Sono moltissimi gli italiani che cercano di risparmiare sull’energia domestica scegliendo la tariffa bioraria. Ma attenzione: il meccanismo per cui l’elettricità è più conveniente negli orari serali, notturni e nei weekend sta cambiando, ed è destinato addirittura ad invertirsi, a causa della sempre maggiore diffusione delle fonti rinnovabili. Vediamoci chiaro
Le tariffe biorarie hanno avuto un grande successo dal 2010 in poi, producendo un cambio nelle abitudini di consumo degli italiani, che hanno iniziato a utilizzare più energia elettrica di sera e di notte (generalmente dalle 19 alle 8 del mattino), facendo lavorare lavatrice, lavastoviglie ed altri elettrodomestici quando il sole cala. Finora, infatti, proprio in questo periodo della giornata l’energia costava meno, e poteva essere offerta a prezzi più convenienti ai cittadini
Cosa è cambiato? nel settore dell’energia negli ultimi anni è avvenuta una vera e propria rivoluzione, con l’ascesa prorompente delle fonti rinnovabili, eolico e fotovoltaico in prima linea. In Italia, oggi, sono queste due fonti a fornire energia durante il giorno, andando a pieno regime proprio nelle ore di luce. Dal tramonto in poi invece, la loro fornitura si blocca d’improvviso: ecco allora che vengono riattivate le tradizionali centrali a gas, per affrontare l’innalzamento dei consumi serali. Questo meccanismo ha, però, un costo: le centrali a gas devono poter subentrare in ogni momento e questo sistema intermittente è molto dispendioso per le aziende produttrici che, quindi, sono portate ad alzare i prezzi
L'aeeg si è già accorta del fenomeno: nel 2011, nelle ore diurne (7-16), grazie alla produzione fotovoltaica, l'incremento di prezzo per l’energia è stato del 7% rispetto al 2010, ovvero tutto sommato abbastanza basso. Nelle altre ore – quelle in cui l'energia dovrebbe costare meno – è invece cresciuto del 20%, toccando anche il +30% nella fascia oraria 17-21. Lo scorso mese di marzo c’è stato addirittura il sorpasso: il prezzo dell’energia nelle ore serali ha superato quello delle ore diurne: 93 euro/mwh contro 83
Se la tendenza non si inverte, o se non sopravvengono altri fattori, è più che probabile che le offerte basate sulla tariffa bioraria dovranno essere ripensate radicalmente. Intendiamoci, nessun pericolo nel breve periodo, e nessuna brutta sorpresa per chi ha sottoscritto un contratto in modalità bioraria. Tuttavia è verosimile – e auspicabile se il trend fosse confermato – che il sistema delle fasce orarie sia rivisto, magari con una suddivisione per picchi di utilizzo dell'energia, anziché per orari fissi
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