Via libera alla delega parziale, quindi limitata ad alcuni punti dell’ordine del giorno, nell’assemblea di condominio. Ad affermarlo la Cassazione. Vediamo quanto chiarito nello specifico.
Secondo quanto affermato dalla Cassazione con la sentenza n. 22958, i condomini che non possono partecipare all’assemblea di condominio possono dare una delega parziale, quindi limitata ad alcuni punti dell’ordine del giorno. E nel caso in cui il delegato svolga il proprio mandato esorbitando dai poteri attribuitigli, la deliberazione assembleare può essere impugnata solo dal condomino delegante.
La Cassazione ha dunque sottolineato la piena legittimità della delega parziale. Questo significa che il delegante può indicare al delegato come comportarsi nella votazione dei singoli punti posti all’ordine del giorno e può decidere anche che il voto venga espresso solo su alcuni dei punti all’ordine del giorno.
Nel caso il cui il delegato si esprima anche su altri punti non indicati dal delegante, quest’ultimo può impugnare la delibera e annullarla. La Cassazione, in merito, ha voluto sottolineare che solo il delegante è legittimato “a far valere l’esorbitanza dell’attività della delegata rispetto ai limiti del mandato conferito”.
Chi può essere delegato alla riunione di condominio?
Chiunque può essere delegato a rappresentare un condomino nell'assemblea di condominio ed esprimere quindi voti e pareri in sua vece. Il delegato è di fatto il rappresentante del condomino assente. Si ricorda che la delega deve essere scritta.
Quante deleghe può avere un solo condomino?
Secondo quanto stabilito dalla riforma del condominio, se i condomini sono più di venti, il delegato non può rappresentare più di un quinto dei condomini e del valore proporzionale. Attenzione però: i regolamenti condominiali possono prevedere limiti maggiori. Sotto la soglia prevista dalla legge, se non vi sono limiti indicati dal regolamento di condominio, il numero di deleghe è libero.
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