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Progetto del nuovo campus Bocconi a Milano
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Il mondo dell'edilizia, dopo la profonda crisi, sta cambiando rotta verso l'efficienza energetica, la riduzione dei consumi e l'aumento del comfort abitativo. Esempio ne sono i Nearly zero energy buildings (Nzeb, ovvero edifici ad energia quasi zero), soluzioni abitative che stanno trovando sempre più spazio nel mondo dell'edilizia.

Se da un lato il settore ha sofferto di una profonda crisi, ora sembra che il momento della ripresa possa venire proprio dalla riqualificazione energetica dell'esistente, rigenerando gli edifici e portarli a produrre quasi tutta l'energia di cui hanno bisogno.

Lo permette la tecnologia oggi disponibile, lo impone la direttiva europea 2010/31/Ue sull’efficienza energetica – che obbliga tutti gli edifici pubblici di nuova costruzione ad essere edifici a energia quasi zero entro il 31 dicembre 2020 -, e lo prevede il nuovo Conto Termico con incentivi fino al 65 per cento per la trasformazione di edifici della pubblica amministrazione.

Sono molti gli esempi da prendere in considerazioni, sparsi a tutte le latitudini, indipendentemente dalle temperature medie o dalla quantità di luce solare. Mce (Mostra Convegno Expocomfort), la fiera dell’impiantistica civile e industriale, della climatizzazione e delle energie rinnovabili ne ha raccolti alcuni, dal Canada a Hong Kong, dalla Germania a Londra, passando per Milano e Cesena. Tutti hanno una caratteristica comune, ovvero quella di produrre quasi tutta l'energia di cui hanno bisogno.

Ecco allora l'edificio a 3 piani a Edmonton in Canada, realizzato dall'architetto Shafraaz Kaba, che non possiede caldaia e si scalda tramite il solare passivo. 

Edificio a energia quasi zero

O il BedZed (Beddington Zero Energy) edificio situato a Hackbridg, a pochi passi da Sutton,  dotato di 777 metri quadrati di pannelli solari.

Edificio con pannelli solari a Londra

Bedzed, Londra (Inghilterra)

Ci sono anche esempi più originali, come la casa rotante Heliotrope, a basso impatto ambientale e progettata dall'architetto tedesco Rolf Disch. Grazie alla sua capacità di ruotare secondo l’orientamento del sole e le condizioni atmosferiche, è capace di sfruttare al massimo il calore e la luce del sole. Durante i mesi caldi, l’edificio espone invece al sole il suo retro, schermato e isolato.

Casa rotante progettata dall'architetto tedesco Rolf Disch

O il futuristico nuovo Campus dell'Università Bocconi di Milano che prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici, sistemi di ventilazione ed illuminazione naturale, l'integrazione di muri isolanti al 50 per cento opachi e 50 per cento trasparenti, e un sistema di riciclaggio dell'acqua piovana. 

Dal Canada ad Hong Kong passando per Milano, gli edifici che non hanno (o quasi) bisogno di energia (fotogallery)

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