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A febbraio le riforme costituzionali ed elettorali, a marzo il lavoro, ad aprile la riforma della pubblica amministrazione e a maggio il fisco. Sono questi i quattro grandi impegni che il presidente del consiglio incaricato Matteo renzi punta ad affrontare e risolvere nei prossimi quattro mesi. Un programma ambizioso che, prima di essere messo sul tavolo, deve veder risolto il nodo consultazioni

L'annuncio del programma è arrivato subito dopo il colloquio con il presidente della repubblica Giorgio napolitano. Il premier in pectore si è affrettato a dire: "discuteremo entro febbraio il lavoro urgente sulle riforme costituzionali ed elettorali da portare all'attenzione del parlamento e subito dopo, a marzo, immediatamente la questione del lavoro; nel mese di aprile la riforma della pubblica amministrazione; e a maggio il fisco"

Nel dettaglio, i provvedimenti per incentivare l'occupazione dovrebbero comprendere l'abolizione dell'articolo 18 per i primi tre anni per i nuovi assunti, la detassazione delle assunzioni dei giovani fino a 30 anni, la creazione di un'agenzia federale per l'occupazione; i provvedimenti relativi alla riforma della pubblica amministrazione, a quanto pare, prevede l'allineamento delle regole per i dipendenti pubblici a quelle dei lavoratori privati; i provvedimenti, poi, per la riforma del fisco dovrebbero includere una diminuzione dell'irap per le aziende e dell'irpef per i lavoratori dipendenti, un aumento del prelievo sulle rendite finanziarie

Non c'è che dire, renzi non si è smentito. Le sue parole ricalcano alla perfezione l'entusiasmo, l'ambizione e soprattutto il desiderio di far dimenticare al più presto a tutti gli italiani la brutta parentesi della staffetta. Ma, come sottolineato da beppe severgnini nel suo editoriale pubblicato su il corriere della sera, tre mesi per tre riforme (lavoro, pubblica amministrazione, fisco) che l'Italia aspetta da trent'anni non sono un gioco da ragazzi. Senza contare il fatto che l'energia, l'entusiasmo e il coraggio che lo stesso renzi ha detto di possedere e di voler mettere al servizio del paese devono fare i conti con gli alleati di governo. E non solo

Il nodo ministri non è facile da sciogliere. Oggi alla camera sono partite le consultazioni. Il braccio destro, graziano delrio, ha fatto sapere: "la squadra di governo sarà pronta entro la settimana". Ma nel totoministri a destare maggiore interesse - e problemi -  è la scelta di chi andrà a presiedere il ministero dell'economia. Ci si attende ed è necessario un ministro risoluto, capace, che sappia trattare con l'europa

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