Per i suoi 70 anni il Gruppo Gabetti illustra risultati e nuovi progetti
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case di lusso in affitto breve
Short rent e compravendite 2020 GTRES

Gabetti compie 70 anni e mette in cantiere progetti sullo short rent e sulla clientela legata al calcio. Secondo i vertici del gruppo il 2020 immobiliare sarà ancora ricco di opportunità.

Gabetti e il progetto short rent di lusso

“Non potevamo esimerci dal coprire un mercato con numeri di crescita a doppia cifra, - spiega Roberto Busso, Ad di Gabetti Property Solution a idealista/news, a margine dell’evento per i 70 anni del gruppo, parlando del nuovo progetto legato allo short rent di lusso. Gabetti, allo scoccare del settimo decennio di vita, ha infatti lanciato il marchio Gabetti Short Rent, che ha l’obbiettivo di valorizzare i grandi patrimoni immobiliari appartenenti a fondi, banche, assicurazioni, sviluppatori ma anche singoli proprietari, che possono affidare al broker i propri immobili affinché siano affittati anche per brevi periodi. “La sfida è stata “svecchiare” il nostro brand per farlo rientrare in un settore che è molto dinamico e tecnologico, - prosegue Busso. -  In questo progetto includiamo immobili di una certa levatura ma difficilmente vendibili, in collaborazione con Santandrea: li  diamo in affitto breve, con finalità ad esempio di catering o di palestra, garantendo una redditività importante e agevoliamo l’acquisto dell’immobile stesso da parte dell’investitore che ha affittato. Questi immobili devono rispettare determinati standard per incontrare un cliente di élite. Una scelta fatta per non rendere l’impegno troppo gravoso, ma se la formula funzionerà siamo pronti ad estenderla a tutta la rete”.

Il mercato dello short rent gode delle migliori prospettive, secondo Gabetti. “Gli affitti brevi rappresentano una grandissima opportunità, - afferma Marco Speretta, direttore generale del Gruppo Gabetti. - Le statistiche su base nazionale confermano che nelle città dove il fenomeno dello short rent si è più sviluppato ha trainato in maniera decisiva tutto il comparto generando un’importante rivalutazione dello stock immobiliare esistente e favorendo in maniera decisiva l’incremento del turismo. Per i prossimi anni il segmento degli affitti brevi continuerà a presentare in Italia una crescita a due cifre molto superiore al tasso di crescita medio del comparto di riferimento. Un prodotto immobiliare di qualità collocato in short rent può garantire un rendimento lordo dal 5% al 7% annuo, rendimento molto superiore a quasi tutti gli strumenti d’investimento a basso rischio equiparabili oltre alla massima flessibilità in caso di dismissione. Può quindi a tutti gli effetti essere considerata una nuova tipologia d’investimento”.

 “Un possibile ostacolo, - puntualizza però Busso, -  potrebbe essere il fatto che le rendite, che sono importanti, da un momento all’altro potrebbero essere oggetto di nuove tasse. Il che sarebbe un danno, perché andrebbe a frenare tanto un certo tipo di investimenti quanto l'indotto legato alla rigenerazione edilizia. Tolto il rischio tasse, il mercato short rent ha ottime prospettive, perché le tipologie più tradizionali di affitto vengono sempre meno contemplate dalle aziende, in particolare in fase di start up, quando l’attività è agli inizi e non si pensa quindi ad occupare immobili a lungo termine”.

Mercato immobiliare, le tendenze per il 2020

Per quanto riguarda le tendenze per il 2020, secondo il presidente del Gruppo Gabetti Fabrizio Prete, il mercato immobiliare si distanzierà poco dall’andamento dell’anno precedente, ma con buone opportunità da cogliere.  

“Nel 2019 le compravendite sono state in crescita, - spiega Prete, -  e ci aspettiamo un trend simile nel 2020. Per quanto riguarda i valori, a livello nazionale dobbiamo distinguere tra Milano e Roma e il resto d'Italia, in cui non abbiamo omogeneità tra aree vivaci e stagnanti. Caratteristica che non è certo di questi ultimi anni ed è una tendenza che permarrà per altro tempo. Il periodo in cui i valori immobiliari crescevano in ogni ambito al momento difficilmente si ripresenterà, in un contesto in cui in alcune aree periferiche i valori sono addirittura al di sotto dei valori di costruzione, portando con sé una certa difficoltà anche nel settore dell’edilizia”.

“Inoltre, - aggiunge Prete, - vedremo nei prossimi anni una ricerca sempre maggiore di spazi di logistica, a causa della propensione crescente all’acquisto on line che richiede punti di smistamento più di prossimità, cosa che genera dinamiche di prezzo e richieste differenti rispetto a quelle di qualche anno fa”.

Per quanto riguarda le aree che verranno maggiormente interessate dalla crescita, Roberto Busso non ha dubbi: saranno le città più connesse a farla da padrone. “Le città che si trovano sulle linee ferroviarie, con strade e autostrade adeguate, in prossimità di un sistema aeroportuale fatto anche di linee low cost, avranno un futuro, - spiega l’Ad. – Diversamente rischiano l’isolamento e lo svuotamento; occorre quindi che, ad esempio, i comuni limitrofi a Milano affrontino politiche di connessione alla metropoli, in particolare lungo la direttrice che conduce a Linate, come anche i comuni dell’hinterland romano, che si sviluppano verso Fiumicino”.

Altre aree interessanti sono quelle dell’”home value”, a cui Gabetti ha dedicato un’apposita divisione, anche sulla scorta del cambiamento della casa in seguito alle diverse esigenze dell’abitare. Case che diventano più piccole, più incentrate sull’idea di “rifugio” ruotando attorno agli ambienti living più che alla zona notte e alla cucina e che daranno una spinta all’indotto rappresentato dall’industria dell’arredamento e della decorazione di interni.

Gruppo Gabetti, risultati 2019

I risultati del Gruppo Gabetti al traguardo dei 70 anni vedono a fine 2019 un aumento dell’Ebitda stimato dell’80% rispetto all’anno precedente, viaggiando verso il break even dopo il difficile periodo che portò nel 2012 l’Ebitda ad un rosso di 6 milioni di euro. Oggi il Gruppo registra un Ebitda superiore ai 3 milioni di euro, un fatturato di oltre 50 milioni di euro e un team di 366 professionisti. L’azionariato della società vede al 33,14% il Gruppo Marcegaglia, al 16,23% la F.G. Invest di Alessandro Gatti, mentre la restante quota del 50,63% è flottante sul mercato.

“La differenziazione del business e la visione a lungo termine – ricorda il Presidente Fabrizio Prete – sono state le strategie adottate all’interno di Gabetti per superare i momenti di crisi che ha attraversato il mercato immobiliare negli ultimi 10 anni. Nel 2005 il 49% del fatturato consolidato del Gruppo era concentrato nell’ intermediazione, attualmente pari al 26%. Oggi il 18% del fatturato è rappresentato dalle agenzie in franchising e la restante parte deriva dai servizi immobiliari, che vanno dagli studi di fattibilità alla ristrutturazione degli edifici tramite incentivi statali, passando per le società del Gruppo che si occupano di mutui e crediti deteriorati. Gabetti è mediazione creditizia e assicurativa, NPLs, riqualificazione immobiliare, nuovi servizi per le costruzioni, short rent, consulenza nel mondo del calcio, engeneering e advisory”.

Nel 2019, per quanto riguarda il solo mercato dell’intermediazione immobiliare, si stima per le agenzie del Gruppo Gabetti la vendita di 18.348 immobili, pari al 3% sul totale del transato Italia. Negli ultimi 5 anni Gabetti ha transato immobili per una cifra totale di 76.294 unità. Attualmente le agenzie attive sono 1.177, contro le 1.106 del 2018.

Nel 2019 il Gruppo Gabetti ha dato il via a quattro progetti fondamentali che si svilupperanno per tutto il 2020: la partnership con Enel X e con altri attori del settore, per la riqualificazione dei condomini e degli immobili privati con la cessione del credito, agevolata da Ecobonus e Sismabonus; il progetto Home Value, Short Rent e Gabetti Calcio.

Quest'ultimo è un team che garantisce a enti sportivi, presidenti, dirigenti, allenatori, calciatori, agenti e sponsor, supporto e servizi specializzati a 360 gradi, a partire dall’analisi del valore degli asset immobiliari e dalla consulenza e gestione degli investimenti e disinvestimenti immobiliari. Assicura la valutazione della locazione dello stadio e/o del centro di allenamento oppure l’eventuale studio di fattibilità o presa in gestione dello stadio di proprietà, oltre a offrire l’intermediazione sugli alloggi da destinarsi ai giocatori e a proporre il factoring sui contratti dei giocatori e/o su altri crediti, grazie all’accordo siglato con importanti istituti di credito.

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