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Agenzia delle entrate, la compravendita di abitazioni cala del 5,1% nel terzo trimestre 2013 (scarica pdf)

Continua il calo del settore immobiliare nel terzo trimestre dell'anno, sebbene con un tasso inferiore a quello registrato nei periodi precedenti. Secondo la nota trimestrale dell'agenzia delle entrate nel iii trimestre del 2013 si sono compravendute 91.051 abitazioni, con una discesa del 5,1% rispetto all'analogo periodo del 2012

La flessione riguarda tutto il settore immobiliare con 6,6% di transazioni in media rispetto al terzo trimestre del 2012. Il calo maggiore riguarda il terziario (-11,75) mentre il settore residenziale registra la variazione negativa minore (-5,1%)

Ancora presto per parlare di ripresa
La compravendita delle abitazioni rallenta quindi la sua caduta, ma non si può parlare di una ripresa del settore, forse di una piccola inversione di tendenza. Non bisogna infatti dimenticare che la variazione negativa del 5,1% si somma al -14,2% registrato nell'analogo periodo dell'anno scorso. Guardando i dati relativi al numero delle transazioni poi si nota come il numero di transazioni (91.051) è inferiore a quello del primo (94.503mila) e del secondo trimestre (108.618 mila)

Agenzia delle entrate, la compravendita di abitazioni cala del 5,1% nel terzo trimestre 2013 (scarica pdf)

Macroaree
In tutte le macroaree geografiche si registra un rallentamento delle perdite. I ribassi più contenuti si riscontrano al nord (-4,1) e al centro (-4,3%), mentre al sud il calo risulta più alto (-7,5%) rispetto alla media nazionale

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22 Commenti:

22 Novembre 2013, 21:04

In reply to by anonimo (not verified)

Il calo (crollo) del mercato immobiliare è cominciato nel 2008, ben prima che venisse introdotta l'IMU; non mi sembra che negli altri paesi che hanno visto il crollo dell'immobiliare abbia minimamente inciso la tassazione.
Semplicemente era salito troppo prima e sta tornando dove deve stare ora, fine.

23 Novembre 2013, 8:03

In reply to by anonimo (not verified)

Non mi sembra che i prezzi degli immobili siano tornati ai livelli pre-2004 (o preeuro) e tale ipotesi potrebbe verificarsi solo con il riallineamento dei prezzi di tutti gli altri prodotti
Se ciò accadrà sarà un bene per tutti ma personalmente ne dubito

23 Novembre 2013, 9:22

In reply to by fausto (not verified)

Io non capisco quale timore si debba avere se non si ha nulla da nascondere all'Agenzia delle Entrate. Io ho appena acquistato 65 metri di casa a Bologna per 280 mila €. La somma mi proviene da 150 mila di buonuscita di 2 anni fa più 45 mila avevo di risparmio ed il resto mi sono fatto un mutuo. Ora mi volete dire di cosa deve aver paura di verifiche dell'Agenzia delle Entrate?

23 Novembre 2013, 11:11

In reply to by anonimo (not verified)

Beh: sicuramente il tuo excursus professionale era bello e protetto e quindi che ne sai di verifiche....

Per favore allora, non parlare di cose che non conosci.

24 Novembre 2013, 10:14

In reply to by fausto (not verified)

Secondo me no, anzi.
Se si verificasse un riallineamento dei prezzi di tutti gli altri prodotti, io credo che vedremmo una miriade di persone che, in stile Roberto carlino, ti direbbero che è il momento buono per comprare proprio perché hai possibilità di risparmiare, in funzione di questo le banche ricominceranno a dare mutui e, per molti venditori, questa sarebbe la scusa per rialzare i prezzi già da subito.
Affinché i prezzi delle case si sgonfino, perché siamo ancora evidentemente in una condizione di bolla immobiliare, i prezzi dei beni primari come alimentari, benzina, luce, gas, acqua, trasporti e assicurazioni e abbigliamento devono rimanere sufficientemente alti da non permettere di risparmiare (come del resto già avviene da un po' di tempo), perché solo dopo aver soddisfatto le esigenze vitali primarie che impone la società, in primis l'avere una fonte di reddito, si può pensare a comprara una casa.
Ma se a fine mese, quello che resta sono nella stragrande maggioranza dei casi, sono poche decine di euro, la vedo dura pensare di comprare una casa che costa centinaia di migliaia di euro.
Inoltre la situazione da questo punto di vista è destinata a peggiorare, sia perché aumenta la disoccupazione, sia perché al momento tanta gente può fare ancora affidamento sui redditi di genitori e pensioni.
Ma quando anche queste situazioni cambieranno vista l'entrata in vigore del nuovo sistema pensionistico contributivo, ci saranno tanti pensionati che riusciranno a malapena a sopravvivere e tante altre persone che, senza un lavoro, avranno ereditato case che non riusciranno a mantenere e per le quali dovranno pagare una montagna di tasse.
È solamente una questione di tempo e poi sarò curioso di vedere la reazione della gente quando si parlera, se si parlerà ancora, ancora di appartamenti degli anni '50 a 5.000 euro al metro quadrato

Xenia
24 Novembre 2013, 12:13

In reply to by anonimo (not verified)

Troppo comodo pretendere lo sgonfiamento dei prezzi solo per le abitazioni lasciando inalterato il costo di tutti gli altri prodotti! che convenienza avrebbero i venditori? ricavare cifre minori alle loro aspettative ulteriormente penalizzate dal minore potere di acquisto!

Ma infatti nessuno lo pretende.
Semplicemente avverrà perché gli aumenti dei costi della vita decisi dallo stato sono una condizione dalla quale non si può prescindere se si vuole vivere in Italia.
Contrariamente allo stato non glie ne può fregar di meno se alla gente non rimangono in tasca tanti soldi da poter comprare case a prezzi tali da far felici venditori e palazzinari.
Ergo, è solo ed esclusivamente una questione di tempo. E neanche tanto

Xenia
25 Novembre 2013, 15:30

In reply to by anonimo (not verified)

Gli aumenti dei costi imposti dallo stato faranno cedere la classe più debole ma non sempre questa categoria di proprietari detiene immobili appetibili quindi o gli acquirenti, con pochi soldi in tasca, si rivolgono a quel mercato o vanno/rimangono in affitto

Io definirei come "classe più debole" quella che le speculazioni e l'entrata dell'euro l'ha subita, cioè il 99% della gente.
Se consideriamo che la classe media (borghese e benestante) è praticamente sparita e anche negli ambienti frequentati dai ricchi, i ricchi di "fascia bassa" sono spariti a vantaggio dei ricchissimi, si capisce bene che tutti coloro che erediteranno una casa in posti in cui chi le ha comprate pagaoggi mutui trentennali (parlo nella totalità dei casi di case da 5.000 euro al metro quadrato) in città dove non c'è lavoro, non si sogneranno neanche i prezzi del 2007

23 Novembre 2013, 15:53

Bene
Appoggio e avallo chi ha postato i seguenti commenti ....
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Letta e Saccoballe necessitano dell'alcooltest.
L'agenzia delle entrate di un contabile che abbia fatto almeno la terza media: calcolando i milioni di compravendite in meno di questi ultimi anni e moltiplicandole per le imposte di registro o l'iva che hanno perso, dovrebbero dire che non capiscono nulla: più alzi le tasse sulla casa e dintorni, meno lo stato incassa.
Elementare. Ma non ci arrivano.
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Bé, sinceramente mi fa specie che proprio una delle maggiori cause delle mancate vendite, divulghi una notizia scontata come questa:
Per chi non lo sapesse, oltre al problema delle banche che non prestano soldi, della crisi immobiliare, del fatto che le persone non possono sostenere più le rate di mutuo, e del gran numero di persone senza lavoro, infine c'è anche il problema che " ogni e qualsivoglia operazione immobiliare di acquisto, viene comunque matematicamente controllata dall'agenzia delle entrate, probabilmente con una verifica a carico dell'acquirente stesso".
Ora, ammesso che qualcuno abbia da parte dei risparmi, abbia la voglia di investire ancora su un appartamento (e non ha nemmeno bisogno di un mutuo ) vi assicuro che c'è tanta, ma tanta gente che ha resistito all'acquisto semplicemente per non avere il problema della verifica. E non è vero che si tratta di persone che hanno qualcosa da nascondere, perché anche se non c'è niente da nascondere o da temere, una verifica non fa piacere a nessuno ( sappiamo benissimo che comunque anche se si è perfettamente in regola, una verifica senza nemmeno un euro di multa non è mai esistita ).
Quindi é inutile che il lupo pianga per essersi mangiato l'agnello.

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