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Green Pass e assemblea condominiale, le indicazioni dell'Anammi
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In tema di Green Pass e assemblea condominiale, l'Anammi - l’Associazione Nazional-europea AMMinistratori d’Immobili - ha delineato un piccolo vademecum per orientare i professionisti associati. Ecco dunque qualche utilie indicazione.

Come comportarsi sul fronte di Green Pass e assemblea condomibiale? L’amministratore di condominio in quanto libero professionista, quindi lavoratore autonomo con partita Iva, deve essere in possesso del Green Pass, come indicato dal decreto annunciato dal Governo. Stesso discorso vale per i dipendenti del suo studio professionale.

Le modalità di svolgimento dell’assemblea rimangono invariate, bisogna quindi seguire le regole adottate nel periodo emergenziale: distanza interpersonale e dispositivi di protezione individuale (mascherina). L’Anammi consiglia anche uno spazio di sicurezza per le assemblee di condominio, in particolare i locali in cui svolgere l’assemblea dovranno avere un rapporto di superficie minimo di 7 mq per partecipante.

Al presidente dell'assemblea spetta poi un compito importante, non solo controllare la regolarità degli inviti e del computo dei millesimi presenti, ma anche verificare e controllare preventivamente il possesso del Green Pass dell’amministratore.

Come spiegato, poi, l’amministratore, nel convocare l’assemblea in luoghi selezionati per tale necessità, dovrà chiedere preventivamente al gestore dei locali se intende condizionare l’accesso al possesso del Green Pass. In questo caso, anche se soltanto un solo partecipante all’assemblea non avesse la certificazione, dovrà scegliere un altro posto, in modo da evitare contestazioni successive.

Il presidente dell'Anammi, Giuseppe Bica, ha chiesto al governo di fornire ulteriori indicazioni sull’utilizzo del Green Pass in ambito condominiale, in modo da operare in sicurezza.

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