Nello scenario economico post-lockdown, dove il 44% dell’intero settore immobiliare ha subito importanti ripercussioni dovute alle misure adottate per arginare l’emergenza sanitaria, si sta assistendo ad un timido tentativo di ritorno alla normalità.
La seguente analisi prende in considerazione le Newco ( le nuove aziende) appartenenti al settore immobiliare, ovvero attività economiche iscritte presso il registro delle imprese che hanno comunicato la data di inizio attività nel secondo trimestre 2020.
Ripartizione per area geografica
Per questioni di densità, ogni regione dell’infografica presenta un colore differente, che varia da tonalità maggiormente tenui (aree geografiche con bassa densità demografica) a tonalità più scure (aree geografiche ad alta densità demografica).
Nel secondo trimestre 2020, il tessuto imprenditoriale dell’immobiliare si è arricchito di 917 nuove imprese. Nonostante la leggera ripresa, persiste un forte gap rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pari al -58%. Tra le regioni che hanno contribuito maggiormente nell’apportare nuove costituzioni Real Estate, figurano Lombardia (27%), Veneto (11%), Piemonte (10%) e Lazio (9%). A livello geografico aggregato è il Nord Ovest la Macro-Regione con maggiore presenza di nuove imprese (40% sul totale), seguito da Nord Est (22%) e Centro (18%). Ultimi per densità demografica il Sud (15%) e le Isole (5%).
Ripartizione per forma societaria
La distribuzione per forma societaria vede prevalere la società di capitali. Il 53% delle Newco infatti, è stata costituita con questa modalità. Seguono le ditte individuali (35%) e le società di persone (12%).
Ripartizione per ATECO
Come già menzionato nel precedente articolo, in Italia, il settore Immobiliare si articola seguendo la classificazione ATECO. Secondo questo criterio, la distribuzione delle nuove attività immobiliari registrate ed avviate nel secondo trimestre 2020, vede la prevalenza numerica delle attività di mediazione immobiliare (37,1%) seguita dalla locazione immobiliare di beni propri o in leasing (34,4%) e dalla compravendita di beni immobili effettuata su beni propri (21,9%). Chiudono il quadro le attività di amministrazione di condomini e gestione di beni immobili per conto terzi (6,4%), l’affitto di aziende (2,1%) e le attività di mediazione mobiliare (0,1%).
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