Il ritardo nel pagamento del canone di locazione è un fatto molto temuto dal proprietario della casa data in affitto. Nel caso in cui si realizzi tale ipotesi, quali sono le possibili conseguenze? Andiamo a scoprirlo.
Se il conduttore è in ritardo nel pagamento del canone di locazione, il locatore può procedere con lo sfratto. In particolare, quando si parla di ritardo nel pagamento del canone di locazione per un immobile ad uso abitativo, in base all’articolo 5 della legge n. 392/1978, il conduttore ha tempo fino a venti giorni per poter effettuare il pagamento, trascorsi i venti giorni il locatore può adire le vie legali.
La legge però consente all’inquilino moroso di effettuare il pagamento anche dopo i venti giorni previsti, anche nel caso in cui l proprietario gli abbia notificato l’intimazione di sfratto. Se il conduttore paga al proprietario i canoni arretrati, oltre agli interessi e a tutte le spese legali sostenute, ha diritto di rimanere in casa e ferma lo sfratto. Si tratta di una possibilità che può essere messa in campo al massimo entro la prima udienza, nella quale su richiesta al conduttore si può concedere un ulteriore termine di novanta giorni.
1 Commenti:
In pratica non puoi andare dai carabinieri ma devi pagarti un avvocato per l'intimazione, poi per la denuncia , poi per la causa nella quale un giudice deve "giudicare" se uno non paga il dovuto. Pazzesco. Ma non si chiedono come mai perchè la maggioranza delle case sono sfitte?
per commentare devi effettuare il login con il tuo account