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Vuoi comprare casa in una grande città? ti costerà il 50% in più del 1998, ma il 30% in meno del 2007

Se vuoi comprare casa in una grande città, ti costerà il 53,1% rispetto a quindici anni fa, mentre se "ti accontenti" di un capoluogo di provincia dovrai sborsare il 19,4% in più, il 29,9% in un paese dell'hinterland. A dirlo è tecnocasa che ha analizzato l'andamento del mattone in Italia dal 1998 al 2013. Un'analisi che evidenzia come la contrapposizione in termini di compravendite tra grandi centri e città minori (con i primi che hanno retto il colpo della crisi meglio dei secondi) si riflette anche sui prezzi

Grandi città
L'analisi di tecnocasa evidenzia una rivalutazione del mattone a livello aggregato dal 1998 al 2013 del 53,1%. Si tratta di prezzi nominali, che incorporano l'inflazione, mentre al netto di questa, il dato è dell'8,6%
La città dove è stata maggiore la rivalutazione degli immobili è Napoli, con una crescita del 93,8%. Ed il capoluogo partenopeo è stato protagonista di aumenti record, come ad esempio, +202% dal 1998 al secondo semestre del 2006. A seguire troviamo Roma con l'83,1% e Milano con il 68,4%

Considerando i cinque anni di maggior crisi del mattone (2007-2013), a livello nazionale si registra una diminuzione del 31,6%. Alla testa della parabola discendente c'è Bologna (-40,8%), seguita da Bari (-39,2%), mentre hanno retto meglio Milano (-22,3%) e Roma (-27,4%)

Capoluoghi di provincia
La rivalutazione degli immobili nei capoluoghi di provincia dal 1998 al 2013 è stata del 19,4%, mentre nell'hinterland delle grandi città è stata  del 29,9%. A calmierare i prezzi sono state le troppe costruzioni messe in cantiere. L'incremento maggiore dei prezzi si è verificato nei capoluoghi del sud (+39,7%) del centro (21,4%) e del nord (+9,8%)

Dal 2007 al 2013, la perdita di valore è stata del 33,5% per i capoluoghi di provincia e del 32,8% per l'hinterland. La diminuzione maggiore si è registrata nelle località del sud Italia (-34, 2%), seguite dal centro (-33,8%) e dal nord (-32,6%)

 

 

 

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