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Firenze
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Il mattone toscano chiude l’anno con prezzi in debole incremento, dello 0,4% rispetto al 2021. A dirlo è l’indice dei valori delle case usate elaborato dall’ Ufficio Studi di idealista, il portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia, secondo cui acquistare un’abitazione nella regione del centro Italia costa di media 2.364 euro/m2, con una variazione positiva dell’1% nel quarto trimestre.

Province

L’andamento provinciale evidenzia una tendenza prevalentemente positiva con sei aree che hanno visto i propri prezzi aumentare nel corso del 2022. I rialzi maggiori spettano a Livorno (2,3%), Prato (2,2%) e Firenze (2%). In aumento anche Grosseto (1,5%), Arezzo (0,6%) e Lucca (0,3%). Massa Carrara (-1,7%), Siena (-1,2%), Pisa e Pistoia (entrambe -0,1%) sono in calo.

La provincia più cara dove acquistare un immobile in Toscana è Lucca, con 3.073 euro al metro quadro, seguita da Firenze (2.975 euro/m2) e Grosseto (2.421 euro/m2) con prezzi sopra la media nazionale. Arezzo (1.398 euro/m2) e Pistoia (1.472) sono invece le province più economiche per l’acquisto di un’abitazione in Toscana.

Capoluoghi

Prezzi in aumento in tutti i capoluoghi toscani, fatta eccezione per Lucca (-3,5%) e Siena (-0,6%) che fanno registrare gli unici cali su base annuale. La serie di rialzi vede i mercati di Arezzo (5,4%), Prato (4,2%) e Grosseto (3,4%) in maggiore crescita. Aumenti più contenuti nelle altre città toscane compresi tra il 2,6% di Pisa e lo 0,7% di Pistoia, passando per l’1,5% di Firenze.

Venendo alle cifre richieste per comprare casa, Firenze si conferma la città con i metri quadri più cari, con una richiesta media di 3.969 euro. Il capoluogo di regione stacca nettamente tutti gli altri, primi fra tutti Siena (2.943 euro/m²) e Pisa (2.478 euro/m²), fino ai 1.634 euro al metro quadro di Pistoia, la città più economica.

Secondo Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio studi di idealista: “Il 2022 ha segnato la fine dei tassi bassi sui mutui e un rallentamento della domanda più accentuato nell’ultimo trimestre, mentre i prezzi hanno continuato a salire.

Il 2023 sarà condizionato da instabilità e incertezza economica dovuta al conflitto russo-ucraino, la crisi energetica, l'aumento del prezzo delle materie prime e l'inflazione galoppante, con molti potenziali acquirenti che dovranno rimandare l'acquisto della casa.

Prevediamo tempi di commercializzazioni degli immobili più lunghi e un calo delle compravendite rispetto al 2022, mentre i prezzi si raffredderanno pur senza subire particolari variazioni. Non sarà un processo omogeneo e le aree con meno domanda sperimenteranno queste tendenze prima e con più forza. Gli immobili di fascia medio bassa probabilmente accuseranno i maggiori ribassi nel corso dell’anno prossimo”.

Il report completo è consultabile a questo link

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