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Cgia e Confedilizia lanciano l'allarme sulla svalutazione del patrimonio immobiliare
GTRES

Confedilizia e la Cgia si uniscono per lanciare l'allarme contro la perdita di valore del nostro patrimonio immobiliare, a fronte di un continuo aumento della tassazione sulla casa. In particolar modo, secondo l'associazione di Mestre in questi ultimi cinque anni il valore economico degli immobili è crollato di circa 1200 miliardi di euro. A perdere di più è stato il comparto residenziale, che ha visto sfumare oltre un miliardo del suo valore economico. Ma l'associazione dei proprietari di case rincara la dose.

Un patrimonio immobiliare in picchiata

Secondo Confedilizia, infatti, il bilancio è ancora peggiore: "Il patrimonio immobiliare italiano si è svalutato dal 2012 di circa 2000 miliardi". Il presidente Giorgio Spaziani Testa ha spiegato che si tratta di "una riduzione del 30% verificatasi per effetto soprattutto della forte imposizione fiscale". L'aumento delle tasse ha invece seguito un andamento completamente opposto: di sole imposte patrimoniali l'aumento rispetto al 2011 è stato del 178%, dai 9 miliardi dell'Ici ai 25 miliardi di Imu e Tasi. La situazione, secondo Spaziani Testa, "necessita di azioni urgenti per porvi rimedio".

Meno ricchi, ma paghiamo di più

Sul fronte del patrimonio immobiliare siamo meno ricchi, ma paghiamo di più, due fenomeni di segno opposto che hanno contribuito a spingere il settore dell'edilizia nella crisi più pesante mai registrata negli ultimi 70 anni. In questi ultimi 5 anni, ha spiegato la Cgia, il valore economico degli immobili è crollato di circa 1.200 miliardi di euro (-14,2%), ma nel contempo le tasse sono salite in misura esponenziale: +31,2 per cento.

"In termini assoluti, il carico fiscale sul mattone è aumentato di 12,3 miliardi di euro: se nel 2010 era pari a 39,48 miliardi di euro nel 2014 ha toccato i 51,8 miliardi". A calare è stato soprattutto il valore economico della abitazioni: in 5 anni la perdita è stata di 1 miliardo di euro (-16,6%), mentre gli altri immobili (capannoni, uffici, negozi, laboratori artigianali, etc.) hanno subito una contrazione pari a 136,6 milioni di euro (-6,7%). La perdita di valore è stata accompagnata da una forte contrazione delle compravendite: tra il 2010 e il 2014 le transazioni sono diminuite di circa 208.000 unità (-27,3%).

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1 Commenti:

ROBERTO
6 Luglio 2015, 17:12

Desidererei un'analisi più puntuale anche rispetto ai prezzi degli immobili dall'avvento dell'euro al 2012. Non è forse vero che vi è stata una sorta di bolla speculativa in cui, pochi, ma ben definiti settori produttivi hanno raggiunto iper-profitti e il mondo delle costruzioni forse ne sa qualcosa?

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