebbero almeno 10 anni per tornare a una crescita che consenta di pagare le case agli assurdi valori odierni....a meno di stampare cartaccia a manetta come negli usa ma con l'euro e i tedeschi la vedo dura

15 Marzo 2013, 10:44

Caro io ci credo, non hai capito niente. Gli immobili sono un bene di investimento come tutti gli altri, soggetto alle oscillazioni del mercato come ogni altro bene. Parlare di "valore reale" di una casa non ha alcun senso: con questo discorso dovresti valutare quanto sono costati i mattoni che la compongono, l'area su cui insiste e il costo di costruzione: ne scopriresti delle belle, perché il "valore reale" precipiterebbe a livelli infimi. In realtà il "valore reale" di un bene equivale a quanto il mercato è disposto a pagarlo. Domanda e offerta, hai presente? e la domanda è oggi ufficialmente e indubitabilmente c-r-o-l-l-a-t-a!!
Non si compra, non si vuole più comprare, è chiaro? quindi chi vuole davvero vendere deve necessariamente adattarsi alle mutate condizioni del mercato e calare il prezzo, altrimenti continui a blaterare di "ripresa" (fra dieci anni? magari...) e buona fortuna!!

15 Marzo 2013, 11:44

In reply to by anonimo romano (not verified)

@#7
Concordo in pieno con il tuo commento.....ma sai in un paese in cui ti hanno inculcato fin dalla nascita concetti come "il mattone non tradisce mai"....oppure "la mia casa è così bella che troverò senz'altro un amatore" .....fare capire a una massa di stolti che esiste un concetto di mercato che si traduce nel molto semplice "compro ciò che ritengo abbia un valore equo" e che se se crollano le vendite ovviamente il valore non è equo.....ossia non incontra la domanda.....per assurdo se le case domani costassero solo 50.000 €. Non ci sarebbero acquirenti? certo che si.....banale legge della domanda e dell'offerta.....come quando in un centro commerciale fanno le offerte di un telefonino e quello lo vendono in 3gg. Mentre gli altri non li vendono più neanche in 3 settimane

15 Marzo 2013, 14:07

Se i notai si levassero di mezzo sarebbe già un passo avanti ...

15 Marzo 2013, 15:55

Non capisco tutta questa polemica. Tutto dipende se disponi di liquidità o sei alla canna del gas. Se non hai necessità di soldi mantieni l'investimento nel mattone. Lo affitti e ti rende almeno quanto rendono i soldi in banca. Inoltre non corri rischi per l'inflazione. Il prezzo del mattone scende e chi se ne importa. Es. Il bilocale che hai affittato a 700 euro al mese non importa se esso vale 200 mila euro o 150 mila o anche 230 mila. Ogni mese incassi sempre 700 euro. Ricordarsi che la soluzione migliore per investimenti è un mix tra valori immobiliori e valori mobiliari. Se invece sei alla canna del gas (es. Non riesci a pagare la rata del mutuo) allora è tutto un altro discorso. Evidentemente sono stati fatti errori di valutazione al momento dell'acquisto dell'immobile. Es. La rata mensile del mutuo non dovrebbe superare un terzo del totale degli introiti mensili. Ovvio che a questo punto se non è possibile resistere, non resta che subire le condizioni del mercato. Ciao

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