Gli appartamenti vengono locati per 10 anni con un canone ridotto del 50% rispetto a quello di mercato
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Progetti di cohousing in Italia, in Trentino arriva “Casa dei Banai”: come partecipare al bando
Vista sul comune di Albiano Comune di Albiano

Crescono i progetti di cohousing in Italia. Nel comune di Albiano, provincia autonoma di Trento, è stato ora promosso “Casa dei Banai”, che mette a disposizione cinque appartamenti recentemente ristrutturati con contratto di locazione ridotto del 50% rispetto al mercato per un periodo di 10 anni. idealista/news ha chiesto qualche chiarimento a Francesca Alioli del Servizio politiche della casa.

Il progetto di cohousing "Casa dei Banai" si fonda su una nuova concezione di abitare, sostenibile sotto più punti di vista. Si tratta del primo progetto di cohousing in Trentino che vede la partecipazione di un soggetto pubblico, in linea con le politiche abitative che intendono sostenere sempre di più l’abitare collaborativo e le scelte di vita sostenibili delle famiglie, ricreando quei legami sociali di vicinanza che sono andati perdendosi con la trasformazione della famiglia.

 

Progetti di cohousing in Italia, in Trentino arriva “Casa dei Banai”: come partecipare al bando
Progetto "Casa dei Banai" ufficiostampa.provincia.tn.it

Nello specifico, “Casa dei Banai” è il progetto di cohousing promosso dal comune di Albiano in un edificio recentemente ristrutturato e riqualificato grazie a un finanziamento della Provincia autonoma di Trento, i cui appartamenti saranno locati per un periodo di dieci anni con un canone di affitto dimezzato rispetto a quello di mercato.

 

Progetti di cohousing in Italia, in Trentino arriva “Casa dei Banai”: come partecipare al bando
Casa dei Banai ufficiostampa.provincia.tn.it

Come spiegato da una nota, i nuclei familiari che prenderanno parte al progetto di cohousing verranno selezionati attraverso un bando che rimane aperto fino al 31 agosto 2022. Al bando è ammessa la partecipazione di qualsiasi tipologia familiare, dai single alle famiglie con figli, dai giovani agli anziani, ed è richiesto il raggiungimento di un reddito minimo (derivante da lavoro o pensione) e la presentazione di una lettera motivazionale che descriva la predisposizione alla socialità, alla collaborazione e alla condivisione.

 

Progetti di cohousing in Italia, in Trentino arriva “Casa dei Banai”: come partecipare al bando
Casa dei Banai ufficiostampa.provincia.tn.it

Ma ecco cosa ha spiegato a idealista/news Francesca Alioli del Servizio politiche della casa.

In cosa si contraddistingue il progetto di cohousing "Casa dei Banai" attivo nel comune di Albiano in Trentino?

“Si tratta del primo progetto di cohousing gestito da un ente pubblico, il comune di Albiano appunto, che ha deciso di destinare un edificio recentemente ristrutturato a un progetto di cohousing per favorire l’insediamento sostenibile di nuovi nuclei familiari favorendo l’instaurarsi di relazioni solidali e di cooperazione.

Gli appartamenti vengono locati per un periodo di 10 anni con un canone ridotto del 50% rispetto a quello di mercato proprio perché i nuovi nuclei porteranno valore sociale nella comunità.

Scegliere di diventare cohouser significa investire nella qualità della propria vita e della propria famiglia, significa vivere in modo più sostenibile intessendo relazioni solidali e di mutua condivisione con gli altri abitanti, con ricadute positive sull’intera comunità. Scegliere di diventare cohouser nel comune di Albiano in Trentino ha il valore aggiunto che deriva dalla bellezza del territorio naturale circostante e dai valori di una comunità capace di offrire un ricco ventaglio di servizi”.

Come funziona nel dettaglio questo progetto di cohousing?

“I nuclei familiari saranno selezionati attraverso la valutazione dei requisiti e attraverso dei colloqui individuali e di gruppo. I nuclei selezionati andranno a costituire la comunità di cohouser e saranno supportati da esperti nella fase iniziale di costituzione del gruppo e definizione di un regolamento interno.

Il progetto ha una durata decennale e prevede l’impegno dei cohouser, che risiederanno negli alloggi indipendenti dell’edificio, a condividere l’utilizzo e la gestione degli spazi comuni con il fine di mutua solidarietà e collaborazione”.

Quali sono i requisiti per partecipare al bando?

“Per poter partecipare al bando bisogna:

  • avere almeno 18 anni;

  • raggiungere un reddito minimo (derivante da lavoro o pensione);

  • presentare una lettera motivazionale che descriva la predisposizione alla socialità, alla collaborazione e alla condivisione.

Tutti i dettagli sono indicati nel bando di partecipazione”.

Perché è stato deciso di dare vita a questo progetto e quali obiettivi si desiderano raggiungere? 

“Il progetto si colloca dentro un quadro di politiche provinciali che sostengono l’abitare collaborativo. L’idea di fondo del progetto è quella di creare una comunità autosufficiente in grado di gestire in modo autonomo la struttura a ciò dedicata, sia per quanto riguarda gli interventi di manutenzione ordinaria che nella gestione degli spazi condivisi.

Si auspica la creazione di una comunità residenziale in grado di mettere in atto processi di collaborazione attiva e fattiva tra i co-housers su differenti aspetti dell’abitare: sharing di servizi, pratiche e attività quotidiane in base alle esigenze, competenze/interessi e alla composizione dei nuclei famigliari.

Il gruppo di co-housers sarà inoltre diretto gestore del locale condiviso disponibile a piano terra dell’edificio adibito al progetto e si impegnerà nella progettazione di attività ricreative per i cohousers e la comunità”.

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