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Riparte il mercato delle case vacanza in Italia, dove nell'ultimo anno le transazioni registrate sono aumentate del 20,2%. Un incremento che ha interessato tutte le località: marine (+19,9%), montane (+23,5%) e lacunali (15,2%). Ancora giù il prezzo medio delle abitazioni che fa registrare una flessione annua del 2,5%, attestandosi a 2.229 euro al m2. Sono questi i dati dell'Osservatorio Nazionale Immobiliare Turistico di Fimaa-Confcommercio e Nomisma.

L'Umbria è la regione che ha registrato il calo più intenso (-4,5%), a seguire Abruzzo, Lazio, Lombardia, Marche, Toscana e Valle d'Aosta (-3,0%). Nelle località marine, il calo maggiore dei prezzi medi di compravendita di appartamenti nel 2017 si registra in Abruzzo (-3,2%), quello più contenuto in Puglia (-0,9%); tra le località di montagna o lago la maggiore variazione negativa è in Umbria (-4,6%) e, a seguire, in Abruzzo (-3,1%), mentre in Calabria si è rilevata una sostanziale stabilità (0,0%).

Le località che rappresentano gli estremi dell’ampio range dei prezzi delle abitazioni nelle località turistiche sono Santa Margherita Ligure (GE) per la parte superiore della distribuzione, con quotazioni sul mercato top che arrivano fino a 13.600 €/mq, e Serra San Bruno (VV) e Porto Rosa (ME) per quella inferiore, con valori minimi delle abitazioni periferiche usate nell’ordine dei 400 €/mq.

Le locazioni turistiche

Dal comparto locativo emergono segnali di maggiore stabilità in termini di valori. Il dato medio, sintesi dei canoni richiesti in giugno, luglio e agosto nelle singole località turistiche monitorate, evidenzia un +0,4% su base annua. Il mercato della locazione delle località turistiche è caratterizzato da un canone medio settimanale ordinario (valore di massima frequenza per un appartamento con camera matrimoniale, cameretta, cucina e bagno, 4 posti letto spese incluse) di 370 € per il mese di giugno, 530 € per luglio e 685 € per agosto.

il mercato residenziale nelle località turistiche è alimentato principalmente dagli acquisti per utilizzo diretto (64,1%), mentre le quote restanti sono riconducibili a finalità di investimento (19,3%) o ad un misto delle due tipologie precedentemente citate (16,6%). 

Sulla distribuzione delle intenzioni di acquisto tra italiani e stranieri, nel complesso la domanda di abitazioni per vacanza proviene da italiani nell’80% dei casi, mentre per il 20% risulta alimentata da soggetti stranieri (si segnala che tale incidenza è cresciuta di 5 punti rispetto all’anno precedente). Per quanta riguarda la locazione, la domanda della componente italiana scende al 74%.

 

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