Dopo le parole del neo presidente di Fimaa-Confcommercio Santino Taverna, arriva il commento di Paolo Righi, vice presidente di Confassociazioni con delega alle Professioni Immobiliari e presidente nazionale di Fiaip, in merito all’emendamento al Ddl Concorrenza che esclude la partecipazione delle banche all’attività di intermediazione immobiliare. E non solo.
Righi ha affermato: “Confassociazioni esprime grande soddisfazione per quanto è emerso nel corso dal dibattito parlamentare alla Camera dei Deputati sul Disegno di Legge Concorrenza. Ad una prima lettura, gli emendamenti del Ddl Concorrenza sembrano evitare la sciagura che avrebbe potuto abbattersi sul mercato immobiliare”.
Spiegando poi: “Per i professionisti del Real Estate la riammissione dell’emendamento presentato dall’On. Polidori, che prevede l’esclusione della partecipazione delle banche all’attività di intermediazione immobiliare, è un fatto molto importante. Si tratta di un emendamento che vieta alle Banche di detenere partecipazioni nelle imprese che svolgono attività di intermediazione immobiliare. E ciò, se approvato, potrebbe sia salvaguardare l’attività di migliaia di agenzie immobiliari sia tutelare milioni di consumatori dallo strapotere e dai condizionamenti che alcune banche potrebbero esercitare sui correntisti”.
Righi ha quindi aggiunto: “Pur auspicando un’inversione di marcia per evitare un possibile condizionamento da parte delle Banche nelle società di avvocati, salutiamo con favore il fatto che i relatori abbiano definito anche i limiti all’ingresso di soci di capitale negli studi legali, limitando la partecipazione degli stessi a quote di minoranza. Ormai, da anni, persiste nel nostro Paese la volontà di alcune lobby, volta a tramutare i professionisti italiani in ‘imprese’, cercando di concentrare l’estro, la professionalità e le indubbie capacità d’innovazione al servizio di pochi grandi gruppi”.
E ancora: “Con la proposta dei relatori di maggioranza di modificare la disciplina sul Deposito del Prezzo, si conferisce la possibilità alle parti contraenti di scegliere in piena autonomia come gestire la propria compravendita immobiliare dal notaio. Il testo originale della Legge rendeva obbligatorio alle parti depositare le somme a saldo della compravendita al Notaio, il quale le avrebbe ‘liberate’ consegnandole al venditore solo dopo la trascrizione dell’atto. Gli interessi maturati, nel frattempo, sarebbero stati incassati dallo Stato per la costituzione di un fondo di garanzia a favore delle imprese”.
Righi ha infine concluso affermando: “Le modifiche presentate al Ddl Concorrenza dai relatori e l’emendamento Polidori, che vieta alle banche di intraprendere l’attività di agente immobiliare, riportano chiarezza sul tema della concorrenza. In questo Paese troppe volte si scambia la libera concorrenza con il tentativo dei grandi gruppi finanziari e industriali di soppiantare le professioni e di ridurre i nostri professionisti a meri esecutori della Finanza e dell’industria. L’indipendenza, la terzietà e la professionalità dei professionisti italiani sono invece beni da tutelare perché rappresentano un baluardo nella difesa della legalità e dei consumatori”.
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