
Ogni anno i proprietari di casa versano allo stato oltre 20 miliardi in imposte varie. Un gettito che - nonostante le varie acrobazie fiscali - è rimasto pressoché invariato negli ultimi anni e che dovrebbe rimanere costante anche con la tanto attesa riforma del catasto. All'appello mancano ancora oltre 4 miliardi. Tanto vale, infatti, l'evasione fiscale sugli immobili. A dirlo è il rapporto "gli immobili in Italia", realizzato dall'agenzia delle entrate e dal dipartimento delle finanze del tesoro
Nel rapporto del fisco e del mef, si delinea un panorama dove la casa rimane il primo progetto delle famiglie italiane: ne sono proprietarie tre su quattro. Per sostenere questo patrimonio, i contribuenti hanno versato 23,9 miliardi nel 2014 (19,3 miliardi per l'imu e 4,6 miliardi per la tasi). Una cifrà rimasta "pressoché invariata" rispetto a quella dell'imu del 2012 (23,8 mliardi)
Per chi tema che l'attesa riforma del catasto possa portare una nuova stangata fiscale, arrivano le rassicurazioni del direttore dell'agenzia dell'agenzia delle entrate, rossella orlandi, e del viceministro all'economia, Luigi casero, che sottolineano come il passaggio sarà a "invarianza di gettito". "Sarà chi pagherà di più e chi pagherà di meno. Ma il risultato di questo, sia a livello comunale che statale, sarà zero"
Per quanto riguarda la prima casa, nel 2014 è calato del 12,6% il gettito tasi-imu sull'abitazione principale (3,5 mliardi) a fronte di un gettito imu 2012 di crica 4 mliardi. Nel 2014 i proprietari di prima casa hano pagato 204 euro, contro i 227 del 2012
Viene affrontato il problema dell'evasione fiscale, che nel 2014 potrebbe valere 4,3 miliardi. A tanto infatti ammonta il tax gap, ovevero, la differenza tra il gettito teorico dovuto dai contribuenti (ricostruito a partire dai dati catastali) e il gettito effettivo. Un valore in linea con il 2012 quando erano 4,2 mliardi
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