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Case vacanza: lieve ripresa e prezzi in calo. Emerge ottimismo, cresce la fiducia e si fa sentire l’“effetto Grecia”
GTRES

Qualcosa sta cambiando nel mercato delle case vacanze. Da un lato ci sono i segnali di una lieve ripresa e dall’altro si registra una riduzione dei prezzi di vendita. Secondo quanto emerso dall’analisi dell’Osservatorio Nazionale Immobiliare Turistico 2015 sul mercato delle case per vacanza realizzato da Fimaa-Confcommercio-Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari (Agenti immobiliari, Mediatori creditizi, Mediatori merceologici e Agenti in attività finanziaria), in collaborazione con la Società di studi economici Nomisma, comincia a emergere un certo ottimismo e sembra migliorare il clima di fiducia delle famiglie. A tutto ciò si aggiunge l’“effetto Grecia”. L’analisi ha preso in esame i dati delle compravendite di 185 località di mare e 100 di montagna e lago.

L’interesse delle famiglie

Parlare di ripresa conclamata è prematuro, ma un lieve miglioramento c’è. Nel dettaglio, rispetto al 2014 la percentuale di famiglie interessate all’acquisto di un’abitazione nel corso di quest’anno è passata dal 6,6% al 12,2%. Questo vuol dire che è quasi raddoppiata.

L’“effetto Grecia”

C’è poi l’“effetto Grecia”. In poche parole, le ricerche di case vacanza nell’Egeo da parte di stranieri sono cresciute in media del 60%. Da parte degli italiani la crescita è stata addirittura del 194%. In particolare, l’talia è preceduta solo dalla Russia (+244% nelle ricerche) ed è seguita da Francia (+156%) e Usa (+114%).

Le compravendite

Rispetto al 2013, nel 2014 sono aumentate le transazioni registrate a livello complessivo (+3,2%), trainate in particolar modo dalle località marine, che hanno fatto segnare un aumento pari al 4,6%. L’indagine ha poi mostrato che nel 2015 il prezzo medio per l’acquisto di un’abitazione turistica in Italia è di 2.360 euro al mq commerciale, con un trend dei prezzi di vendita delle case per vacanza in calo: il dato medio segna un -5,0% annuo.

L’andamento nelle diverse Regioni e località

Le regioni dove si è registrato il calo maggiore sono l’Abruzzo (-9%) e la Calabria (-7,5%), seguite da Basilicata, Marche e Molise, che registrano un -6%. La maggioranza delle regioni (9 su 20) ha fatto segnare una diminuzione dei prezzi in linea con quello medio nazionale (-5%). Solo l’Umbria presenta valori di compravendita pressoché analoghi a quelli del 2014 (-0,6%). Nelle località marine, il calo maggiore dei prezzi medi di compravendita di appartamenti nel 2015 si registra in Abruzzo (-9,7%), mentre tra le località di montagna o lago la maggiore variazione negativa è in Calabria (-9,5%).

I prezzi massimi di compravendita

Per quanto riguarda i prezzi massimi di compravendita di appartamenti top o nuovi nelle principali località turistiche, Santa Margherita Ligure si conferma in cima con 14.500 euro a mq. Seguono, come lo scorso anno, Forte dei Marmi con 14.000 euro e Capri con 13.500 euro. Ci sono poi le più rinomate località montane italiane: Madonna di Campiglio, Courmayeur e Cortina D’Ampezzo.

Le finalità dell’acquisto

Secondo quanto emerso dall’analisi, il mercato residenziale nelle località turistiche è movimentato principalmente dagli acquisti per utilizzo diretto (62%), mentre il restante mercato è alimentato da finalità di investimento (16%) o da un misto delle due tipologie (22%).

Taverna: “Indispensabile diminuire la pressione fiscale”

Santino Taverna, presidente Nazionale Fimaa-Confcommercio, ha spiegato: “Dopo anni di crisi si rilevano le prime note positive di un mercato trainato soprattutto dalle località marine. Non si può certo parlare di ripresa conclamata, ma un certo ottimismo inizia a emergere. La cautela rimane doverosa per evitare l’ennesima illusione dei tanti operatori immobiliari e creditizi che tuttora stanno pagando gli effetti di una crisi pesantissima del comparto”.

E ancora: “I dati dell’Osservatorio 2015 indicano un comparto turistico capace di risollevare la testa:  se nel 2014 il settore turistico del Belpaese é stato retto quasi esclusivamente dalle presenze straniere, quest’anno si registra un ritorno di turisti italiani nelle località di mare, lago e montagna. Una sensazione positiva influenzata probabilmente dal deprezzamento dell’euro, dal quantitative easing che ha allentato la stretta del credito e dalla riduzione del costo del greggio. Ma la crisi ha sicuramente ampliato il disagio sociale e la moderata ripresa non é ancora in grado di attenuare le difficoltà quotidiane di tante famiglie. Per alimentare nuovamente l’economia rimane indispensabile diminuire la pressione fiscale e ridurre gli sprechi della spesa pubblica improduttiva”.

Taverno ha infine affermato: “Ben venga l’abolizione della tassa sulla prima casa (un’imposta che grava sull’80% delle famiglie italiane) e il riordino in un’unica Local tax come annunciato dal premier Renzi. Un passaggio che potrebbe ridare fiducia all’investimento immobiliare e riportare linfa vitale a un comparto capace di produrre il 20% del Pil nazionale. Purché‚ non si tratti dei soliti annunci finalizzati al consenso, a cui siamo stati abituati nel passato”.

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